UDC Rovigo - Unione dei democratici cristiani e di centro

Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.

Ultime News dal sito Pier Ferdinando Casini.it

lunedì 20 luglio 2009

Contiero: «Battuto dalla vecchia Dc»

Il candidato leghista alla presidenza della Provincia analizza la sconfitta e se la prende con i “traditori” in Pdl, Pd e Udc «II mio linguaggio? Sono stato onesto con gli elettori». Munerato: «Polesani non ancora pronti» «Le elezioni non le ho perse io. Le ha vinte la Democrazia cristiana».

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 19/07/2009

Sembra l’attacco di un pezzo di cronaca politica di venti anni fa. Invece è l’attualità. La lettura dei risultati delle Provinciali da parte di Antonello Contiero, lo sconfitto della corsa a palazzo Celio. Colui che ha sfiorato l’affermazione al primo turno con pronostici ultra favorevoli e poi si è dovuto arrendere al ballottaggi. A un mese dai fatti, ha avuto tutto il tempo per analizzare i dati e ora da la sua versione. «La vecchia De ha tré gambe esordisce l’esponente del Carroccio -. Una gamba si regge nell’ex Margherita fusa nel Pd, un’altra sta nel Pdl e la terza è nell’Udc. E in Polesine questo modo vecchio di fare politica ha colpito ancora». Nell’analisi di Contiero non c’è posto per l’autocritica. Appena uno scampolo in riferimento al suo modo di porsi davanti all’elettorato. Per il resto è un confronto a tutto campo tra i traguardi che ha ottenuto la Lega e quello che è successo tra il 21 e il 22 giugno. «Ho preso in mano il partito da un anno e mezzo - precisa Contiero -. Era al 5,7 per cento. L’ho portato al 18,95 e sommando le liste collegato e le preferenze sfioriamo il 22 per cento. Cinque punti meno del Pdl. n lavoro che abbiamo fatto sul territorio è stato decisivo. Avevamo solo Rovigo e abbiamo aperto sedi della Lega a Lendinara, Badia, Castelmassa, Adria, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po e Loreo. Oggi (ieri, ndr) apriremo Arquà, poi Occhiobello, Villadose e Lusia, dove si voterà l’anno prossimo». Il segretario del Carroccio ci tiene a sottolineare che le Provinciali sono state solo una bat- della Lega è ricominciata. Riapriamo il partito alle tante richieste di iscrizioni che abbiamo». Già, gli iscritti per Contiero sono il vero fiore all’occhiello: 170 nel 2005, 750 nel 2007, 1.260 nel 2008. «Avevamo solo 7 consilieri oggi ne abbiamo 55. La vittoria è- solo rimandata continua Contiero con a fianco l’onorevole Emanuele Munerato -. La verità è che hanno fatto un autogol e il tempo è galantuomo. Dovevamo vincere la primo turno. Le bianche e le mule hanno fatto la differenza. Purtroppo questa ó provincia soffre di un problema culturale: ha bisogno di qualcuno da fuori per farsi guidare”. L’autocritica come detto resta un opzional. Per esempio, è sicuro che i toni usati non siano stati un’arma a doppio taglio? «Io da leghista ho apprezzato il modo di parlare di Contiero - fa eco l’onorevole Munerato -. Per i leghisti questo linguaggio va bene. Forse i polesani non sono ancora pronti. L’atteggiamento della Lega troppo diretto sui problemi non è stato capito». «Credete che non sarei riuscito a parlare in altro modo? - chiede Contiero - Ho preferito essere onesto con gli elettori. Poi qualche lazzarone ha tradito». E già lo sguardo si allunga sul domani. «Se avessimo vinto, avremmo anticipato la storia ma è solo questione di tempo. Adesso la Virgili sta governando con i voti del centrodestra. Stia pur certa che non le faremo alcun sconto».

domenica 19 luglio 2009

L’ Udc guarda avanti

“Ricostruire il partito"

