UDC Rovigo - Unione dei democratici cristiani e di centro

Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.

Ultime News dal sito Pier Ferdinando Casini.it

venerdì 11 dicembre 2009

Giovani UDC Rovigo incontrano tutti gli iscritti e simpatizzanti

Giovani UDC Rovigo incontrano tutti gli iscritti e simpatizzanti


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Carissimi,
il giovanile dell’Udc di Rovigo vi invita lunedì 14 Dicembre ore 21.00 presso la sede Udc in via Mazzini 46 a scambiare quattro chiacchiere … Con preghiera di darne comunicazione a quanti non riusciremo ad invitare personalmente.
Cordialità
Udc Giovani Rovigo
Comm. Prov. Greta Giolo

sabato 22 agosto 2009

FICAROLO - C'è bisogno di un centro unito

C'è bisogno di un centro unito

Lettera di Giuseppe Pietroni al Gazzettino di Rovigo del 22/08/2009

mail-2C'è sempre bisogno di un quadro politico diverso, maggiormente stabile e democratico come in effetti lo era prima. Un centro forte e unito, quello di un tempo, quelle origini, non tante vane iniziative con formazioni più o meno credibili e durature. Ritengo che sia la destra che la sinistra ne verrebbero rigenerate, in effetti tra le altre cose è rilevabile come dallo sfaldamento del centro, oltre a un vuoto politico, settori e sezioni del centro italiano hanno inflazionato destra e sinistra a loro volta in difficoltà anche per eventi intemazionali. Vuoto del centro politico: crisi del ceto medio che non ha punti d'appoggio e non è più ben rappresentato pur essendo fondamentale, quindi più povertà. È vero che influiscono situazioni europee e mondiali, qui ci sono modelli di sviluppo da rivedere in senso filosofìco,. teorico e futurista, ma a livello nazionale è così, per l'Italia è così. Ritengo che l'Udc e altri elementi politici, sia sulla strada giusta per costruire ciò che dopo gli anni 90 appare davvero un'impresa. Può riuscire pure nella nostra provincia dove spesso accadono cose "d'anteprima...".

giovedì 6 agosto 2009

FIESSO UMBERTIANO - Marco Chinaglia sceglie l’Udc e lancia i suoi siluri: “Mainardi e Contiero inadeguati, un fallimento”


L’ex candidato ufficializza la scelta

FIESSO UMBERTIANO - Marco Chinaglia, ex candidato sindaco e ora consigliere comunale di Flesso annuncia ufficialmente la propria adesione all’Udc. “Con la mia posizione politica, di cattolico moderato che in passato aveva votato alcune volte per l’Udc, altre per An (in quest’ultimo caso non per strane nostalgie, ma per grande stima del Presidente Fini) avevo creduto ingenuamente, nei mesi scorsi, che il Pdl fosse la mia casa politica”, afferma Chinaglia, che con i suoi 24 anni è stato il più giovane candidato sindaco alle recenti amministrative. “Ho creduto - prosegue che si potesse costruire un grande partito della famiglia popolare, cattolico, moderato, europeista, autenticamente liberale. Allora, alla vigilia delle elezioni politiche 2008, non compresi la scelta, da me ritenuta infelice, dì Pierferdinando Casini, di andare da solo. Il Pdl all’opera si è rivelato però una pia illusione: speravo in un partito nuovo, autenticamente liberale e demoCTd.fcico, in cui ci fosse una condivisione delle scelte, non la riproposizione del modello aziendale e plebiscitario”. “Speravo - prosegue la nota di Chinaglia - che non ci fosse una fusione a freddo, che al contrario si è avuta con un congresso svolto per alzata di mano e con regole nate dal predellino di un’automobile”. “Speravo - aggiunge Chinaglia - che il Pdl fosse il vero protagonista dell’azione di Governo, non delegando le scelte quotidiane sul futuro della nostra nazione al populismo e alla demagogia del leghismo. A livello locale, la campagna elettorale per le amministrative ha rafforzato questo mio sentore, cominciando dalla scelta sbagliata del coordinamento provinciale del Pdl e proseguito con l’individuazione di un candidato presidente della Provincia inadeguato a tale compito. A Flesso Pdl e Lega hanno perso per 13 voti; io ho portato a casa 604 voti (22,15 %) con l’aiuto di pochissime persóne e sole quattro settimane di campagna elettorale: uri successo eclatante, di fatto”. Chinaglia annuncia quindi la sua decisione di “inoltrare quanto prima formale. richiesta di adesione alla formazione politica dell’Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro, Mi metto a disposizione degli amici polesani, a cominciare da Michele Raisi, consigliere provinciale, che ringrazio per la .stima e la fiducia espressa in diverse circostanze, per rilanciare una politica seria, moderata, al centro in tutti i sensi, con la persona umana come obiettivo primario di una concreta azione. Non una forza di interposizione costretta, come nel ballottaggio rodigino, a fare alleanze non sentite dall’elettorato, ma un nuovo punto di riferimento in questo precario quadro politico, con la gente e per la gente, in un rapporto continuo e costante con il territorio e gli elettori, gli unici soggetti ai quali bisogna rendere conto del proprio operato. Sono a disposizione degli amici del movimento giovanile, a cominciare da Greta Giolo e Mauro Annunziata, per lavorare per ricostruire una seria politica al centro, per i Valori e i Principi con la V e la P maiuscola”. “Questa decisione, presa a titolo esclusivamente personale - conclude Chinaglia - e che, conseguentemente, non l’interno’”.

lunedì 20 luglio 2009

Contiero: «Battuto dalla vecchia Dc»

Il candidato leghista alla presidenza della Provincia analizza la sconfitta e se la prende con i “traditori” in Pdl, Pd e Udc «II mio linguaggio? Sono stato onesto con gli elettori». Munerato: «Polesani non ancora pronti» «Le elezioni non le ho perse io. Le ha vinte la Democrazia cristiana».

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 19/07/2009

Sembra l’attacco di un pezzo di cronaca politica di venti anni fa. Invece è l’attualità. La lettura dei risultati delle Provinciali da parte di Antonello Contiero, lo sconfitto della corsa a palazzo Celio. Colui che ha sfiorato l’affermazione al primo turno con pronostici ultra favorevoli e poi si è dovuto arrendere al ballottaggi. A un mese dai fatti, ha avuto tutto il tempo per analizzare i dati e ora da la sua versione. «La vecchia De ha tré gambe esordisce l’esponente del Carroccio -. Una gamba si regge nell’ex Margherita fusa nel Pd, un’altra sta nel Pdl e la terza è nell’Udc. E in Polesine questo modo vecchio di fare politica ha colpito ancora». Nell’analisi di Contiero non c’è posto per l’autocritica. Appena uno scampolo in riferimento al suo modo di porsi davanti all’elettorato. Per il resto è un confronto a tutto campo tra i traguardi che ha ottenuto la Lega e quello che è successo tra il 21 e il 22 giugno. «Ho preso in mano il partito da un anno e mezzo - precisa Contiero -. Era al 5,7 per cento. L’ho portato al 18,95 e sommando le liste collegato e le preferenze sfioriamo il 22 per cento. Cinque punti meno del Pdl. n lavoro che abbiamo fatto sul territorio è stato decisivo. Avevamo solo Rovigo e abbiamo aperto sedi della Lega a Lendinara, Badia, Castelmassa, Adria, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po e Loreo. Oggi (ieri, ndr) apriremo Arquà, poi Occhiobello, Villadose e Lusia, dove si voterà l’anno prossimo». Il segretario del Carroccio ci tiene a sottolineare che le Provinciali sono state solo una bat- della Lega è ricominciata. Riapriamo il partito alle tante richieste di iscrizioni che abbiamo». Già, gli iscritti per Contiero sono il vero fiore all’occhiello: 170 nel 2005, 750 nel 2007, 1.260 nel 2008. «Avevamo solo 7 consilieri oggi ne abbiamo 55. La vittoria è- solo rimandata continua Contiero con a fianco l’onorevole Emanuele Munerato -. La verità è che hanno fatto un autogol e il tempo è galantuomo. Dovevamo vincere la primo turno. Le bianche e le mule hanno fatto la differenza. Purtroppo questa ó provincia soffre di un problema culturale: ha bisogno di qualcuno da fuori per farsi guidare”. L’autocritica come detto resta un opzional. Per esempio, è sicuro che i toni usati non siano stati un’arma a doppio taglio? «Io da leghista ho apprezzato il modo di parlare di Contiero - fa eco l’onorevole Munerato -. Per i leghisti questo linguaggio va bene. Forse i polesani non sono ancora pronti. L’atteggiamento della Lega troppo diretto sui problemi non è stato capito». «Credete che non sarei riuscito a parlare in altro modo? - chiede Contiero - Ho preferito essere onesto con gli elettori. Poi qualche lazzarone ha tradito». E già lo sguardo si allunga sul domani. «Se avessimo vinto, avremmo anticipato la storia ma è solo questione di tempo. Adesso la Virgili sta governando con i voti del centrodestra. Stia pur certa che non le faremo alcun sconto».

domenica 19 luglio 2009

L’ Udc guarda avanti

“Ricostruire il partito"

Tratto dalla Voce di Rovigo del 18/07/2009

ROVIGO - “C’è da ricostruire il partito e l’area di centro e per questo c’è grande entusiasmo”. L’Udc di Rovigo riprende a guardare avanti. Giovedì sera il partito dello scudo crociato si è ritrovato a cena alla Tassina, erano un ottantina di aderenti e partecipanti, l’occasione per fare il punto della situazione. “Abbiamo ringraziato - spiega il consigliere provinciale Michele Raisi tutti quelli che hanno lavorato per le scorse elezioni e per ottenere il buon risultato dasi punto di vista del consenso. Ora c’è da lavorare per ricostruire il partito e uscire dalla gestione commissariale”. Raisi ha anche spiegato che “il nostro ruolo in Provincia sarà di attenzione, decideremo in base al programma che verrà presentato dalla presidente Virgili - non abbiamo posizioni preconcette, non escludo aperture”. Raisi stigmatizza quanto avvenuto al primo consiglio provinciale di martedì scorso: “Spettacolo mediocre e triste, l’intervento di Marzola, poi lo reputo fuori luogo e sbagliato, non lo condivido per niente”.

mercoledì 15 luglio 2009

L’era Virgili parte con la fronda interna

PALAZZO CELIO Primo consiglio provinciale con polemiche da parte di 4 espónenti del Pd L’era Virgili parte con la fronda intema Vecchiotti attacca la formazione della giunta, Marzola si astiene sulla presidenza

