UDC Rovigo - Unione dei democratici cristiani e di centro

Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.

Ultime News dal sito Pier Ferdinando Casini.it

venerdì 11 dicembre 2009

Giovani UDC Rovigo incontrano tutti gli iscritti e simpatizzanti

Giovani UDC Rovigo incontrano tutti gli iscritti e simpatizzanti


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Carissimi,
il giovanile dell’Udc di Rovigo vi invita lunedì 14 Dicembre ore 21.00 presso la sede Udc in via Mazzini 46 a scambiare quattro chiacchiere … Con preghiera di darne comunicazione a quanti non riusciremo ad invitare personalmente.
Cordialità
Udc Giovani Rovigo
Comm. Prov. Greta Giolo

sabato 22 agosto 2009

FICAROLO - C'è bisogno di un centro unito

C'è bisogno di un centro unito

Lettera di Giuseppe Pietroni al Gazzettino di Rovigo del 22/08/2009

mail-2C'è sempre bisogno di un quadro politico diverso, maggiormente stabile e democratico come in effetti lo era prima. Un centro forte e unito, quello di un tempo, quelle origini, non tante vane iniziative con formazioni più o meno credibili e durature. Ritengo che sia la destra che la sinistra ne verrebbero rigenerate, in effetti tra le altre cose è rilevabile come dallo sfaldamento del centro, oltre a un vuoto politico, settori e sezioni del centro italiano hanno inflazionato destra e sinistra a loro volta in difficoltà anche per eventi intemazionali. Vuoto del centro politico: crisi del ceto medio che non ha punti d'appoggio e non è più ben rappresentato pur essendo fondamentale, quindi più povertà. È vero che influiscono situazioni europee e mondiali, qui ci sono modelli di sviluppo da rivedere in senso filosofìco,. teorico e futurista, ma a livello nazionale è così, per l'Italia è così. Ritengo che l'Udc e altri elementi politici, sia sulla strada giusta per costruire ciò che dopo gli anni 90 appare davvero un'impresa. Può riuscire pure nella nostra provincia dove spesso accadono cose "d'anteprima...".

giovedì 6 agosto 2009

FIESSO UMBERTIANO - Marco Chinaglia sceglie l’Udc e lancia i suoi siluri: “Mainardi e Contiero inadeguati, un fallimento”


L’ex candidato ufficializza la scelta

FIESSO UMBERTIANO - Marco Chinaglia, ex candidato sindaco e ora consigliere comunale di Flesso annuncia ufficialmente la propria adesione all’Udc. “Con la mia posizione politica, di cattolico moderato che in passato aveva votato alcune volte per l’Udc, altre per An (in quest’ultimo caso non per strane nostalgie, ma per grande stima del Presidente Fini) avevo creduto ingenuamente, nei mesi scorsi, che il Pdl fosse la mia casa politica”, afferma Chinaglia, che con i suoi 24 anni è stato il più giovane candidato sindaco alle recenti amministrative. “Ho creduto - prosegue che si potesse costruire un grande partito della famiglia popolare, cattolico, moderato, europeista, autenticamente liberale. Allora, alla vigilia delle elezioni politiche 2008, non compresi la scelta, da me ritenuta infelice, dì Pierferdinando Casini, di andare da solo. Il Pdl all’opera si è rivelato però una pia illusione: speravo in un partito nuovo, autenticamente liberale e demoCTd.fcico, in cui ci fosse una condivisione delle scelte, non la riproposizione del modello aziendale e plebiscitario”. “Speravo - prosegue la nota di Chinaglia - che non ci fosse una fusione a freddo, che al contrario si è avuta con un congresso svolto per alzata di mano e con regole nate dal predellino di un’automobile”. “Speravo - aggiunge Chinaglia - che il Pdl fosse il vero protagonista dell’azione di Governo, non delegando le scelte quotidiane sul futuro della nostra nazione al populismo e alla demagogia del leghismo. A livello locale, la campagna elettorale per le amministrative ha rafforzato questo mio sentore, cominciando dalla scelta sbagliata del coordinamento provinciale del Pdl e proseguito con l’individuazione di un candidato presidente della Provincia inadeguato a tale compito. A Flesso Pdl e Lega hanno perso per 13 voti; io ho portato a casa 604 voti (22,15 %) con l’aiuto di pochissime persóne e sole quattro settimane di campagna elettorale: uri successo eclatante, di fatto”. Chinaglia annuncia quindi la sua decisione di “inoltrare quanto prima formale. richiesta di adesione alla formazione politica dell’Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro, Mi metto a disposizione degli amici polesani, a cominciare da Michele Raisi, consigliere provinciale, che ringrazio per la .stima e la fiducia espressa in diverse circostanze, per rilanciare una politica seria, moderata, al centro in tutti i sensi, con la persona umana come obiettivo primario di una concreta azione. Non una forza di interposizione costretta, come nel ballottaggio rodigino, a fare alleanze non sentite dall’elettorato, ma un nuovo punto di riferimento in questo precario quadro politico, con la gente e per la gente, in un rapporto continuo e costante con il territorio e gli elettori, gli unici soggetti ai quali bisogna rendere conto del proprio operato. Sono a disposizione degli amici del movimento giovanile, a cominciare da Greta Giolo e Mauro Annunziata, per lavorare per ricostruire una seria politica al centro, per i Valori e i Principi con la V e la P maiuscola”. “Questa decisione, presa a titolo esclusivamente personale - conclude Chinaglia - e che, conseguentemente, non l’interno’”.