Tratto dalla Voce di Rovigo del 18/07/2009

ROVIGO - “C’è da ricostruire il partito e l’area di centro e per questo c’è grande entusiasmo”. L’Udc di Rovigo riprende a guardare avanti. Giovedì sera il partito dello scudo crociato si è ritrovato a cena alla Tassina, erano un ottantina di aderenti e partecipanti, l’occasione per fare il punto della situazione. “Abbiamo ringraziato - spiega il consigliere provinciale Michele Raisi tutti quelli che hanno lavorato per le scorse elezioni e per ottenere il buon risultato dasi punto di vista del consenso. Ora c’è da lavorare per ricostruire il partito e uscire dalla gestione commissariale”. Raisi ha anche spiegato che “il nostro ruolo in Provincia sarà di attenzione, decideremo in base al programma che verrà presentato dalla presidente Virgili - non abbiamo posizioni preconcette, non escludo aperture”. Raisi stigmatizza quanto avvenuto al primo consiglio provinciale di martedì scorso: “Spettacolo mediocre e triste, l’intervento di Marzola, poi lo reputo fuori luogo e sbagliato, non lo condivido per niente”.

mercoledì 15 luglio 2009

L’era Virgili parte con la fronda interna

PALAZZO CELIO Primo consiglio provinciale con polemiche da parte di 4 espónenti del Pd L’era Virgili parte con la fronda intema Vecchiotti attacca la formazione della giunta, Marzola si astiene sulla presidenza