Tratto dalla Voce di Rovigo del 15/07/2009

ROVIGO - Scosse telluriche in consiglio provinciale. L’atto ufficiale dell’era Tiziana Virgili alla guida di Palazzo Celio inizia con una contestazione da parte di alcuni consiglieri di maggioranza sulla modalità di formazione della giunta e sulla proposta di Federico Rigato alla presidenza del consiglio. Sondile La miccia evidentemente era innescata da prima dei lavori, del consiglio, iniziati con una mezz’ora di ritardo. Dopo il giuramento di Tiziana Virgili, e l’applauso delll’aula e della loggia riservata al pubblico, di Palazzo Celio a dar fuoco alle polveri è stato l’intervento di Franco Vecchiatti, consigliere del Partito democratico. Ha preso la parola dopo che Franco Grotto aveva proposto Federico Fugato alla presidenza del consiglio. Vecchiattì ha dichiarato di parlare anche a nome dei consiglieri Pd Claudio Marzola, Alessandro Rigoni e Gian Paolo Bolognesi. Di fatto ha proposto Marzola quale candidato alternativo a Frigaio e poi si è lanciato in un affondo politico. l’accuse Ha detto Vecchiattì: “La presidente Virgili ha la nostra stima ma non sono stati rispettati i criteri annunciati per la formazione della giunta. No c’è ilcriterio delle competenze per la nomina degli assessori, la territorialità è dispersa, aver ottenuto consenso non è servito”. Vecchiattì ha dichiarato che “due assessori del Pd vengono da zone del Polesine dove Virgili non ha vinto nel confronto coti Contiero; Castelmassa, Casteinovo, Bergantino hanno registrato sconfitte del Pd, eppure c’è un posto in giunta. Nel Delta il Pd ha perso ovunque tranne che a Papozze, anche al secondo turno, eppure ha due assessorUnvece Occhiobello, Stienta, bacini di voti sono esclusi. E pure Rovigo, non ha assessori del Pd. Per diventare assessori serviva forse ottenere pochi voti? Ora si vuole .puntare su Frigató per la presidenza del consiglio per poi farlo dimettere da assessore comunale, H partito sembra in confusione, possibile che a Rovigo non ci fosse un. politico in grado di fare l’assessore provinciale?” Vecchiatti ha individuato anche i responsabili di “Una politica che non rispetta i principi. Gabriele Frigató e Cino Spinello, responsabili di questa operazione”. E ancora: “Non c’è logica nella gestione politica di tutto questo, solo la corsa a posizionarsi meglio in vista del congresso del Pd. Possibile che l’ex Margherita abbia presidente della Provincia, sindaco di Rovigo, presidente del Parco, assessorati di peso e tanti altri enti? Non è possibile che gli esponenti dell’ex Ds siano figli di un dio minore, n consenso ottenuto alle elezioni doveva contare qualcosa. Per questo candidiamo Mazzola alla presidenza del consiglio”. La minoranza Dopo le frustate di Vecchiatì, una sorta di fronda interna al Pd, l’opposizione ha accennato a gettarsi nell’arena politica, ma non e risuscita a sfruttare 1p (tiffirnltà riplla mao’pìnran- za. Antonello Contiero si è limitato a osservare che “Le margherite mangiano le querce, neprendiamo atto”. Oscar Tosini, dell’Idv ha chiesto una sospensione cui ha provato opporsi Andrea BimbattidelPdl: “Imbarazzo della maggioranza, non serve la sospensione”. Ivano Cibin, Lega: “La maggioranza mostra forti contraddizioni inteme”. Franco Grotto, Margherita, ha provato a ricucire con i 4 dissidenti: “Non è la prima volta che d sono divergenze, in politica succede, bisogna andare avanti. Il fatto che sia successo in pubblico va apprezzato, significa che c’è trasparenza”. Pierangelo Avanzi, Poi: “Delusi da questo spettacolo”. Alessandro Rigoni, Pd: “Chiedo al presidente che sia ridata centralità al consiglio, apprendere certe informazioni dai giornali, su assessori e presidenza del consiglio, è spiacevole”. L’intervento di Tiziana Virgili ha tentato di mettere ordine: “I gruppi propongono gli assessori ma il presidente li nomina e mi assumo le responsabilità, sono assessori capaci e pronto a lavorare, m 19 anni di mal di pancia ne ho visti tanti, si guarisce sempre”. La sospensione Un breack ódeciso a maggioranza ha portato i consiglieri del Pd in riunione. Nei corridoi di Palazzo Celio si commentava: “n Pd è.rotto, chissà al congresso”, “Polemiche normali”, “Agli ex Margherita andranno 5 ruoli di peso su 8 in palio, contando presidenze di giunta e consiglio, assessorati importanti e poi Consvipo”. Come ad indicare quello che sarà il prossimo fronte di battaglia alTinternoddPd. La ripresa Alla ripresa dei lavori Grotto ha riproposto Rigato allapresidenza. Vecchiatd ha ammesso “di votare secondo le indicazioni del partito per senso di responsabilità, sapendo che poi mi pentirò, il gioco di chi è più duro lo lasdo fare a Gabriele Frigato”. Tatto risolto? No, perché Claudio Marzola, eletto nel Pda Occhiobello ha rincarato la dose: “Mi sento usurpato di un posto in giunta. Qualcuno è lì al posto mio. Pensavo che si potesse fare politicain un modp nuovo, cosinone. Persa un’occasione ma io non voglio fare l’agnello sacrificale, non mi dimetterò per non dare soddisfazione a qualcuno, mi avete calpestalo, come 5 anni fa è stata calpestata la Gulmanelli”. Cibin, Avanzi e Michele Franchi (Lega), hanno sottolineato la “tristezza dello spettacolo offerto, cosa succederà quando si parlerà dei problemi seri?” La votazione Alla fine federico Frigato è stato eletto presidente del consiglio provinciale, per lui 12 voti favorevoli, io astenuti. Anna Riberto era mori dell’aula per motivi personali, Claudio Marzola si è astenuto. Ivano Gibin eletto vicepresidente del consiglio. Federico Frigato “Non sono entusiasta di come sono andate le cose. Come presidente tutelerò il ruolo del consigliere cercando di coinvolgerli tutti in un ruolo di con- / fronto positivo con giunta e presidente”. Oscar Tosini Forse anche l’esponente delTidv va inserito nel numero dei consiglieri di maggioranza scontenti: “La giunta è un mezzo per raggiungere il fine e portare a compimento gli indirizzi eenerali di eovemo della Provincia, u mio sostégno alla maggioranza ri sarà in funzione della cpndivisione dei programmi”. Michele Raisi L’unico esponente deUIJdc ha posto l’accento sui “problemi che si dovranno affrontare per il bene dei polesani. Chiedo alla presidente di ricordare con un segno concreto la figura di Alberto Brigo, grande presidente della Provincia”.

Lavori pubblici a Ennio, Turismo a Negri Bilancio a Grassia, Caccia e Pesca a Bellan

Brusco è il vicepresidente Lavori pubblici a Ennio. Turismo a Negri Bilancio a Grassia, Caccia e Pesca a Bellan

Tratto dalla Voce di Rovigo del 15/07/2009

ROVIGO - La squadra degli assessori: Guglielmo Brusco: vicepresidente e assessore a Formazione professionale. Pari opportunità, Salute e tutela del cittadino. óLaura Negri: Cultura, Turismo e promozione del territorio. Giuliana Culmanelli: Energie alternative, Urbanistica, Pianificazione territoriale. Claudio Bellan; Caccia, pesca. Agricoltura, Vigilanza, Protezione civile. Giorgio Crassia: Bilancio, Sistema informativo, Mobilità e trasporti. Francesco Ennio: Infrastnitture, Lavori pubblici. Attività produttive e rapporti con le imprese. Marinella Mantovani: Politiche sodali, Politiche comunitarie, rapporti con il Parco del Delta, difensore civico. , Leonardo Ratto: Sport, Pubblica istruzione, Università, Politiche giovanili ed educazione stradale. Virgili ha tenuto per sé: Politiche per lo sviluppo, Consvipo e società partecipate, cooperazione decentrata. I capigruppo sono: Franco Grotto (Pd), Silvana Mantovani (Ps), Matteo Masin (Sinistra unita), OscarTosini (Idv). Pierangelo Avanzi (Pdl), Antonello Contiero (Lega), Michele Raisi (Udc). In consiglio dopo le dimissioni degli assessori sono entrati: Giuseppe Traniello, Giuseppe Boscolo, Fiorella Cappato, Angelo Sivier, Silvana Mantovani, Anna Riberto. n consiglio provinciale è così composto: Gian Paolo Bolognesi, Alessandro Rigoni, Claudio Marzola, Franco Grotto, Giuseppe Traniello, Giuseppe Boscolo, Angelo Sivier, Fiorella Cappato, Federico Fugato e Franco Vecchiarti (Pd). Due sono di Sinistra unita: Mattee Masin, Anna Riberto. Uno di Italia dei valori. Oscar Tosini e Partito socialista, Silvana Mantovani. Per la minoranza, 5 sono del Pdl: Filippo Carlin, Monica Moro, Marco Trombini, Andrea Bimbatti e Pierangelo Avanzi; 4 della Lega Nord: Antonello Contiero, Ivano Gibin, Stefano Falconi e Michele Franchi. Infine Michele Raisi (Udc).

martedì 14 luglio 2009

Provincia, Frigato guiderà il consiglio Rimpasto in Comune

Tratto dalla Voce di Rovigo del 14/07/2009

ROVIGO - Tiziana Virgili varerà ufficialmente oggi la nuova giunta provinciale ma, paradossalmente, la sorpresa maggiore non si incontra tra i nomi degli assessori in pectore. Alla presidenza del consiglio provinciale, infatti, siederà Federico Frigato, attuale assessore alla Cultura in Comune a Rovigo che, con ogni probabilità, rassegnerà le proprie dimissioni per trasferirsi da Palazzo Nodari a Palazzo Celio. La giunta Merchiori, dunque, si prepara a vivere il terzo rimpasto in tré anni, anche se per Frigato formalmente non vi sarebbe incompatibilità tra gli incarichi. Al posto dell’attuale assessore comunale, ma non prima di settembre, dovrebbe arrivare Bruno Candita, sempre Pd di radice democristiana, che oggi è presidente della commissione consiliare per le politiche culturali. Il passaggio di Candita nello staff di Fausto Merchiori lascerebbe quindi posto libero a Giulio Zanforlin in consiglio comunale. Prigato si trincera dietro a sorridenti no comment e rinvia ogni dichiarazione al consiglio provinciale di oggi dove l’aula dovrebbe dare semaforo verde al suo insediamento, assieme a quello degli otto assessori. Il Pd, come partito di maggioranza relativa, farà la parte del leone con cinque rappresentanti con le altre tré poltrone suddivise tra Ps, Idv, Prc-Pdci. Ai comunisti spetterà la vicepresidenza affidata a Guglielmo Brusco che, già presente nella scorsa legislatura, dovrebbe mantenere la delega alla Sanità acquisendo quella ai Servizi sociali, appannaggio proprio di Virgili nella vecchia giunta Saccardin, e cedendo alla presidente la responsabilità del Lavoro, cruciale in questa fase di crisi economica. I socialisti dovrebbero ottenere i Lavori pubblici riproponendo Giorgio Grassia che resse questa responsabilità nella prima giunta Saccardin tra il 1999 e il 2004. Grassia, in parallelo, dovrebbe mantenere il timone del Comune di Castelguglielmo. L’Idv, risolte le turbolenze legate al caso Rosa Barzan, dovrebbe puntare sul coordinatore provinciale Francesco Ennio per cui si parla di Politiche giovanili e Sport. Qualche malumore tra i dipietristi ci sarebbe, dato che fino all’ultimo avrebbero spinto per Qscar Tosini alla presidenza del consiglio provinciale. Nella propria pattuglia il Pd riconferma la sola Laura Negri che dovrebbe continuare il lavoro all’assessorato alla Cultura anche grazie, pare, a una lettera di sostegno bipartisan dei sindaci del territorio e di diversi rappresentanti dell’associazionismo culturale. Negri, inoltre, dovrebbe avere anche la responsabilità del Bilancio. New entry è l’ex Ds Marinella Mantovani, candidata del Pd al municipio di Taglio di Po ma sconfitta dal forzista Giovanni Chillemi. Mantovani potrebbe farsi carico del Turismo e dell’Urbanistica, tenendo conto che può contare sostegni bipartisan che potrebbero giovare nel rapportarsi con l’assessorato regionale retto da Renzo Marangon. Nella rosa anche Claudio Bellan che potrebbe raccogliere le deleghe collegato alle Attività produttive e a caccia e pesca. L’ex sindaco di Castelmassa Giuliana Gulmanelli, espressione della sinistra intema, dovrebbe occuparsi di Ambiente. Completa il quadro Leonardo Raito, il più giovane della squadra con i suoi 35 anni. Docente di storia all’ateneo di Ferrara, Raito dovrebbe farsi carico di Pubblica istruzione e Università.

venerdì 10 luglio 2009

II caso Rovigo, le Caritas del Veneto e gli extracomunitari che tornano a casa

II rimpatrio degli immigrati «disoccupati»