lunedì 20 luglio 2009

Contiero: «Battuto dalla vecchia Dc»

Il candidato leghista alla presidenza della Provincia analizza la sconfitta e se la prende con i “traditori” in Pdl, Pd e Udc «II mio linguaggio? Sono stato onesto con gli elettori». Munerato: «Polesani non ancora pronti» «Le elezioni non le ho perse io. Le ha vinte la Democrazia cristiana».

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 19/07/2009

Sembra l’attacco di un pezzo di cronaca politica di venti anni fa. Invece è l’attualità. La lettura dei risultati delle Provinciali da parte di Antonello Contiero, lo sconfitto della corsa a palazzo Celio. Colui che ha sfiorato l’affermazione al primo turno con pronostici ultra favorevoli e poi si è dovuto arrendere al ballottaggi. A un mese dai fatti, ha avuto tutto il tempo per analizzare i dati e ora da la sua versione. «La vecchia De ha tré gambe esordisce l’esponente del Carroccio -. Una gamba si regge nell’ex Margherita fusa nel Pd, un’altra sta nel Pdl e la terza è nell’Udc. E in Polesine questo modo vecchio di fare politica ha colpito ancora». Nell’analisi di Contiero non c’è posto per l’autocritica. Appena uno scampolo in riferimento al suo modo di porsi davanti all’elettorato. Per il resto è un confronto a tutto campo tra i traguardi che ha ottenuto la Lega e quello che è successo tra il 21 e il 22 giugno. «Ho preso in mano il partito da un anno e mezzo - precisa Contiero -. Era al 5,7 per cento. L’ho portato al 18,95 e sommando le liste collegato e le preferenze sfioriamo il 22 per cento. Cinque punti meno del Pdl. n lavoro che abbiamo fatto sul territorio è stato decisivo. Avevamo solo Rovigo e abbiamo aperto sedi della Lega a Lendinara, Badia, Castelmassa, Adria, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po e Loreo. Oggi (ieri, ndr) apriremo Arquà, poi Occhiobello, Villadose e Lusia, dove si voterà l’anno prossimo». Il segretario del Carroccio ci tiene a sottolineare che le Provinciali sono state solo una bat- della Lega è ricominciata. Riapriamo il partito alle tante richieste di iscrizioni che abbiamo». Già, gli iscritti per Contiero sono il vero fiore all’occhiello: 170 nel 2005, 750 nel 2007, 1.260 nel 2008. «Avevamo solo 7 consilieri oggi ne abbiamo 55. La vittoria è- solo rimandata continua Contiero con a fianco l’onorevole Emanuele Munerato -. La verità è che hanno fatto un autogol e il tempo è galantuomo. Dovevamo vincere la primo turno. Le bianche e le mule hanno fatto la differenza. Purtroppo questa ó provincia soffre di un problema culturale: ha bisogno di qualcuno da fuori per farsi guidare”. L’autocritica come detto resta un opzional. Per esempio, è sicuro che i toni usati non siano stati un’arma a doppio taglio? «Io da leghista ho apprezzato il modo di parlare di Contiero - fa eco l’onorevole Munerato -. Per i leghisti questo linguaggio va bene. Forse i polesani non sono ancora pronti. L’atteggiamento della Lega troppo diretto sui problemi non è stato capito». «Credete che non sarei riuscito a parlare in altro modo? - chiede Contiero - Ho preferito essere onesto con gli elettori. Poi qualche lazzarone ha tradito». E già lo sguardo si allunga sul domani. «Se avessimo vinto, avremmo anticipato la storia ma è solo questione di tempo. Adesso la Virgili sta governando con i voti del centrodestra. Stia pur certa che non le faremo alcun sconto».