Tratto dalla Voce di Rovigo del 15/07/2009

ROVIGO - Scosse telluriche in consiglio provinciale. L’atto ufficiale dell’era Tiziana Virgili alla guida di Palazzo Celio inizia con una contestazione da parte di alcuni consiglieri di maggioranza sulla modalità di formazione della giunta e sulla proposta di Federico Rigato alla presidenza del consiglio. Sondile La miccia evidentemente era innescata da prima dei lavori, del consiglio, iniziati con una mezz’ora di ritardo. Dopo il giuramento di Tiziana Virgili, e l’applauso delll’aula e della loggia riservata al pubblico, di Palazzo Celio a dar fuoco alle polveri è stato l’intervento di Franco Vecchiatti, consigliere del Partito democratico. Ha preso la parola dopo che Franco Grotto aveva proposto Federico Fugato alla presidenza del consiglio. Vecchiattì ha dichiarato di parlare anche a nome dei consiglieri Pd Claudio Marzola, Alessandro Rigoni e Gian Paolo Bolognesi. Di fatto ha proposto Marzola quale candidato alternativo a Frigaio e poi si è lanciato in un affondo politico. l’accuse Ha detto Vecchiattì: “La presidente Virgili ha la nostra stima ma non sono stati rispettati i criteri annunciati per la formazione della giunta. No c’è ilcriterio delle competenze per la nomina degli assessori, la territorialità è dispersa, aver ottenuto consenso non è servito”. Vecchiattì ha dichiarato che “due assessori del Pd vengono da zone del Polesine dove Virgili non ha vinto nel confronto coti Contiero; Castelmassa, Casteinovo, Bergantino hanno registrato sconfitte del Pd, eppure c’è un posto in giunta. Nel Delta il Pd ha perso ovunque tranne che a Papozze, anche al secondo turno, eppure ha due assessorUnvece Occhiobello, Stienta, bacini di voti sono esclusi. E pure Rovigo, non ha assessori del Pd. Per diventare assessori serviva forse ottenere pochi voti? Ora si vuole .puntare su Frigató per la presidenza del consiglio per poi farlo dimettere da assessore comunale, H partito sembra in confusione, possibile che a Rovigo non ci fosse un. politico in grado di fare l’assessore provinciale?” Vecchiatti ha individuato anche i responsabili di “Una politica che non rispetta i principi. Gabriele Frigató e Cino Spinello, responsabili di questa operazione”. E ancora: “Non c’è logica nella gestione politica di tutto questo, solo la corsa a posizionarsi meglio in vista del congresso del Pd. Possibile che l’ex Margherita abbia presidente della Provincia, sindaco di Rovigo, presidente del Parco, assessorati di peso e tanti altri enti? Non è possibile che gli esponenti dell’ex Ds siano figli di un dio minore, n consenso ottenuto alle elezioni doveva contare qualcosa. Per questo candidiamo Mazzola alla presidenza del consiglio”. La minoranza Dopo le frustate di Vecchiatì, una sorta di fronda interna al Pd, l’opposizione ha accennato a gettarsi nell’arena politica, ma non e risuscita a sfruttare 1p (tiffirnltà riplla mao’pìnran- za. Antonello Contiero si è limitato a osservare che “Le margherite mangiano le querce, neprendiamo atto”. Oscar Tosini, dell’Idv ha chiesto una sospensione cui ha provato opporsi Andrea BimbattidelPdl: “Imbarazzo della maggioranza, non serve la sospensione”. Ivano Cibin, Lega: “La maggioranza mostra forti contraddizioni inteme”. Franco Grotto, Margherita, ha provato a ricucire con i 4 dissidenti: “Non è la prima volta che d sono divergenze, in politica succede, bisogna andare avanti. Il fatto che sia successo in pubblico va apprezzato, significa che c’è trasparenza”. Pierangelo Avanzi, Poi: “Delusi da questo spettacolo”. Alessandro Rigoni, Pd: “Chiedo al presidente che sia ridata centralità al consiglio, apprendere certe informazioni dai giornali, su assessori e presidenza del consiglio, è spiacevole”. L’intervento di Tiziana Virgili ha tentato di mettere ordine: “I gruppi propongono gli assessori ma il presidente li nomina e mi assumo le responsabilità, sono assessori capaci e pronto a lavorare, m 19 anni di mal di pancia ne ho visti tanti, si guarisce sempre”. La sospensione Un breack ódeciso a maggioranza ha portato i consiglieri del Pd in riunione. Nei corridoi di Palazzo Celio si commentava: “n Pd è.rotto, chissà al congresso”, “Polemiche normali”, “Agli ex Margherita andranno 5 ruoli di peso su 8 in palio, contando presidenze di giunta e consiglio, assessorati importanti e poi Consvipo”. Come ad indicare quello che sarà il prossimo fronte di battaglia alTinternoddPd. La ripresa Alla ripresa dei lavori Grotto ha riproposto Rigato allapresidenza. Vecchiatd ha ammesso “di votare secondo le indicazioni del partito per senso di responsabilità, sapendo che poi mi pentirò, il gioco di chi è più duro lo lasdo fare a Gabriele Frigato”. Tatto risolto? No, perché Claudio Marzola, eletto nel Pda Occhiobello ha rincarato la dose: “Mi sento usurpato di un posto in giunta. Qualcuno è lì al posto mio. Pensavo che si potesse fare politicain un modp nuovo, cosinone. Persa un’occasione ma io non voglio fare l’agnello sacrificale, non mi dimetterò per non dare soddisfazione a qualcuno, mi avete calpestalo, come 5 anni fa è stata calpestata la Gulmanelli”. Cibin, Avanzi e Michele Franchi (Lega), hanno sottolineato la “tristezza dello spettacolo offerto, cosa succederà quando si parlerà dei problemi seri?” La votazione Alla fine federico Frigato è stato eletto presidente del consiglio provinciale, per lui 12 voti favorevoli, io astenuti. Anna Riberto era mori dell’aula per motivi personali, Claudio Marzola si è astenuto. Ivano Gibin eletto vicepresidente del consiglio. Federico Frigato “Non sono entusiasta di come sono andate le cose. Come presidente tutelerò il ruolo del consigliere cercando di coinvolgerli tutti in un ruolo di con- / fronto positivo con giunta e presidente”. Oscar Tosini Forse anche l’esponente delTidv va inserito nel numero dei consiglieri di maggioranza scontenti: “La giunta è un mezzo per raggiungere il fine e portare a compimento gli indirizzi eenerali di eovemo della Provincia, u mio sostégno alla maggioranza ri sarà in funzione della cpndivisione dei programmi”. Michele Raisi L’unico esponente deUIJdc ha posto l’accento sui “problemi che si dovranno affrontare per il bene dei polesani. Chiedo alla presidente di ricordare con un segno concreto la figura di Alberto Brigo, grande presidente della Provincia”.