II caso Rovigo, le Caritas del Veneto e gli extracomunitari che tornano a casa

Tratto dal Corriere del Veneto del 10/07/2009

PADOVA - Fa discutere la decisione dell’assessore rodigina di Rifondazione comunista, Giovanna Pineda, pronta (come prima tranche) a stanziare 4mila euro per rimpatriare gli stranieri. Circa 400 euro a testa. Cioè viaggio aereo e poco altro. Per quelli, ovviamente, che hanno perso il lavoro e vogliono tornare a casa. n progetto deU’ammmistratrice con deleghe all’Immigrazione e alla Pace, tranne dietrofront, dovrebbe essere ratificato nella prossima giunta (ancora da fissare), presieduta dal sindaco Fausto Merchiori. Ma la scelta dell’esponente comunista continua a non convincere il direttore della Caritas diocesana di Rovigo, don Sante Bellinati: «Spero che quella della Pineda - ha ripetuto anche ieri - sia soltanto una boutade per farsi un po’ di pubblicità ed avere qualche foto sui giornali.. .Com’e possibile concepire gli immigrati solamente come forza-lavoro e non come persone con proprie dignità e diritti? Com’è possibile prima attirare questa gente in Italia, con l’offerta di posti nelle imprese e poi rispedirla da dove è venuta, quando quegli stessi posti, per colpa della crisi economica, vengono a mancare? Questo tipo di atteggiamento, si può chiamare in un solo modo: sfruttamento». Ma lo «scontento» di don Bellinati non trova la sponda delle altre Caritas del Veneto. Anzi. «GB stranieri che perdono il lavoro, ben più di quel che succede a noi italiani, rischiano seriamente di finire ai margini della nostra società ha spiegato, da Treviso, don Davide Schiavon (protagonista di un’iniziativa simile a quella di Rovigo nella Marca) - Di perdersi psicologicamente, nell’alcol e nella drogaúRimpatriare chi ne ha vo glia, può essere la soluzione meno peggio…». «Dal punto di vista morale - gli ha fatto eco, da Venezia, monsignor Fabio Longoni - nulla c’è da eccepire. Basta che la volontà dell’immigrato di tornare a casa sia accertata fino in fondo. A suo modo, questo rimpatrio assistito può essere un’alternativa forma di accoglienza. Anche perché, una volta perso il lavoro, la maggior parte di questa gente non ha nemmeno diritto alla cassa integrazione…». Da Vicenza, dove un piano del genere è in atto da quasi cinque anni, hanno preferito non «scontrarsi» con i «colleghi» rodigini. E lo stesso pure a Padova, dove l’operazione-rimpatrio, con Caritas e Comune uniti, potrebbe partire molto presto.

giovedì 9 luglio 2009

Michele Raisi dell’Udc dopo il voto dice la sua sulla caccia al colpevole

Così il candidato Michele Raisi dell’Udc dop0 il voto dice la sua sul a caccia al colpevole

Michèle Raisi déllVdc dopo le elezioni dice la sua sulle poltrone e i posti, la politica seria e quella, a suo avviso, più leggera, dalla quale si sente di prendere le distanze.

Tratto dalla Voce di Rovigo del 09/07/2009

Gentile cronista, in questi giorni post elettorali ho letto con estremo interesse i vari interventi di autorevoli ed importanti esponenti della politica locale, che hanno fatto le loro analisi sul voto e tratto le loro conclusioni. La cosa che però più mi incuriosisce e mi diverte di questa “càccia al colpevole” è il tirare in ballo il nome dell’Udc e il mio nome per giustificare la sconfìtta elettorale del centro destra. Sono convinto e’ lo ho anche dichiarato più volte, che l’elettorato polesano non è fatto di stupidi, o di persone eterodirette che esprimono la propria preferenza, in base agli ordini di qualche coordinatore di turno o di qualche capo bastone locale. Per tale ragione ritengo un puro esercizio di stile di chi non sa impiegare in mòdo migliore il proprio tempo, ricercare questa o quella responsabilità. Il dato vero e reale e che i polesani hanno deciso di essere governati in provincia dal centrosinistra, può piacere o meno, si potrà obiettare sul numero dei votanti, sulle schede bianche o nulle e via andare, ma dalle urne è uscito questo risultato, sta alle persone politicamente intelligenti sapere riconoscere tale dato. Venendo alla mia modesta persona, con grande divertimento leggo i commenti e le voci che mi danno di volta in volta consigliere di maggioranza o di minoranza, presidente del consiglio o addirittura assessore. Vorrei allora tranquillizzare “l’enfant prodigo” della Coppola, Filippo Carlin di Porto Virò, che invece di meditare sulla sconfitta del proprio schieramento o meglio preoccuparsi di fare qualche proposta per togliere questa provincia dall’immobilismo cui è stata relegata da io anni di gestione del centro sinistra, sembra avere come unica preoccupazione il capire da che parte sta l’Udc e se andrò a ricoprire o meno il posto di presidente del consiglio. Caro consigliere Carlin il problema posto dall’amico Renato Borgate che ben conosce gli aspetti che governano una amministrazione pubblica, era quello di individuare la figura istituzionale meglio rappresentativa e quindi concordata fra tutti i consiglieri provinciali, una proposta che .dovrebbe essere valutata con serenità proprio perché il ruolo comporta una funzione super partes e assolutamente di garanzia ed, in particolare, di tutela alla minoranza. Per quanto mi riguarda comunque si metta pure l’animo in pace, per me la politica è una cosa seria e personalmente non sono alla ricerca di incarichi, prebende o soddisfazioni personali, mi bastano gli oltre 9.000 voti che i polesani hanno voluto tributare a un partito come l’Udc e alla Federazione dei Moderati, che ho avuto l’onore di rappresentare. Sul fatto infine che io dialoghi meglio con Frigato o con la Virgili, purtroppo non dipende da me, mi piacerebbe avere con i suoi referenti gli stessi rapporti e contatti che ho con tanti amici della Pdl, mi dispiace però awertire che forse da parte di “qualcuno” non godo della stessa considerazione e stima, personale e del partito che rappresento. Da che parte starà poi l’Udc avrà modo di sentirlo dal vivo al primo consiglio provinciale, assieme anche alle nostre proposte programmatiche, perché sa com’è la politica seria non è solo spartizione di poltrone e posti di potere… Michele Raisi, Udc

venerdì 12 giugno 2009

Antonio De Poli pronto a discutere con tutti

UNIONE DI CENTRO


ROVICO - “Preferiamo l’apparentamento ufficiale, vedremo”. Antonio De Poli, coordinatore regionale dell’Udc non si sbilancia sulle possibile alleanze per il ballottaggio della Provincia di Rovigo. “C’è tempo fino a domenica, decideremo in questi giorni. Da parte del Pdl non credo che d sarebbero pregiudiziali per un nostro ingresso nella coalizione che sostiene Antonello Contiero. La Lega, invece, mi sembra più critica. Forse il carroccio preferirebbe un appoggio non ufficiale, ma francamente mi pare poco probabile”. Ieri l’Udc aveva in programma la riunione dell’ufficio politico regionale “Credo però - aggiunge De Poli - che per una decisione occorrerà aspettare domani”. Il partito di casini, infatti, si tiene le mani libere: “So che mi hanno cercato anche dal Pd. Domani (oggi per chi legge ndr.) d vedremo e ne discuteremo”. La sensazione è che l’Udc sia più vicino al centrodestra ma l’eventuale oltranzismo del Carrocdo potrebbe farla sdvolare verso l’indifferenza ó per il ballottaggio, oppure a un accordo per il sostegno di Tiziana Virgili, che può rientrare in quei “moderati da sostenere”, secondo l’indirizzo espresso dal leader dell’Udc Pierfedinando Casini.

Michele Raisi: «L’Udc non è in vendita»

Il candidato alla presidenza della Provincia ritiene giusto lasciare libertà di coscienza agli elettori per il ballottaggio “Mi preoccupano le contraddizioni nel Pdl”. “Il Pd ha proposto un ragionamento serio sui problemi”

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 12/06/2009 2464 221x300 Michele Raisi: «LUdc non è in vendita»

Michele Raisi, candidato alla presidenza della Provincia, in queste ore è tirato per la giacca sia dal Pdl che dal Pd. I voti personali raccolti 6,24 per cento e quelli del partito 4.37 per cento sono considerati “strategici” al ballottaggio. «Voglio ricordare - dice Raisi - che l’Udc si è presentata spaccata a metà ed è stato necessario il commissariamento per ricercare un’unità d’intenti. La mia candidatura, frutto della ricerca di tale unità, è stata ufficializzata a fine aprile, per cui si è partiti in ritardo e con evidenti problemi, anche da qui gli errori formali che hanno portato all’esclusione in 5 collegi. Con tali premesse l’essere riusciti a tenere sul voto, anzi aumentando i consensi rispetto alle provinciali del 2004, quando l’Udc era nella CdL, è motivo di orgoglio e soddisfazione per me e per tutti i 24 candidati, assieme a tutti coloro che si sono spesi per questo risultato». Veniamo al ballottaggio, De Poli ha annunciato la chiusura di un accordo con Pdl e Lega a livello regionale. Qual è la vostra posizione a Rovigo con un Contiero che non ne vuole sapere dell’Udc? «A questo punto non capisco perché raccordo con Pdl e Lega non sia stato chiuso prima delle elezioni, ci avrebbero evitato la fatica di una campagna elettorale e la spaccatura del partito. Dopo aver corso per spiegare le nostre ragioni sul perché correvamo da soli, liberi e non in vendita, sarà dura spiegare al nostro elettorato che adesso corriamo per un candidato della Lega che non ha mai perso occasione per attaccare e denigrare il nostro partito». Mainardi, coordinatore del Pdl, però vi ha teso la mano… «D Pdl ha fatto un discorso politico serio, proiettato anche al futuro e considerando che molti dei nostri elettori sono orientali in quella direziono, bisognerà tenerne conto. Non posso, però, non dirmi preoccupato delle tante contraddizioni che stanno emergendo. A volte fatico a capire, al di là dei ruoli, chi siano i veri interlocutori con i quali stringere accordi e alleanze». Dall’altra parte il Pd sembra disponibile a lasciare fuori Rifondazione a favore di un apparentamento con l’Udc. Cosa ne pensa? «Fin da subito ho dichiarato che non avremmo potuto fare accordi con il centro-sinistra se avessero scelto Rifondazione, perché siamo contrari agli estremi in politica, di sinistra ma anche di destra, n Pd ha aperto un ragionamento politico serio, ha messo sul tappeto, a differenza di qualche altro non posti di potere, ma i problemi del Polesine e ha chiesto il nostro aiuto per risolverli in maniera seria e costruttiva. Credo sia utile valutare questa proposta nella prospettiva della creazione di quel centro moderato che Casini intende realizzare nel nostro paese». A proposito di Casini, l’Udc nazionale ha detto che si sceglierà caso per caso in base al grado di “moderazione” dei candidati? «Mi sento in linea con Casini e condivido la linea nazionale del partito che punta all’identità e al nuovo soggetto politico e non vuole che ci vincoliamo ad interessi specifici e immediati». In conclusione, cosa farà l’Udc il 21 e 22 giugno? «La mia opinione personale è che, stante la situazione a Rovigo, sarebbe meglio lasciare liberi i nostri elettori. Mi rendo conto che in politica il non scegliere può nel breve penalizzarci e che il partito ha una sua forma, per cui accetterò un’eventuale decisione di chiudere con il centrodestra. Comunque, domani ci troveremo con tutti i 24 candidati dell’Udc e con il commissario, ci incontreremo anche con gli amici della Federazione di Centro e valuteremo. Voglio però che sia chiaro per tutti che il mio obiettivo era e rimane la costruzione del nuovo soggetto politico di centro, dove ci sia gente che ha voglia di lavorare con serietà ed umiltà. Ubera da condizionamenti o da politiche di basso cabottaggio, che crede che il bene comune non sia il proprio tornaconto personale, questo è quello che spero e per cui ho corso alle elezioni».

