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giovedì 9 luglio 2009

Michele Raisi dell’Udc dopo il voto dice la sua sulla caccia al colpevole

Così il candidato Michele Raisi dell’Udc dop0 il voto dice la sua sul a caccia al colpevole

Michèle Raisi déllVdc dopo le elezioni dice la sua sulle poltrone e i posti, la politica seria e quella, a suo avviso, più leggera, dalla quale si sente di prendere le distanze.

Tratto dalla Voce di Rovigo del 09/07/2009

Gentile cronista, in questi giorni post elettorali ho letto con estremo interesse i vari interventi di autorevoli ed importanti esponenti della politica locale, che hanno fatto le loro analisi sul voto e tratto le loro conclusioni. La cosa che però più mi incuriosisce e mi diverte di questa “càccia al colpevole” è il tirare in ballo il nome dell’Udc e il mio nome per giustificare la sconfìtta elettorale del centro destra. Sono convinto e’ lo ho anche dichiarato più volte, che l’elettorato polesano non è fatto di stupidi, o di persone eterodirette che esprimono la propria preferenza, in base agli ordini di qualche coordinatore di turno o di qualche capo bastone locale. Per tale ragione ritengo un puro esercizio di stile di chi non sa impiegare in mòdo migliore il proprio tempo, ricercare questa o quella responsabilità. Il dato vero e reale e che i polesani hanno deciso di essere governati in provincia dal centrosinistra, può piacere o meno, si potrà obiettare sul numero dei votanti, sulle schede bianche o nulle e via andare, ma dalle urne è uscito questo risultato, sta alle persone politicamente intelligenti sapere riconoscere tale dato. Venendo alla mia modesta persona, con grande divertimento leggo i commenti e le voci che mi danno di volta in volta consigliere di maggioranza o di minoranza, presidente del consiglio o addirittura assessore. Vorrei allora tranquillizzare “l’enfant prodigo” della Coppola, Filippo Carlin di Porto Virò, che invece di meditare sulla sconfitta del proprio schieramento o meglio preoccuparsi di fare qualche proposta per togliere questa provincia dall’immobilismo cui è stata relegata da io anni di gestione del centro sinistra, sembra avere come unica preoccupazione il capire da che parte sta l’Udc e se andrò a ricoprire o meno il posto di presidente del consiglio. Caro consigliere Carlin il problema posto dall’amico Renato Borgate che ben conosce gli aspetti che governano una amministrazione pubblica, era quello di individuare la figura istituzionale meglio rappresentativa e quindi concordata fra tutti i consiglieri provinciali, una proposta che .dovrebbe essere valutata con serenità proprio perché il ruolo comporta una funzione super partes e assolutamente di garanzia ed, in particolare, di tutela alla minoranza. Per quanto mi riguarda comunque si metta pure l’animo in pace, per me la politica è una cosa seria e personalmente non sono alla ricerca di incarichi, prebende o soddisfazioni personali, mi bastano gli oltre 9.000 voti che i polesani hanno voluto tributare a un partito come l’Udc e alla Federazione dei Moderati, che ho avuto l’onore di rappresentare. Sul fatto infine che io dialoghi meglio con Frigato o con la Virgili, purtroppo non dipende da me, mi piacerebbe avere con i suoi referenti gli stessi rapporti e contatti che ho con tanti amici della Pdl, mi dispiace però awertire che forse da parte di “qualcuno” non godo della stessa considerazione e stima, personale e del partito che rappresento. Da che parte starà poi l’Udc avrà modo di sentirlo dal vivo al primo consiglio provinciale, assieme anche alle nostre proposte programmatiche, perché sa com’è la politica seria non è solo spartizione di poltrone e posti di potere… Michele Raisi, Udc

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