Lavori pubblici a Ennio, Turismo a Negri Bilancio a Grassia, Caccia e Pesca a Bellan

Brusco è il vicepresidente Lavori pubblici a Ennio. Turismo a Negri Bilancio a Grassia, Caccia e Pesca a Bellan

Tratto dalla Voce di Rovigo del 15/07/2009

ROVIGO - La squadra degli assessori: Guglielmo Brusco: vicepresidente e assessore a Formazione professionale. Pari opportunità, Salute e tutela del cittadino. óLaura Negri: Cultura, Turismo e promozione del territorio. Giuliana Culmanelli: Energie alternative, Urbanistica, Pianificazione territoriale. Claudio Bellan; Caccia, pesca. Agricoltura, Vigilanza, Protezione civile. Giorgio Crassia: Bilancio, Sistema informativo, Mobilità e trasporti. Francesco Ennio: Infrastnitture, Lavori pubblici. Attività produttive e rapporti con le imprese. Marinella Mantovani: Politiche sodali, Politiche comunitarie, rapporti con il Parco del Delta, difensore civico. , Leonardo Ratto: Sport, Pubblica istruzione, Università, Politiche giovanili ed educazione stradale. Virgili ha tenuto per sé: Politiche per lo sviluppo, Consvipo e società partecipate, cooperazione decentrata. I capigruppo sono: Franco Grotto (Pd), Silvana Mantovani (Ps), Matteo Masin (Sinistra unita), OscarTosini (Idv). Pierangelo Avanzi (Pdl), Antonello Contiero (Lega), Michele Raisi (Udc). In consiglio dopo le dimissioni degli assessori sono entrati: Giuseppe Traniello, Giuseppe Boscolo, Fiorella Cappato, Angelo Sivier, Silvana Mantovani, Anna Riberto. n consiglio provinciale è così composto: Gian Paolo Bolognesi, Alessandro Rigoni, Claudio Marzola, Franco Grotto, Giuseppe Traniello, Giuseppe Boscolo, Angelo Sivier, Fiorella Cappato, Federico Fugato e Franco Vecchiarti (Pd). Due sono di Sinistra unita: Mattee Masin, Anna Riberto. Uno di Italia dei valori. Oscar Tosini e Partito socialista, Silvana Mantovani. Per la minoranza, 5 sono del Pdl: Filippo Carlin, Monica Moro, Marco Trombini, Andrea Bimbatti e Pierangelo Avanzi; 4 della Lega Nord: Antonello Contiero, Ivano Gibin, Stefano Falconi e Michele Franchi. Infine Michele Raisi (Udc).