Nessuna scelta per gli apparentamenti

Moderati ringraziano il proprio elettorato e guardano alla creazione del partito di centro

Tratto dalla Voce di Rovigo del 12/06/2009

ROVIGO - La federazione dei Moderati di centro ringrazia l’elettorato ed inizia a ragionare per un’eventuale apparentamento in vista del ballottaggio del 21 giugno. Gianni Saccardin, coordinatore dei Moderati di centro dichiara che “la federazione dei Moderati di centro unanimemente da parte di tutte le sue componenti (Movimento veneto per il Ppe, lista ^’Stocco”, lista “Presenza cristiana”, lista “Rovigo Insieme per” e movimento “Rosa per l’Italia”, sente il dovere di ringraziare “tutti coloro che l’hanno sostenuta, votandola. e sono stati circa 1.500 elettori. Il risultato, per una forza giovanissima che ha deciso per la prima volta e dopo Pasqua di partecipare alle elezioni provinciali del 6-7 giugno, con un simbolo altrettanto nuovo e che ha avuto una sua visibilità per un tempo limitatissimo (due settimane scarse), è da ritenersi apprezzabile e importante per il prosieguo del cammino, che sarà di radicamento graduale nel territorio in attesa di costruire, anche a livello locale, quel partito di centro che i vari leader nazionali, Casini, Pezzetta, Tabacci, Adomato ed altri da tempo vanno incoraggiando e che ha giustificato l’apparentamento elettorale della federazione dei Moderati di centro con il partito dell’Udc locale”. Il ringraziamento si estende anche ai “candidati della lista poiché molte delle preferenze, visto i tempi ristrettissimi di visibilità del simbolo e la vita breve della Federazione,. sembrano in gran parte attribuiti alla persona, e questo per noi è una cosa importante giacché crediamo che in politica, come in molti altri settori della vita pubblica, al di la dei programmi, che pur hanno la loro importanza, la differenza la fanno le persone e la modalità propria con la quale queste ascoltano, operano e si relazionano”. E ancora: “Non possiamo dimenticare, poi, il risultato lusinghiero conseguito dal candidato presidente Raisi che rappresenta per noi un ulteriore segnale (almeno così lo leggiamo) per continuare a coltivare quella prospettiva del centro che ha una sua ragion d’essere, al di là di tutto quello che è dato a vedere nel panorama politico odierno. Il cammino è iniziato e con grande entusiasmo continuerà, convinti che la moderazione sia una necessità politica per costruire un tessuto sodale meno conflittuale, più solidale e partedpativo poiché una cosa tra le tante si può dire certa, ed è che i nostri destini di persone sono sempre più accomunati e interdipendenti, sicché due sono le possibilità che si prospettano: la solidarietà o lo scontro e la divisione. La politica, e la qualità dèlie persone che la interpretano, giocheranno sia al presente che per il futuro un ruolo insostituibile e determinante”.

venerdì 8 maggio 2009

“Lavoriamo per allargare il centro”

Udc e Federazione dei Moderati sostengono la candidatura di Michela Raisi

Renato Borgato : ” La condivisione con la lista Saccardin si basa su convergenze programmatiche”

Tratto dalla Voce di Rovigo del 07/05/2009 di Roberto Rizzo renato20carlino Lavoriamo per allargare il centro

Non vanno proprio giù alcune affermazioni contenute nell’editoriale pubblicato ieri dalla Voce relativamente all’alleanza che l’Udc ha contratto con la Federazione dei moderati di centro. E che non vadano giù queste affermazioni è dimostrato da un intervento di Giuliano Visentin pubblicato in altra pagina, e da alcune telefonate fatte a chi scrive queste note, telefonate che volevano essere di precisazione, di ampliamento di un discorso che non intacca, a nostro avviso, la base di quanto è stato sostenuto. Ma siccome la Voce è un giornale che si apre quotidianamente ai contributi, alle critiche del lettore, ecco, allora, la decisione di chiedere a Renato Borgato, che dell’Udc è stato per lunghi anni segretario provinciale e, poi, presidente, andato a casa per le vicende che riguardano questo partito pur restando un uomo che conta, di fare il punto sulla situazione che si è creata dopo l’alleanza con la lista dei Moderati di centro.

Da cosa nasce l’intesa Udc e la Federazione dei moderati?

“L’intesa tra le due liste con il candidato dell’Udc alla presidenza della Provincia, Michele Raisi, è dettata da una strategia nazionale e regionale che invita alle elezioni amministrative di proporre un soggetto politico che si distingue dai due schieramenti che brillano all’interno per le loro contraddizioni ed eterogeneità. Il nostro è un percorso per aggregare al centro tutte le realtà che si ritrovano nei principi e negli obiettivi della Costituente di centro al fine di dare luogo all’annunciato partito della Nazione lanciato da Casini, Pezzotta e Adornato”.

La lista con Saccardin si pone obiettivo le proposte di Casini?

“La condivisione con la lista di Saccardin trova convergenze sulle strategie fondamentali che dovranno caratterizzare nei prossimi anni il territorio provinciale. Tra noi non è stato problematico parlarci. Diversamente da altre forze politiche che hanno caratterizzato la loro presenza con veti incrociati. Questo è il ruolo dei moderati di centro che ancor prima di aderire alle liste congiuntamente si sono confrontati sul programma che quasi da subito ha trovato convergenze su quasi tutto”.

E come mai a questa alleanza l’Udc è arrivato all’ultimo momento?

“Il tempo trascorso è dettato dal semplice fatto che l’Udc, appertenente al centrodestra, ha richiesto un tavolo di confronto per lanciare alleanze su questo fronte, ovunque. Questa era l’esigenza anche su Rovigo su cui c’era un impegno preliminare tra tutti di affrontare le elezioni compatti sul centro destra tra tutte le componenti attori principali. Successivamente poi è decollato un accordo dall’alto Pdl - Lega, con imposizioni che nulla hanno a che vedere con il dato di rappresentività con la nostra gente polesana”.

Allora, siete stati esclusi dal centrodestra…

“Direi che esclusione non si tratta anche se la Lega ha posto subito un veto di alleanza con l’Udc per il nostro voto contrario al federalismo fiscale che non porta alcun risultato alle casse dei nostri comuni. Basta chiederlo ai nostri sindaci. A questo punto, mancando i presupposti fondamentali del dialogo e del confronto, ci siamo affidati al progetto lanciato da Casini di rafforzare il centro”.

Nella gestione degli enti locali prevalgono però le strategie delle alleanze. In altri termini: con chi andrete?

“Affrontiamo questa prima battuta con la serenità e l’orgoglio di lanciare un proposta che meglio rappresenti le aspettative della nostra gente. A chi vuole sapere cosa faremo al ballottaggio rispondiamo che il disegno prioritario è quello di allargare il più possibile il centro, la casa dei moderati e a chi si spaventa di cambiamenti di rotta verso la sinistra, posso affermare che sono certo che l’Udc regionale non lo farà mai e lo dimostra il fatto che i nostri due assessori regionali stanno stabilmente in carica nella giunta presieduta da Giancarlo Galan. A livello locale chi mi conosce e mi segue sa che i miei percorsi sono per mantenere l’Udc nelle posizioni di coerenza in cui il partito con me e Rinaldo Salvan si trova nel consiglio comunale di Rovigo”.

Ufficializzati i nomi per i 24 collegi provinciali

In corsa anche Piccolo e Barison


Tratto dalla Voce di Rovigo del 07/05/09

C’è il presidente provinciale Renato Borgato, non il segretario uscente Francesco Milan, né il consigliere comunale a Palazzo Nodari Rinaldo Salvan. All’indomani dell’accordo con la Federazione dei Moderati di centro, è stata anche definita, con qualche sorpresa, la lista dell’Udc per Palazzo Celio con Michele Raisi candidato presidente. A Rovigo Sud e Rovigo Est correrà Renato Borgato, il collegio Centro Est, sarà affidato ad Antonio Bononi, medico e responsabile della sanità del partito. Le ultime due caselle del capoluogo , Rovigo Ovest e Rovigo Centro Ovest, sono occupate da Bernardino Fornasiero e Sandro Zamboni. La tempesta di Adria, con le dimissioni del segretario Gastone Ferrarese e del capogruppo in consiglio comunale Bruno Di Bartolomeo per il “niet” all’accordo con il Pdl ha portato l’Udc a scegliere Donatella Ferrati per il collegio Adria Nord e Francesco Martinolli per Adria Sud. Tra gli altri nominativi della lista troviamo a Badia Giuseppe Romani, consigliere comunale ed ex assessore a Badia. A Castelmassa tocca a Maurizio Prandini, farmacista, a Castelnovo Bariano Rita Trentini, candidata anche alle amministrative a Bergantino, a Ceregnano convergenza su Giorgio Crepaldi, medico, e Fiesso Umbertiano toccherà a Nazzarena Zerbinati, farmacista. Tra gli altri nomi di spicco presenti in lista, l’ex presidente provinciale dei dottori commercialisti della provincia di Rovigo ed ex presidente consiglio comunale Giampaolo Capuzzo, a Fratta toccherà a Giancarlo Piccolo, ex sindaco di CastelGuglielmo, a Lendinara Roberto Bisi, attuale presidente del consiglio comunale, mentre a Polesella l’Udc punta sul segretario locale Sauro Periotto, cosi come a Porto Tolle con Giuseppe Sissa. Restando nel Delta, a Loreo tocca a Filippo Guarnieri. Infine a Villadose il candidato sarà Pierpaolo Barison, già sindaco (con Forza Italia), dal 1993 al 2001, di San Martino di Venezze.

L’Unione di centro correrà da sola e candida a sindaco Giancarlo Sacchetto

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 07/05/2009

L’Unione di centro riparte da Giancarlo Sacchetto. L’attuale presidente del Panathlon Club Adria sarà il candidato sindaco dell’Udc. La sua candidatura è stata ufficializzata ieri da Roberto Pavan, commissario per la città etrusca del partito di Casini. «Come tutto sanno - ha premesso Pavan - noi correremo da soli, in alternativa alle sinistra ed alla destra. L’Udc ad Adria, a scanso di equivoci - ha concluso - non è sparita: alcune persone hanno rassegnato le dimissioni ma la stragrande maggioranza del partito è qui».
«La mia persona - ha proseguito Sacchetto - è conosciuta. In questi anni ho sempre cercato di apportare il mio contributo alla città: per me parlano 10 anni di Fieradria. Il nostro programma è molto semplice: non abbiamo intenzione di costruire grattacieli ma vogliamo andare sul concreto, al cuore dei problemi. Vogliamo stabilire un contatto diretto con le associazioni ed avremo un occhio di riguardo per le frazioni. Il nostro motto è quello di mettere il cittadino a centro della città e Adria vicino al cittadino. Al programma, che sarà reso noto nei prossimi giorni, abbiamo lavorato 5/6 mesi mentre la nostra lista sarà formata prevalentemente da persone libere da ogni schieramento politico; chi aveva precedentemente una tessera, era iscritto all’Udc. Crediamo - ha concluso - che Adria possa cambiare marcia e ritornare ad essere il centro del Polesine. Di fronte avrò due amici (Massimo Barbujani e Sandro Gino Spinello ndr) e spero che sia una campagna elettorale senza colpi bassi o raggiri. La nostra intenzione è quella di vincere o, nella peggiore delle ipotesi, arrivare al ballottaggio».

Adria - L’Udc candida Giancarlo Sacchetto

I centristi rompono gli indugi e scendono in campo con la “Vostra Adria”

“Vogliamo dare voce ai problemi delle frazioni e fornire risposte concrete ai cittadini”
Tratto dalla Voce di Rovigo del 07/05/09

Roberto Pavan commissario dell’Unione di Centro di Adria ha presentato ieri mattina il candidato sindaco per il partito.E’ arrivata così la smentita che esponenti dell’Udc potessero legarsi alla coalizione di Sandro Gino Spinello come affermato in questi giorni e nel contempo è stato presentato ufficialmente Giancarlo Sacchetto, il nome del partito per correre con la lista “La vostra Adria” alle prossime amministrative. “L’Udc di Adria ad oggi non ha un segretario, è commissariata, ma siamo pronti a lanciare la candidatura a sindaco dell’amico Giancarlo Sacchetto per la lista Udc – ha iniziato Pavan in apertura di conferenza stampa- L’Udc corre da solo , e siamo qui a ribadirlo, cosi come in tutte le provincie del Veneto: ci poniamo come alternativa alla destra e alla sinistra: al centro con un nostro candidato”. In attesa della presentazione della settimana prossima a parlare è proprio Giancarlo Sacchetto, candidato del partito per Palazzo Tassoni: “ Credo che la mia persona sia abbastanza conosciuta ad Adria, così come gli eventi con cui ho dato il mio contributo alla città, come Fieradria che i nostri politici non sono più riusciti a rialzare. Ci siamo trovati con un gruppo di amici qualche mese fa, e abbiamo cercato di capire quali fossero le intenzioni degli adriesi; con le loro intenzioni abbiamo fatto un programma. Ci proponiamo perché gli adriesi siano importanti per il sindaco e chi li rappresenta, instaurando un rapporto tra primo cittadino e adriesi finalizzato a conoscere i problemi , studiarli e valutarli assieme e, assieme, risolverli”. “E’ un programma chiaro e semplice – ha affermato Sacchetto – ma che mette il cittadino al centro della città e Adria vicino al cittadino. Tutto ciò è importante per riuscire a dialogare; la novità è il fatto che questo programma è frutto di un lavoro di 5/6 mesi ed è stato condiviso dagli amici dell’Udc”. Non solo il capoluogo nei punti del programma dei centristi, ma soprattutto spazio ad un nuovo sviluppo della periferia: “Daremo alle frazioni il posto che meritano, per riprendere il dialogo e cercare di capire i problemi dei cittadini. Avremo un contatto diretto con le associazioni di Adria – ha aggiunto il candidato sindaco Sacchetto - Crediamo in queste realtà, e in quello che fanno e cercheremo di contribuire dando loro il giusto spazio”. Poi si è parlato della posizione politica e ancora una volta il partito ha chiarito la propria equidistanza nella campagna elettorale tra la coalizione di centro sinistra e quella di centro destra: “ Non siamo schierati da nessuna parte – ribadisce Sacchetto – Abbiamo fondato questo gruppo che si chiama “La vostra Adria” e liste sono ormai pronte. Il nostro appello va a quelle persone che vogliono e credono che Adria possa cambiare e diventare veramente il centro del Polesine. Ci presenteremo umlmente alla città e ai cittadini e avere importanza nel consiglio comunale .

Pd, Udc e Lega, tutti insieme per Fantato

Ecco i nomi di tutti i candidati

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 07/05/2009 restofanta Pd, Udc e Lega, tutti insieme per Fantato

E’ stata presentata ieri ai cittadini badiesi la lista, a dire il vero molto variegata, con Gastone Fantato correrà alla elezioni comunali, per la poltrona di sindaco. La lista si chiama ‘Rinasce Badia-Fantato sindaco’ e i candidati sono: Mauro Annunziata (Udc); Manuel Berengan (Pd); Claudio Brusemini (Pd); Manuela Capuzzo (Lega Nord); Gianluca Checchinato; Giuseppe Donin (Lega Nord); Marco Faggion (Lega Nord); Alberto Ferrari (Pd); Germano Goia (Udc); Mirko Luchin (Indipendente di destra); Riccardo Mantovani riccardo (Partito socialista); Alessio Morini (Lega nord); Sandra Munerato (Indipendente di centrodestra); Enzo Ortolan (indipendente centro); Sabrina Puozzo (Udc); Giovanni Rossi (Indipendente centrodestra); Cristian Sartori (Udc); Gianni Stroppa (Pd); Manuela Vendramini (Indipendente centrodestra); Pierleopoldo Visentin (Indipendente centrodestra).
Insomma, una lista a dir poco trasverale, un mix più colorato di quello di una macedonia.
Fantato ha anche anticipato alcuni punti del suo programma: «Preso atto del profondo stato di degrado amministrativo, etico e politico in cui è precipitata la nostra città; constatata la grave sfiducia accumulata dai cittadini verso l’istituzione municipale, alcuni di essi, appartenenti a diverse aree culturali e politiche, si fanno carico dell’onere di riportare entro binari di civile normalità — ha detto Fantato — l’istituzione, con la proposta di una Lista Civica trasversale». «L’obiettivo è quello di rifondare l’istituzione municipale per ridarle le qualità basilari, che anni di cattiva amministrazione hanno fatto smarrire, attraverso un quinquennio di transizione, che ponga le basi per una futura vita di gestione amministrativa serena e correttamente concorrenziale tra le diverse componenti politiche». Tra i punti del programma il risanamento del bilancio attraverso la severa revisione critica degli impegni e contratti in essere o in scadenza e con una accurata analisi di tutte le poste di spesa. Fantato annuncia anche una bella sforbiciata ai costi della politica, «riducendo il numero degli assessori ad un totale di 5 e con la riduzione del 30% degli emulumenti del sindaco, assessori, consiglieri, da estendersi almeno a tutto il 2011». «Per ovviare alla carenza, almeno a breve, di risorse per attuare opere ed iniziative economicamente consistenti — ha detto Fantato — si interverrà con tagli di spesa su poste non obbligatorie e non essenziali; si procederà comunque alle necessarie manutenzioni delle proprietà con priorità assoluta per scuole, viabilità e decoro urbano».

Provinciali, tra i nomi del gruppo Udc manca quello di Milan

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 07/05/2009 renato20carlino Provinciali, tra i nomi del gruppo Udc manca quello di Milan

L’UDC, lo abbiamo ricordato, ha scelto di correre da sola, alle provinciali. E ha schierato, come candidato presidente, Michele Raisi. Affianco al partito di Casini quello di Gianni Saccardin. Ma vediamo la lista dei candidati dell’Udc per i vari collegi provinciali (spicca l’assenza del nome di Milan, a questo punto sempre più in rottura col gruppo). Adria nord, Donatella Ferrati; Adria sud, Francesca Martinolli; Ariano Polesine, Greta Giolo; Badia Polesine, Giuseppe Romani; Castelmassa, Maurizio Prandini; Castelnovo Bariano, Rita Trentini; Ceregnano, Giorgio Crepaldi; Fiesso Umbertiano, Nazzarena Zerbinati; Fratta Polesine, Giancarlo Piccolo; Lendinara, Roberto Bisi; Loreo, Filippo Guarnieri; Lusia, Paolino Cappato; Occhiobello, Giampaolo Capuzzo; Polesella, Sauro Periotto; Porto Tolle, Giuseppe Sissa; Porto Viro, Graziano Soncin; Rovigo ovest, Bernardino Fornasiero; Rovigo sud, Renato Borgato; Rovigo est, Renato Borgato; Rovigo centro ovest, Sandro Zamboni; Rovigo centro est, Antonio Bononi; Taglio di Po, Massimo Rossi; Trecenta, Bruno Bignardi; Villadose, Pierpaolo Barison.

Adria - Sacchetto candidato sindaco per l’Udc

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 07/05/2009

IL PRESIDENTE del Panathlon Club adriese, Gincarlo Sacchetto è il candidato sindaco dell’Udc. La candidatura di Sacchetto è stata ufficializzata ieri mattina da Roberto Pavan, il commissario per Adria dell’Unione dei democratici di centro.
«Noi correremo da soli – ha detto Pavan - in alternativa alle sinistra ed alla destra. Ad Adria alcune persone hanno rassegnato le dimissioni, ma la stragrande maggioranza del partito è qui».
Sacchetto ha ricordato il suo impegno in favore della città, in particolare il decennio da promotore di Fieradria. Il programma sarà reso noto nei prossimi giorni e la lista sarà costituita in prevalenza da persone libere da ogni schieramento politico ed iscritti all’Udc. L’intenzione dichiarata è di vincere o arrivare al ballottaggio.

mercoledì 6 maggio 2009

In casa Udc serve chiarezza

Tratto dalla Voce di Rovigo del 06/05/2009 di Roberto Rizzo

Forse è azzardato tentare un’analisi politica su quanto sta succedendo in casa dell’Udc polesana. E’ azzardato soprattutto perchè chi sta scrivendo queste note è abituato a registrare fatti, idee, progetti, piuttosto che penetrare in questo mondo complesso che parla e non parla. Dice e non dice con la conseguenza di rendere ancora più nuvoloso quel cielo della comunicabilità che dovrebbe contraddistinguere, invece, chi si presenta al giudizio degli elettori. Che in termini più concreti ha un nome chiarezza. Ma, per capire, se capire è possibile, tentiamo di penetrare nel comunicato congiunto firmato da Udc e Federazione dei Moderati di centro che rende evidente, a nostro modestissimo parere, il primo errore che una coalizione politica deve evitare. Infatti è scritto che Udc e la Federazione dei Moderati hanno raggiunto un accordo di alleanza per il rinnovo del consiglio provinciale di Rovigo. Niente di male. Anzi. Ma alla fine del comunicato è ancora affermato che ” Le due formazioni politiche, che correranno con un proprio simbolo e propri candidati nei vari collegi, lavoreranno per arrivare a un programma condiviso, ulteriore occasione questa per favorire un confronto su scelte politiche e contenuti utili a perfezionare un’intesa che dopo le elezioni diventerà sempre più necessaria ed importante”. D’accordo, intesa necessaria e importante. Ma, una volta, si correva assieme sulla base di linee programmatiche. Che in questo caso, se abbiamo letto bene, non sono ancora state concordate. Ma si concorderanno strada facendo. Allora su che cosa si è raggiunto l’accordo? Potrebbero rispondere: sui valori comuni. Bella risposta. Ma dove sta la concretezza? Nessuno accenno al fatto che Gianni Antonio Saccardin era stato indicato dai suoi come candidato alla presidenza di palazzo Celio. Nessun cenno, nemmeno, al fatto che ha rinunciato alla candidatura per lasciare posto a Michele Raisi. Queste decisioni sarebbero scaturite nel corso di un incontro, preceduto da altre non poche riunioni, tenutesi nella sede della Federazione dei Moderati, in viale Trieste, presenti, lo stesso Saccardin e Albertino Stocco, da una parte, Renato Borgato e Michele Raisi dall’altra. E forse qualche altro, stratega occulto delle due formazioni politiche. Che come tutti gli strateghi ama vivere nell’ombra. Ma, a prescindere da questi dati di cronaca, per la testa frullano alcune domande alle quali non riusciamo a dare risposta. E quali sono queste domande? Si parla di dopo elezioni. Ma prima delle elezioni non sarebbe necessario precisare, in caso di ballottaggio, con quale schieramento andrà questa nuova alleanza? O l’Udc andrà da una parte e la Federazione dei moderati andrà dall’altra? In altri termini: l’Udc andrà con il centrodestra dimostrando così coerenza con i due assessori regionali che fanno parte della giunta presieduta da Giancarlo Galan? E la Federazioni dei Moderati andrà con il centro sinistra, ricalcando così le orme di Albertino Stocco che durante la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Rovigo aveva dichiarato di essere equidistante dai due poli per saltare, poco tempo dopo, sul carro del vincitore Fausto Merchiori? O questa alleanza, Udc e Federazione dei Moderati, corrisponde ad un disegno ben preciso, magari concordato con Gabriele Frigato, segretario provinciale del Partito Democratico, il quale, in caso di vittoria a Palazzo Celio, non vedrebbe male a un’apertura della giunta a uomini che provengono dal suo stesso mondo cattolico, che guarda a quel “sociale” ceh è rappresentato dalla sinistra? E se è cosi, allora bisogna prendere il coraggio a quattro mani e dirlo agli elettori. Prima delle elezioni. Non dopo.