martedì 14 luglio 2009

Provincia, Frigato guiderà il consiglio Rimpasto in Comune

Tratto dalla Voce di Rovigo del 14/07/2009

ROVIGO - Tiziana Virgili varerà ufficialmente oggi la nuova giunta provinciale ma, paradossalmente, la sorpresa maggiore non si incontra tra i nomi degli assessori in pectore. Alla presidenza del consiglio provinciale, infatti, siederà Federico Frigato, attuale assessore alla Cultura in Comune a Rovigo che, con ogni probabilità, rassegnerà le proprie dimissioni per trasferirsi da Palazzo Nodari a Palazzo Celio. La giunta Merchiori, dunque, si prepara a vivere il terzo rimpasto in tré anni, anche se per Frigato formalmente non vi sarebbe incompatibilità tra gli incarichi. Al posto dell’attuale assessore comunale, ma non prima di settembre, dovrebbe arrivare Bruno Candita, sempre Pd di radice democristiana, che oggi è presidente della commissione consiliare per le politiche culturali. Il passaggio di Candita nello staff di Fausto Merchiori lascerebbe quindi posto libero a Giulio Zanforlin in consiglio comunale. Prigato si trincera dietro a sorridenti no comment e rinvia ogni dichiarazione al consiglio provinciale di oggi dove l’aula dovrebbe dare semaforo verde al suo insediamento, assieme a quello degli otto assessori. Il Pd, come partito di maggioranza relativa, farà la parte del leone con cinque rappresentanti con le altre tré poltrone suddivise tra Ps, Idv, Prc-Pdci. Ai comunisti spetterà la vicepresidenza affidata a Guglielmo Brusco che, già presente nella scorsa legislatura, dovrebbe mantenere la delega alla Sanità acquisendo quella ai Servizi sociali, appannaggio proprio di Virgili nella vecchia giunta Saccardin, e cedendo alla presidente la responsabilità del Lavoro, cruciale in questa fase di crisi economica. I socialisti dovrebbero ottenere i Lavori pubblici riproponendo Giorgio Grassia che resse questa responsabilità nella prima giunta Saccardin tra il 1999 e il 2004. Grassia, in parallelo, dovrebbe mantenere il timone del Comune di Castelguglielmo. L’Idv, risolte le turbolenze legate al caso Rosa Barzan, dovrebbe puntare sul coordinatore provinciale Francesco Ennio per cui si parla di Politiche giovanili e Sport. Qualche malumore tra i dipietristi ci sarebbe, dato che fino all’ultimo avrebbero spinto per Qscar Tosini alla presidenza del consiglio provinciale. Nella propria pattuglia il Pd riconferma la sola Laura Negri che dovrebbe continuare il lavoro all’assessorato alla Cultura anche grazie, pare, a una lettera di sostegno bipartisan dei sindaci del territorio e di diversi rappresentanti dell’associazionismo culturale. Negri, inoltre, dovrebbe avere anche la responsabilità del Bilancio. New entry è l’ex Ds Marinella Mantovani, candidata del Pd al municipio di Taglio di Po ma sconfitta dal forzista Giovanni Chillemi. Mantovani potrebbe farsi carico del Turismo e dell’Urbanistica, tenendo conto che può contare sostegni bipartisan che potrebbero giovare nel rapportarsi con l’assessorato regionale retto da Renzo Marangon. Nella rosa anche Claudio Bellan che potrebbe raccogliere le deleghe collegato alle Attività produttive e a caccia e pesca. L’ex sindaco di Castelmassa Giuliana Gulmanelli, espressione della sinistra intema, dovrebbe occuparsi di Ambiente. Completa il quadro Leonardo Raito, il più giovane della squadra con i suoi 35 anni. Docente di storia all’ateneo di Ferrara, Raito dovrebbe farsi carico di Pubblica istruzione e Università.

venerdì 10 luglio 2009

II caso Rovigo, le Caritas del Veneto e gli extracomunitari che tornano a casa

II rimpatrio degli immigrati «disoccupati»

II caso Rovigo, le Caritas del Veneto e gli extracomunitari che tornano a casa

Tratto dal Corriere del Veneto del 10/07/2009

PADOVA - Fa discutere la decisione dell’assessore rodigina di Rifondazione comunista, Giovanna Pineda, pronta (come prima tranche) a stanziare 4mila euro per rimpatriare gli stranieri. Circa 400 euro a testa. Cioè viaggio aereo e poco altro. Per quelli, ovviamente, che hanno perso il lavoro e vogliono tornare a casa. n progetto deU’ammmistratrice con deleghe all’Immigrazione e alla Pace, tranne dietrofront, dovrebbe essere ratificato nella prossima giunta (ancora da fissare), presieduta dal sindaco Fausto Merchiori. Ma la scelta dell’esponente comunista continua a non convincere il direttore della Caritas diocesana di Rovigo, don Sante Bellinati: «Spero che quella della Pineda - ha ripetuto anche ieri - sia soltanto una boutade per farsi un po’ di pubblicità ed avere qualche foto sui giornali.. .Com’e possibile concepire gli immigrati solamente come forza-lavoro e non come persone con proprie dignità e diritti? Com’è possibile prima attirare questa gente in Italia, con l’offerta di posti nelle imprese e poi rispedirla da dove è venuta, quando quegli stessi posti, per colpa della crisi economica, vengono a mancare? Questo tipo di atteggiamento, si può chiamare in un solo modo: sfruttamento». Ma lo «scontento» di don Bellinati non trova la sponda delle altre Caritas del Veneto. Anzi. «GB stranieri che perdono il lavoro, ben più di quel che succede a noi italiani, rischiano seriamente di finire ai margini della nostra società ha spiegato, da Treviso, don Davide Schiavon (protagonista di un’iniziativa simile a quella di Rovigo nella Marca) - Di perdersi psicologicamente, nell’alcol e nella drogaúRimpatriare chi ne ha vo glia, può essere la soluzione meno peggio…». «Dal punto di vista morale - gli ha fatto eco, da Venezia, monsignor Fabio Longoni - nulla c’è da eccepire. Basta che la volontà dell’immigrato di tornare a casa sia accertata fino in fondo. A suo modo, questo rimpatrio assistito può essere un’alternativa forma di accoglienza. Anche perché, una volta perso il lavoro, la maggior parte di questa gente non ha nemmeno diritto alla cassa integrazione…». Da Vicenza, dove un piano del genere è in atto da quasi cinque anni, hanno preferito non «scontrarsi» con i «colleghi» rodigini. E lo stesso pure a Padova, dove l’operazione-rimpatrio, con Caritas e Comune uniti, potrebbe partire molto presto.