Fantato e Rossi Ok, Il Pdl no

Il partito unico ancora non trova l’accordo

Tratto dalla Voce di Rovigo del 06/05/2009

Badia Polesine - Finalmente ci siamo. Questa sera alle 18 nella sala civica B. Gidoni di Badia Polesine ci sarà il varo della lista civica “trasversale” che sosterrà Gastone Fantato nella sua candidatura a sindaco della città.Nell’incontro pubblico con la stampa saranno presentati, oltre ai candidati, anche il simbolo ed il nome della lista che dovrebbe essere “Rinasce Badia”. Dopo mille voci ed indiscrezioni insomma, è in dirittura d’arrivo l’accordo di forze eterogenee che l’ex sindaco è riuscito a stringere attorno al proprio nome, andando oltre ai partiti per formare una squadra che potesse essere alternativa al Pdl. A sostenere Fantato ci saranno la Lega Nord, il Pd, l’Udc, il Partito Socialista e indipendenti fuoriusciti da diverse aree. Un vero arcobaleno politicoper il “laboratorio Badia” che spesso ha visto esperimenti particolari, a volte di successo, che sono poi stati esportati nel territorio nazionale. Mentre Adino Rossi ha ufficializzato ieri la sua partecipazione alla corrida elettorale con la lista “La Siepe - Badia viva e sicura” riproposta a dieci anni dalla sua prima apparizione nelle comunali del 1999, in casa Pdl sembra ancora regnare una certa confusione. Le fratture interne al neonato partito sono molteplici e sono figlie di 5 anni passati fra veleni e ripicche, conclusesi malamente con le dimissioni del sindaco Meneghin. La situazione sembra lontana dal trovare una soluzione condivisa da tutte le varie anime e non è possibile escludere la nascita di due liste distinte. Se l’incontro di giovedì scorso aveva da una parte sancito un forte appoggio alla candidatura di Meneghin da parte dei massimi esponenti del Pdl, dall’altra aveva fatto registrare l’assenza del gruppo Fac ( Ferreri - Aguzzoni - Cabassa ) e del coordinatore Massimo Stefani. Rientrato domenica in città dopo alcuni giorni di relax a cavallo “passati però con il cellulare in tasca”, Stefani ha confermato le difficoltà di mediare un accordo e il timore che alla fine le strade possano dividersi. L’ultimo incontro avvenuto lunedì sera ha infatti registrato l’ennesima fumata nera. Il veto sui nomi di Marcello Ferreri (soprattutto) e Mario Cabassa non sembrano sindacabili e per questo le posizioni sono ad oggi inconciliabili. A questo punto, se il Pdl non dovesse trovare la quadratura del cerchio e ricompattarsi, anche la candidatura di Meneghin potrebbe essere in pericolo e registrare il forfait proprio del sindaco uscente che rinuncerebbe alla sua investitura. Intanto ieri sera era previsto un incontro fra lo stesso Stefani e Mauro Mainardi, appena ritornato dall’estero. Viste le difficoltà finora incontrate e i tempi ristretti, il coordinatore locale del simbolo, una soluzione radicale e cioè la creazione di una lista formata da persone giovani con un sindaco altrettanto giovane. Se otterrà l’avvallo del coordinatore provinciale, Stefani potrebbe continuare su questa linea e verificare il livello di gradimento interno esercitando una forma di “aut- aut” nei confronti degli altri membri. A pochi giorni dal termine ultimo per la presentazione delle liste, la situazione in casa Pdl non è certo delle più rosee tenendo conto che, a differenza degli altri anni, il competitor principale in questa tornata elettorale, Fantato, sembra godere di ottima salute. Cadono così in poche ore le certezze delle ultime settimane: da una corsa a due, con due grosse coalizioni a contendersi la piazza, siamo passati in breve tempo ad una disfida con in campo tre, forse addirittura quattro liste. Ma fino a sabato niente può essere dato per scontato.

Udc, oggi le risposte agli interrogativi: si presenta la lista “La vostra Adria”

Alle 12 in Galleria Braghin

Tratto dalla Voce di Rovigo del 06/05/2009

Adria - Il nodo Udc sarà probabilmente sciolto questa mattina, visto che alle 12 in Galleria Braghin è prevista la presentazione della lista “La vostra Adria” che indicherà il proprio candidato sindaco per una corsa indipendente e alternativa ai due schieramenti maggiori. Dopo le dimissioni in massa del direttivo del partito di Casini, compresi il segretario Gastone Ferrarese e il capogruppoin consiglio comunale Bruno Di Bartolomeo, la tempesta non sembra comunque essersi del tutto placata. Tanti ancora gli interrogativi aperti e la conferenza di oggi probabilmente aiuterà a chiarirne alcuni. Quello che sembra ormai quasi sicuro è che nessuna lista targata veramente Udc, con proprio nome e il proprio simbolo, scenderà in campo

Pdl - Lega, trattativa su i comuni

La situazione di Badia al centro delle frizioni

Tratto dalla Voce di Rovigo del 06/05/2009

Ultime frizioni in casa centrodestra. A poche ore dalla scadenza della data per la presentazione delle liste Pdl e Lega si stanno ancora confrontando sul valore politico dell’alleanza stessa. Dopo l’uscita di qualche giorno fa dell’onorevole Luca Bellotti, che reclamava alleanza Lega - Pdl anche a livello dei Comuni è Mauro Mainardi, coordinatore provinciale del Pdl a precisare che: “Le dichiarazioni di Bellotti sono giuste, dette con incisività ma condivisibili. Stiamo cercando di far quadrare tutto ed è anche convenienza della Lega riuscirci. In fin dei conti il candidato presidente della Provinciale una loro espressione”. Al centro delle ultime trattative c’è la presentazione, in alcuni comuni, di liste separate. A Lendinara e a Fiesso Umbertiano, ad esempio. “Ma - specifica Mainardi - a Lendinara confidiamo di siglare l’alleanza fra Pdl e Lega. A Fiesso, invece il Pdl ha deciso di puntare su Marco Chibaglia mentre il Carroccio sostiene Silvia Lezziero. La situazione più ingarbugliata però è quella di Badia Polesine dove si profila addirittura un asse Lega - Partito Democratico, e sembra essere questa la ragione del risentimento del Pdl: “A livello locale è normale che ci siano delle specificità e quindi delle diversità. L’importante è che non ci siano alleanze con la sinistra. La Lega lo sa bene, vedremo di risolvere questi problemi”. Sarà un summit fra i massimi dirigenti di Pdl e Lega a cercare di sbrogliare la matassa.

Palazzo Celio, L’Udc non è più sola

Due liste distinte, ma c’è convergenza sul nome di Michele Raisi

Raggiunto l’accordo con la Federazione dei Moderati di Gianni Saccardin e Albertino Stocco

Tratto dalla Voce di Rovigo del 06/05/2009

L’Udc tiene fermo il timone al centro, anche se i più maligni notano una leggera virata a sinistra. Potrebbe essere interpretato così l’accordo raggiunto nella serata di lunedì con la Federazione dei Moderati di centro di Gianni Saccardin e Albertino Stocco, con quest’ultimo che a Palazzo Nodari appoggia la giunta di Fausto Merchiori. Liste distinte, con diversi simboli e candidati, per la corsa a Palazzo Celio, ma un unico candidato, Michele Raisi, che è il nome scelto dal partito di Casini. I diretti interessati tuttavia smentiscono, parlano di fase costituente e di un’alleanza che è il primo passo verso un terzo soggetto, di centro, con un’identità chiara e alternativo ai due maggiori schieramenti. In anticipo sui tempi rispetto al quadro nazionale. “E’ una tappa verso la costituente di centro richiamata dall’assemblea di Roma da Casini, Pezzotta, Tabacci e altri ancora. Vogliamo che sia un percorso veloce e per questo qui in Polesine inziamo prima delle elezioni europee”, spiega Gianni Saccardin, non escludendo che alcuni elementi della Federazione di centro vengano candidati in altri Comuni all’interno di liste civiche. Tra queste Presenza Cristiana che ad Adria appoggia la candidatura di Gino Sandro Spinello, mentre a Lendinara si schiera con il sindaco uscente di centro destra Ferlin. ” Non credo proprio che questo accordo rappresenti un passo verso il centro sinistra - taglia corto il presidente provinciale dell’Udc Renato Borgato - il livello regionale non ha raggiunto l’accordo con Pdl e Lega e così ha scelto la corsa solitaria dappertutto”. Una decisione che in prospettiva, appunto, dovrebbe portare all’aggregazione delle forze di centro attorno a quello che Casini chiama “il partito della nazione” . E in Polesine si è deciso di metter già le mani avanti. “L’intesa con la Federazione dei moderati è stata veloce, parliamo lo stesso linguaggio e il programma è già largamente condiviso su temi fondamentali, come l’ambiente. E’ un inizio sui cui scomettiamo tutti insieme”. Resta però da capire, tornando alle scadenze più imminenti, cosa accadrà in caso di ballottaggio tra i due schieramenti principali: se l’Udc troverà l’accordo, finora fallito, con il centro destra, se preferirà schierarsi con Tiziana Virgili, o ancora, lascierà libertà di scelta ai propri elettori. L’input dovrebbe arrivare da Venezia, per avere omogeneità a livello regionale. E in questo momento, specie dopo il no dell’Udc al federalismo fiscale, i rapporti con il Carroccio non sembrano proprio al massimo.

Dimissioni dall’Udc: non vogliono correre da soli

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 06/05/2009

Dimissioni in massa dall’Udc. Lo fa presente Gastone Ferrarese, ormai ex segretario comunale dell’Unione di Centro in aperta polemica con la decisione di non schierarsi con il Pdl. “Non potendo matenere tale impegno, dal momento che il responsabile Antonio De Poli, ha obbligato l’Udc ad una corsa solitaria, mi sono dimesso non solo dalla segreteria ma anche dal movimento. In tale scelta - specifica - mi hanno seguito, tranne uno, tutti i membri del comitato comunale ed il capogruppo Bruno Di Bartolomeo, che peraltro, per ragioni personali, aveva già comunicato di abbandonare la vita politica attiva. Tutti hanno sentito l’imperativo morale di dimettersi: ci siamo sentiti traditi”. “La segreteria provinciale - insiste Ferrarese - , nei vari direttivi ad Adria a cui ho partecipato, ha sempre sostenuto che alle amministrative avremmo dovuto seguire l’impegno regionale tanto che noi, già nell’ottobre scorso, avevamo deciso all’unanimità e sottoscritto un documento in tal senso che ci impegnava all’alleanza con il Pdl. Nonostante il commissariamento provinciale inoltre eravamo stati rassicurati che gli impegni in tal senso sarebbero stati mantenuti. Solo alcuni giorni fa è invece arrivato l’ordine di presentarci da soli, vanificando così una lista già pronta”. “Accettare tale imposizione - conclude Ferrarese - significava tradire quanti ci avevano sostenuto e rompere le alleanze. La corsa solitaria poi avrebbe rappresentato l’isolamento e la continuazione delle difficoltà e delle ristretezze conosciute in questi ultimi 5 anni cui si è fatto fronte con generosità ed impegno”.

Pd, Lega e Udc con Fantato

Oggi alla Gidoni la presentazione della lista trasversale

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 06/05/2009

In anticipo su tutti, la lista civica che fa capo al candidato sindaco per Badia Polesine Gastone Fantato, si presenta pubblicamente oggi pomeriggio alle 18 presso la sala civica “Gidoni”. Saranno resi noti i venti candidati consiglieri comunali, il nome della lista, le motivazioni che hanno portato a questo risultato e una sintesi del programma elettorale. Lunedi nel tardo pomeriggio è stato chiuso l’accordo che vede assieme Pd, Lega, Udc, Ps, indipendenti di centro, di centro destra e centro sinistra; come indipendente si presenta anche lo stesso Fantato. Sono annunciati diversi giovani, molti saranno al primo impegno politico accanto ad altri che invece provengono da precedenti esperienze nella stessa amministrazione comunale. Volendo riassumere il senso di questa lista, si può dire che vi hanno trovato spazio, quanti a vario titolo, in questi ultimi anni sono stati critici e oppositori alla maggioranza che ha sostenuto il sindaco uscente Paolo Meneghin (Pdl) dimessosi il 5 marzo scorso. In pratica si tratta dell’attuazione di un progetto partito alla fine della scorsa estate e via, via, concretizzatosi attorno a Fantato che, sin dall’inizio, ha detto di voler lavorare per essere alternativo allo “stato di degrado amministrativo, etico e politico un cui è precipitata Badia Polesine”. La trasversalità della lista è evidente anche perchè stanno assieme Pd, Lega Nord, Ps e la stessa Udc che hanno fatto scelte precise di campo fuori dai canoni consueti. Stasera verranno anche raccolte le firme per la presentazione della lista e cò per guadagnare altro tempo. La decisione di Fantato e dei suoi di chiudere ben prima della data stabilita per legge, con ogni probabilità imprimerà una svolta anche a fare chiarezza all’interno del Pdl e quindi di decidere come e con quali candidati presentarsi e soprattutto se sarà Meneghin a lottare per succedere a se stesso.

Sul nome di Raisi si ricompattano l’Udc e i Moderati di centro

L’alleanza in Polesine è una tappa in vista della Costituente

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 06/05/2009 raisigazza Sul nome di Raisi si ricompattano l’Udc e i Moderati di centro

Il centro di ispirazione cattolica si ricompatta nel nome di Michele Raisi (nella foto). Sul candidato dell’Udc per le elezioni provinciali converge la lista dei Moderati di centro che appena 24 ore prima l’annuncio della discesa in campo di Raisi, aveva indicato in Gianni Saccardin il proprio rappresentante per la corsa alla presidenza della Provincia.
Una dicotomia che a molti era sembrata sorprendente e probabilmente anche dispersiva sul piano del consenso. Ora la discrepanza si sana nel comune accordo delle due rappresentanze politiche.
«Abbiamo deciso di allearci correndo comunque con due liste distinte che convergono sul nome di Raisi - spiegano le due formazioni politiche in un comunicato congiunto a firma di entrambi i partiti -. La scelta di unire le forze verso la scadenza elettorale nasce da un obiettivo comune come indicato dai livelli nazionali il 3 e 4 aprile scorso a Roma. Si vuole iniziare una fase costituente che, dopo le elezioni, acceleri il processo di formazione di un nuovo partito di centro dalla chiara identità, alternativo sia al centrodestra che al centrosinistra».
In pratica si conferma un fatto abbastanza assodato: l’Udc di Casini e il movimento cattolico di Pezzotta hanno troppo in comune per dar vita a due formazioni distinte se pur anche parallele. L’alleanza è la scelta obbligata sulla strada di un consenso che infranga i distinguo ideologici e gli sbarramenti elettorali.
«L’alleanza nel Polesine è da ritenersi una tappa di questo cammino con l’obiettivo primario della costituente di centro rispetto ad ogni altra considerazione». I due partiti condividono l’indicazione di Raisi candidato alla presidenza della Provincia, che per l’Udc rappresenta la sintesi e il punto di equilibrio maturato all’interno di un partito oltretutto commissariato e affidato nelle mani del consigliere regionale Onorio De Boni dopo la frattura tra la fazione legata all’ex segretario Francesco Milan e la parte rimasta fedele al presidente Renato Borgato.
Un equilibrio risultato gradito ai Moderati di centro proprio nell’ottica dell’avvio di una fase costituente anche a livello locale. «Le nostre due formazioni politiche - chiude il comunicato congiunto - correranno con un proprio simbolo e propri candidati nei vari collegi, ma lavoreranno a un programma condiviso, ulteriore occasione per favorire un confronto su scelte politiche e contenuti utili a perfezionare un’intesa che, una volta chiusa la parentesi elettorale, diventerà sempre più necessaria». Da parte sua Raisi ha annunciato di avere quasi completato la lista che lo appoggerà e di poterla annunciare probabilmente già in giornata.

Moderati e Udc correranno insieme

Il candidato a Palazzo Celio è Michele Raisi

Tratto dal Resto del Carlino del 06/05/2009 raisiresto Moderati e Udc correranno insieme

L’intesa era nell’aria. E alla fine la Federazione dei Moderati di centro e l’Udc hanno stretto un’alleanza in vista delle elezioni provinciali.
In un comunicato congiunto del gruppo di Gianni Saccardin e di quello di Renato Borgato, infatti, viene ufficializzata l’allenza: «Correremo con due liste distinte convergenti su un unico candidato». A puntare alla poltrona più alta di Palazzo Celio, infatti, sarà Michele Raisi, che proprio qualche giorno fa era stato indicato dall’Udc come candidato.

«LA SCELTA — si legge nella nota dei due gruppi politici — nasce da un obiettivo comune, messo in risalto dai livelli nazionali il 3-4 aprile a Roma, di iniziare una fase Costituente che, dopo le elezioni, muova spedita verso la formazione di un nuovo Partito di Centro dalla chiara identità e alternativo sia al centrodestra che al centrosinistra». «Questa allenza è da ritenersi perciò una tappa di questo cammino — continuano nella nota Udc e Federazione dei moderati di centro — dove l’obiettivo della Costituente di centro risulta primario rispetto a ogni altra pur legittima considerazione». Con questo spirito entrambe le liste convergeranno sul nome di Michele Raisi, che corre quindi come candidato comune, «nominativo che rappresenta, per l’Udc, il punto di equilibrio maturato all’interno del partito».
Intorno al nome di Raisi, infatti, si sono ricomposte le due ‘anime’ del partito di Casini, quella di Borgato e quella di Milan. Il gruppo di Saccardin, proprio per questi motivi, «ha deciso di condividere la candidatura proposta dall’Udc».
Pertanto le due formazioni politiche correranno con un proprio simbolo e propri candidati nei vari collegi. «Lavoreremo per arrivare a un programma condiviso e per perfezionare un’intesa — chiude la nota — che dopo le elezioni diventerà sempre più necessaria e importante».

Questa sera Fantato presenta il suo gruppo

Tratto dal Resto del Carlino del 06/05/2009 lista fantato Questa sera Fantato presenta il suo gruppo

Questa sera alle 18 il gruppo politico che sostiene la candidatura a sindaco di Gastone Fantato presenterà la lista ‘Rinasce Badia’ con la quale si presenterà agli elettori nell’appuntamento per il rinnovo della giunta comunale.
A sostenere la candidatura di Fantato è un mix di bandiere davvero variegato e che riunisce alcuni esponenti del Pdl, del Pd, l’Udc badiese e la Lega Nord.
Salvo sorprese dell’ultima ora: secondo alcune indiscrezioni, infatti, la Lega Nord (che si è sempre schierata dalla parte di Fantato) potrebbe ripensarci e decidere di correre, anche a Badia Polesine, insieme al Pdl. E di schierare un suo uomo. Comunque ormai è questione di ore. Questa sera, di fronte alla cittadinanza, Fantato presenterà la sua squadra e allora si conosceranno anche i nomi e i cognomi di tutti i candidati.
Nel Pdl di Badia, intanto, le fratture non si sono ricomposte: pare infatti che Meneghin, l’ex sindaco di nuovo in lizza per la sua ex…poltrona, abbia subito pressioni da parte del Pdl che fa capo a Marangon e dall’onorevole Bellotti per affinchè molli alcuni pezzi forti del gruppo bendiniano.

lunedì 4 maggio 2009

Udc, ecco i candidati per tutti i collegi polesani Ad Adria c’è il commissario

A Rovigo in corsa Borgato, Salvan, Bononi e Milan

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 04/05/2009cattura Udc, ecco i candidati per tutti i collegi polesani Ad Adria c’è il commissario

L’Udc, infatti,aveva già stretto un accordo con la lista del Pdl (sostenuta anche dalla Lega) per il candidato Barbujani, ma poi è arrivato l’imput: si corre da soli. Ma gli esponenti dell’Udc non hanno digerito affatto questo obbligo. E quindi le dimissioni. Un messaggio chiaro e forte: come dire, non accettiamo una manovra imposta dall’alto. Vogliamo libertà d’azione. E così il segretario comunale del partito di Casini, Gastone Ferrarese, si è dimesso insieme al capogruppo Udc in consiglio e a tutto il direttivo. Da sabato il partito, ad Adria, è commissariato (il commissario è Onorio De Boni, capogruppo dell’Udc in Regione).

IL PRESIDENTE provinciale dell’Udc, Renato Borgato (nella foto) ha assicurato che cercherà di fare il possibile per riuscire ad ottenere una deroga rispetto alla posizione espressa a livello regionale, per il Comune di Adria: l’imput, lo ricordiamo. è quello di una corsa in solitaria per la Provincia e i comuni sopra i 15mila abitanti, come Adria. Per quelli più piccoli l’Udc può fare alleanze. Nel frattempo è possible che sotto la guida del commissario De Boni ad Adria nasca una nuova lista targata Udc, con un suo candidato sindaco.

E’ ORMAI essenzialmente chiara, invece, la situazione nei vari collegi polesani, per quanto riguarda le elezioni provinciali. Il candidato alla Provincia per l’Udc, lo ricordiamo, è Michele Raisi.

MENTRE per gli altri collegi del capoluogo polesano i candidati sono coloro che hanno ottenuto più voti nelle ultime elezioni: i nomi sono quelli di Renato Borgato, presidente dell’Udc, di Rocco Salvan, dell’ex segretario Francesco Milan e di Antonio Bononi.
Ma vediamo la lista dei candidati per gli altri collegi: per quello di Badia Polesine il candidato è Giuseppe Romani; per il collegio di Castelmassa, Maurizio Prandini, farmacista a Salara; per il collegio di Bergantino, invece, Rita Trentini, che è nella nuova lista di centrodestra che si oppone alla candidata sindaco del Pd, Laura Negri.

PER IL COLLEGIO di Ceregnano l’Udc candida il medico oncologo Giorgio Crepaldi; per quello di Fiesso Umbertiano dovrebbe essere quasi certa la candidatura di Nazarena Zerbinati, farmacista a San Bellino. Il nome per il collegio di Fratta Polesine è invece quello di Giancarlo Piccolo, che per diversi anni fu sindaco di Castelguglielmo. Per il collegio di Lendinara l’Udc candida Roberto Bisi, presidente del consiglio comunale di Lendinara, mentre per Rosolina Filippo Guarnieri, segretario dell’Udc di Rosolina.

PAOLINO CAPATO è invece il candidato per il collegio di Lusia, mentre Gianpaolo Capuzzo, commercialista, per quello di Occhiobello. L’Udc candida invece Sauro Periotto per il collegio di Polesella (è segretario dell’Udc e capogruppo). Per il collegio di Porto Tolle e Porto Viro i nomi sono quelli dei due segretari comunali dell’Udc: rispettivamente Giuseppe Sissa e Giannino Garbi.

PER IL COLLEGIO di Trecenta l’Udc schiera il dottor Bruno Bignardi, medico condotto e assessore ai servizi sociali a Ficarolo, mentre per Villadose Giampaolo Barison, ex esponente di Forza Italia, sindaco di San Martino per diversi anni e anche consigliere provinciale.

domenica 3 maggio 2009

Udc, dimissioni di massa

"Ci era stata confermata l'ipotesi di una deroga alla corsa autonoma"

Il Segretario Gastone Ferrarese: "Abbiamo lavorato per correre con il Pdl, poi è arrivato lo stop"

Adria - Non servivano i sismografi per capire che ad Adria sarebbe arrivato un vero e proprio terremoto. Perchè l'Udc corresse a fianco al Pdl sembrava più che assodato. Invece, la direttiva del commissario: si corre da soli. Ecco che allora il segretario comunale del partito di Casini Gastone Ferrarese si è dimesso insieme al capogruppo Udc in consiglio e a tutto il direttivo. " E' vero conferma lo stesso Ferrarese - le dimissioni riguardano me, il capogruppo e tutti i membri del direttivo, tranne uno chenon ho coinvolto in questa decisione sofferta ma necessaria. Non l'ho consultato perchè non siamo in sintonia, ma l'interessato se vuole può sempre in forma personale condividere la scelta". Un addio importante, quello di Ferrarese, che ricorda come al "debutto", nelle elezioni amministrative del 2004 "siamo riusciti, con sorpresa di tutti, ad esprimere un consigliere. In tutte le altre tornate elettorali i risultati sono sempre stati lusinghieri, fino al raggiungimento del 7%. E questo è stato possibile per l'impegno nelle istituzioni, nelle quali l'Udc si è caratterizzato come partito di proposta e non di protesta: pronto alla mediazione e al dialogo sollecito del bene della città. Un contributo all'immagine del partito è venuto da momenti di incontro che hanno visto coinvolti come relatori anche esponenti di spicco della maggioranza". Insomma, l'impegno per l'affermazione del partito non è mancato. Anche negli ultimi tempi: " Ci siamo autofinanziati e ci siamo adoperati senza risparmiarci per affrontare con speranza di successo le elezioni amministrative ormai imminenti". Alle quali l'Udc si è avvicinato con un lungo percorso: " Dal luglio dello scorso anno - sottolinea Ferrarese - abbiamo iniziato a parlare di elezioni e alleanze con il segretario provinciale Francesco Milan, ora non più tale per il commissariamento. Nel direttivo di Adria, di fronte al concorde intedimento di allearci con il centrodestra, ci disse che era doveroso stare con il Pdl, perchè l'Udc a livello regionale, provinciale, e comunale era con l'ex Cdl. Tale indirizzo il segretario Milan lo ha ribadito anche nel direttivo di ottobre e noi unanimamente ci siamo pronunciati e abbiamo sottoscritto un impegno in tal senso, che io ho poi siglato con il Pdl". Poi, il commissariamento: " Quando De Poli è venuto a Rovigo, poco prima di commissariare la segreteria provinciale ha detto chiaramente che l'Udc avrebbe dovuto correre da solo e se fosse intervenute novità ci avrebbe informato. Io più volte ho sentito Milan e il presidente Renato Borgato, entrambi più volte mi hanno rassicurato che Adria avrebbe avuto una deroga. Quindi ho preparato una lista dei candidati e con i miei collaboratori ho cominciato a raccogliere le firme, garantendo ai sottoscrittori che ci saremmo collegati con il centrodestra". Una volta " avuta la notizia che la segreteria regionale imponeva a tutti i comuni, Adria compresa, di presentare le liste del'Udc per una corsa autonoma, ci siamo sentiti traditi e abbiamo deciso di dimetterci in blocco dal partito". E congelare la lista. "Non abbiamo voluto tradire né quanti hanno accettato di andare in lista per una coalizione con il Pdl, né i sottoscrittori, con i quali c'era un impegno morale". Dimissioni "irrevocabili", conclude Ferrarese, "occorre un etica anche in politica e calpestarla significa non tener conto della onestà e dignità delle persone e prima o poi si paga".