giovedì 9 luglio 2009

Michele Raisi dell’Udc dopo il voto dice la sua sulla caccia al colpevole

Così il candidato Michele Raisi dell’Udc dop0 il voto dice la sua sul a caccia al colpevole

Michèle Raisi déllVdc dopo le elezioni dice la sua sulle poltrone e i posti, la politica seria e quella, a suo avviso, più leggera, dalla quale si sente di prendere le distanze.

Tratto dalla Voce di Rovigo del 09/07/2009

Gentile cronista, in questi giorni post elettorali ho letto con estremo interesse i vari interventi di autorevoli ed importanti esponenti della politica locale, che hanno fatto le loro analisi sul voto e tratto le loro conclusioni. La cosa che però più mi incuriosisce e mi diverte di questa “càccia al colpevole” è il tirare in ballo il nome dell’Udc e il mio nome per giustificare la sconfìtta elettorale del centro destra. Sono convinto e’ lo ho anche dichiarato più volte, che l’elettorato polesano non è fatto di stupidi, o di persone eterodirette che esprimono la propria preferenza, in base agli ordini di qualche coordinatore di turno o di qualche capo bastone locale. Per tale ragione ritengo un puro esercizio di stile di chi non sa impiegare in mòdo migliore il proprio tempo, ricercare questa o quella responsabilità. Il dato vero e reale e che i polesani hanno deciso di essere governati in provincia dal centrosinistra, può piacere o meno, si potrà obiettare sul numero dei votanti, sulle schede bianche o nulle e via andare, ma dalle urne è uscito questo risultato, sta alle persone politicamente intelligenti sapere riconoscere tale dato. Venendo alla mia modesta persona, con grande divertimento leggo i commenti e le voci che mi danno di volta in volta consigliere di maggioranza o di minoranza, presidente del consiglio o addirittura assessore. Vorrei allora tranquillizzare “l’enfant prodigo” della Coppola, Filippo Carlin di Porto Virò, che invece di meditare sulla sconfitta del proprio schieramento o meglio preoccuparsi di fare qualche proposta per togliere questa provincia dall’immobilismo cui è stata relegata da io anni di gestione del centro sinistra, sembra avere come unica preoccupazione il capire da che parte sta l’Udc e se andrò a ricoprire o meno il posto di presidente del consiglio. Caro consigliere Carlin il problema posto dall’amico Renato Borgate che ben conosce gli aspetti che governano una amministrazione pubblica, era quello di individuare la figura istituzionale meglio rappresentativa e quindi concordata fra tutti i consiglieri provinciali, una proposta che .dovrebbe essere valutata con serenità proprio perché il ruolo comporta una funzione super partes e assolutamente di garanzia ed, in particolare, di tutela alla minoranza. Per quanto mi riguarda comunque si metta pure l’animo in pace, per me la politica è una cosa seria e personalmente non sono alla ricerca di incarichi, prebende o soddisfazioni personali, mi bastano gli oltre 9.000 voti che i polesani hanno voluto tributare a un partito come l’Udc e alla Federazione dei Moderati, che ho avuto l’onore di rappresentare. Sul fatto infine che io dialoghi meglio con Frigato o con la Virgili, purtroppo non dipende da me, mi piacerebbe avere con i suoi referenti gli stessi rapporti e contatti che ho con tanti amici della Pdl, mi dispiace però awertire che forse da parte di “qualcuno” non godo della stessa considerazione e stima, personale e del partito che rappresento. Da che parte starà poi l’Udc avrà modo di sentirlo dal vivo al primo consiglio provinciale, assieme anche alle nostre proposte programmatiche, perché sa com’è la politica seria non è solo spartizione di poltrone e posti di potere… Michele Raisi, Udc