«Terranova con noi». Ma lui smentisce e va verso l’Udc

Il retroscena Ascierto in mattinata aveva annunciato l’accordo col primario. A breve l’ufficializzazione della corsa solitaria

Tratto dal Corriere del Veneto del 03/05/2009

PADOVA — Ore 12.30: il Pdl an­nuncia la candidatura come capoli­sta di Oreste Terranova. Colpo di scena? Probabilmente no: l’Udc in­fatti già domani potrebbe lanciarlo come candidato sindaco. E’ giallo sul «futuro politico» del direttore della Clinica chirurgica geriatria.

Prima candidato il pectore di Citt’Antenore per il centrodestra, poi conteso dal partito di Pier Ferdi­nando Casini, a seguire possibile vi­cesindaco a fianco di Marco Ma­rin, in ultima battuta una settima­na di silenzio. Ieri mattina però la svolta. «A sostenerci ci sarà anche Terranova» annuncia dal megafo­no il coordinatore cittadino del Pdl Filippo Ascierto durante la cerimo­nia d’apertura del quartier genera­le dell’olimpionico. In mattinata lui, Giustina Destro e Marco Marin avevano incontrato il professore: accordo fatto. Tanto più che dopo l’annuncio, a breve giro, il deputa­to di An fa seguire una dichiarazio­ne che poco spazio lascia alle inter­pretazioni: «Per noi è un onore aver nelle nostre liste il professo­re ».

A più riprese in giornata viene ventilata addirittura l’ipotesi che Terranova possa essere il capolista della civica espressione di Marin. Una circostanza di cui probabil­mente è all’oscuro il diretto interes­sato che ieri sera ha incontrato il se­gretario regionale dell’Udc Antonio De Poli. «Forse c’è stato un malinte­so, le parole di Ascierto sono inesat­te » ha fatto sapere in serata Terra­nova raggiunto telefonicamente.

«Al parlamentare di An ho spie­gato semplicemente che potevano contare sul mio contributo per la vittoria del centrodestra — aggiun­ge il direttore della Clinica chirurgi­ca geriatria — ma io ho sempre so­stenuto di voler lavorare all’unità di tutto il centrodestra, inteso co­me raggruppamento dei moderati, e quindi anche con l’Udc».

Un precisazione non casuale, quella del professore. A breve infat­ti il partito di Casini potrebbe uffi­cializzare la sua candidatura a Pa­lazzo Moroni. Una candidatura che, salvo colpi di scena dell’ultima ora dovrebbe designare proprio Ter­ranova alla guida del «terzo polo». Un polo che, in caso di ballottaggio, forte dei sondaggi che lo danno ol­tre il 6 per cento, potrebbe rivelarsi determinate tanto per Flavio Zano­nato, quanto per Marin.

A cascata, la candidatura di Ter­ranova dovrebbe portare alla desi­gnazione a palazzo Santo Stefano di De Poli, l’uomo forte del partito, unico in grado di raccogliere prefe­renze anche nell’Alta padovana feu­do incontrastato del tandem Lega­Pdl e costringere forse Barbara De­gani a un ballottaggio che sembra­va evitabile.

Bellotti: «Con la Lega nessun accordo se corre contro il Pdl negli altri Comuni»

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 03/05/2009

Più che alleati, sembrano separati in casa. Come chi si guarda in cagnesco, ma sta sotto lo stesso tetto per forza maggiore. Coabitazione scabrosa quella che dovrebbe portare Antonello Contiero a Palazzo Celio e la coalizione di centrodestra a guidare più Comuni possibile tra Adige e Po. A 120 ore dalla presentazione delle liste e a 33 giorni dal voto, il vicecoordinatore del Pdl Luca Bellotti sfoga il proprio disasppunto all’indirizzo del Carroccio, colpevole di remare pro domo sua nei Comuni che andranno al voto.
Una rabbia che Bellotti cova da giorni. «Ho un avviso ai naviganti per la Lega: patti chiari e amicizia lunga. Contiero non pensi che voteremo quello che dice lui se nelle Comunali la Lega si schiera con liste proprie contro gli uomini del Pdl. Gli ricordo che il patto è stato siglato con accordi nazionali. Ci saremmo aspettati un risultato diverso (forse un altro candidato? ndr) ma facciamo buon viso. Però pretendiamo affidabilità, credibilità e serietà. Non accetteremo che la Lega a Badia o ad Adria o in altre realtà che vanno al voto, stia contro il Pdl».
L’accordo torna in discussione?
«Accordo vuol dire confrontarsi e trovare punti d’incontro. Non sottoscriviamo a scatola chiusa il programma della Lega. Anche perché il Pdl polesano con Forza Italia e An è il più forte del Veneto. Mentre il Carroccio di Contiero è il più debole in regione».
Bellotti si rammarica che il comportamento della Lega si rifletta negativamente sul Pdl. «Una mancanza di serietà comportamentale che mette in cattiva luce Mainardi (il coordinatore provinciale del Pdl, ndr) che ne diventa corresponsabile. È intollerabile che uno dei due partiti della coalizione scelga strade contrapposte. Meglio essere chiari da subito. I nodi vanno risolti ora».
Liste in conflitto tra Pdl e Lega sono un danno. «Un buon risultato parte da un accordo onesto. I patti delle sacre stanze non bastano. Vanno trasferiti con coerenza sul territorio».
Non c’è anche un velo di insicurezza sul nome di Contiero?
«La sua è una candidatura politica - chiude Bellotti - è il segretario provinciale. Non è un candidato deciso da altri. Lo ha scelto la Lega, cioè lui stesso».
Ieri intanto il Pd ha presentato la propria lista per le Provinciali. Ecco i candidati e i relativi collegi: Franco Grotto (Adria nord), Alessandro Rigoni (Adria sud), Marinella Mantovani (Ariano), Mauro Usini (Badia), Giuliana Gulmanelli (Castelmassa), Laura Negri (Castelnovo), Fiorella Cappato (Ceregnano), Gian Paolo Bolognesi (Fiesso), Giuseppe Traniello (Fratta), Chiara Sinigaglia (Lendinara), Gelindo Frasson (Loreo), Giuseppe Boscolo (Lusia), Claudio Marzola (Occhiobello), Leonardo Raito (Polesella), Claudio Bellan (Porto Tolle), Luciano Battiston (Porto Viro), Arnaldo Vallin (Rovigo ovest), Raffaela Salmaso (Rovigo sud), Federico Frigato (Rovigo est), Angelo Sivier (Rovigo centro ovest), Vanni Borsetto (Rovigo centro Est), Renzo Padoan (Taglio di Po), Franco Vecchiatti (Trecenta), Francesco Stocco (Villadose).

venerdì 1 maggio 2009

Elezioni provinciali, l’Udc candida Raisi

Il partito di Casini si ricompatta e corre da solo

Tratto dal Resto del Carlino del 01/05/2009 raisi Elezioni provinciali, l’Udc candida Raisi

L’UDC POLESANA si presenta autonomamente alle prossime elezioni provinciali e il candidato, scelto unanimente, è Michele Raisi (foto), di 42 anni, impiegato presso Polesine Innovazione, da tempo impegnato in politica, fino a ieri segretario amministrativo del partito, incarico lasciato proprio nell’accettare la candidatura.
«A questa scelta — si legge in una nota dell’Udc — si è giunti attraverso una serie di consultazioni con l’obiettivo di ricercare una candidatura capace di rinserrare l’unità del partito e di interpretare la linea di coerenza identitaria e di autonomia, capace di rappresentare gli elettori che vogliono la presenza di una forza moderata di centro, proiettata verso il progetto delineato dalla recente Assemblea Costituente Nazionale di un nuovo soggetto politico, un nuovo partito popolare e liberale di governo che si rivolge al mondo del volontariato e dell’associazionismo laico e cattolico, nonché a tutti i cittadini italiani che vivono con disagio il finto bipartitismo che connota l’attuale stagione politica». Nei punti del programma dell’Udc si parla di «un federalismo solidale che faccia funzionare gli organismi territoriali e dia servizi adeguati alla popolazione». L’Udc punta poi a una «politica attraverso la quale il Polesine riprenda nelle proprie mani il suo destino di sviluppo economico con la consapevolezza del suo ruolo potenziale nell’area veneta, nel contesto della Pianura Padana e della sua centralità rispetto alle comunicazioni con il nord-est europeo». Non manca, naturalmente, l’attenzione a una forte politica per la famiglia, la solidarietà, i bisogni della persona.
Nei prossimi giorni il partito ufficializzerà la candidatura di Raisi. E non è escluso che, attorno al suo nome, venga a formarsi un polo di centro che possa riunire anche altre forze politiche, come quella di Gianni Saccardin.

L’Udc lancia Michele Raisi nella corsa per la Provincia

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 01/05/2009 2001 L’Udc lancia Michele Raisi nella corsa per la Provincia

L’Udc polesana si presenta autonomamente alle prossime elezioni provinciali e il candidato, scelto unanimente, è Michele Raisi, di 42 anni, impiegato a Polesine Innovazione, da tempo impegnato in politica e fino a ieri segretario amministrativo del partito, incarico che lasciato proprio nell’accettare la candidatura. Raisi è anche impegnatissimo nel mono dello sport essendo il fiduciario provinciale della Federazione Italiana Baseball e componente la giunta provinciale del Coni.
“A questa scelta si è giunti attraverso una serie di consultazioni con l’obiettivo di ricercare una candidatura capace di rinserrare l’unità del partito e di interpretare la linea di coerenza identitaria e di autonomia - afferma l’Udc in una nota -, capace di rappresentare gli elettori che vogliono la presenza di una forza moderata di centro, proiettata verso il progetto delineato dalla recente Assemblea Costituente Nazionale di un nuovo soggetto politico, un nuovo partito popolare e liberale di governo che si rivolge al mondo del volontariato e dell’associazionismo laico e cattolico, nonché a tutti i cittadini italiani che vivono con disagio il finto bipartitismo che connota l’attuale stagione politica”.
Nelle prossime settimane sarà presentato ufficialmente il candidato alla presidenza della Provincia, Michele Raisi, la lista dei candidati nei collegi per il consiglio provinciale ed il programma elettorale.
“I punti essenziali sono l’impegno per un federalismo solidale che faccia funzionare gli organismi territoriali e dia servizi adeguati alla popolazione (sostegno al progetto di legge per il 20% Irpef ai comuni); per una politica attraverso la quale il Polesine riprenda nelle proprie mani il suo destino di sviluppo economico con la consapevolezza del suo ruolo potenziale nell’area veneta, nel contesto della pianura padana e della sua centralità rispetto alle comunicazioni con il nord-est europeo; per una forte politica per la famiglia, la solidarietà, i bisogni della persona; per utilizzare tutti gli strumenti e gli organismi già disponibili per contribuire ad affrontare la durissima crisi in atto che il Polesine, come sempre, rischia di vivere in modo ancor più drammatico di altre realtà”.