domenica 19 luglio 2009

L’ Udc guarda avanti

“Ricostruire il partito"

Tratto dalla Voce di Rovigo del 18/07/2009

ROVIGO - “C’è da ricostruire il partito e l’area di centro e per questo c’è grande entusiasmo”. L’Udc di Rovigo riprende a guardare avanti. Giovedì sera il partito dello scudo crociato si è ritrovato a cena alla Tassina, erano un ottantina di aderenti e partecipanti, l’occasione per fare il punto della situazione. “Abbiamo ringraziato - spiega il consigliere provinciale Michele Raisi tutti quelli che hanno lavorato per le scorse elezioni e per ottenere il buon risultato dasi punto di vista del consenso. Ora c’è da lavorare per ricostruire il partito e uscire dalla gestione commissariale”. Raisi ha anche spiegato che “il nostro ruolo in Provincia sarà di attenzione, decideremo in base al programma che verrà presentato dalla presidente Virgili - non abbiamo posizioni preconcette, non escludo aperture”. Raisi stigmatizza quanto avvenuto al primo consiglio provinciale di martedì scorso: “Spettacolo mediocre e triste, l’intervento di Marzola, poi lo reputo fuori luogo e sbagliato, non lo condivido per niente”.

mercoledì 15 luglio 2009

L’era Virgili parte con la fronda interna

PALAZZO CELIO Primo consiglio provinciale con polemiche da parte di 4 espónenti del Pd L’era Virgili parte con la fronda intema Vecchiotti attacca la formazione della giunta, Marzola si astiene sulla presidenza

Tratto dalla Voce di Rovigo del 15/07/2009

ROVIGO - Scosse telluriche in consiglio provinciale. L’atto ufficiale dell’era Tiziana Virgili alla guida di Palazzo Celio inizia con una contestazione da parte di alcuni consiglieri di maggioranza sulla modalità di formazione della giunta e sulla proposta di Federico Rigato alla presidenza del consiglio. Sondile La miccia evidentemente era innescata da prima dei lavori, del consiglio, iniziati con una mezz’ora di ritardo. Dopo il giuramento di Tiziana Virgili, e l’applauso delll’aula e della loggia riservata al pubblico, di Palazzo Celio a dar fuoco alle polveri è stato l’intervento di Franco Vecchiatti, consigliere del Partito democratico. Ha preso la parola dopo che Franco Grotto aveva proposto Federico Fugato alla presidenza del consiglio. Vecchiattì ha dichiarato di parlare anche a nome dei consiglieri Pd Claudio Marzola, Alessandro Rigoni e Gian Paolo Bolognesi. Di fatto ha proposto Marzola quale candidato alternativo a Frigaio e poi si è lanciato in un affondo politico. l’accuse Ha detto Vecchiattì: “La presidente Virgili ha la nostra stima ma non sono stati rispettati i criteri annunciati per la formazione della giunta. No c’è ilcriterio delle competenze per la nomina degli assessori, la territorialità è dispersa, aver ottenuto consenso non è servito”. Vecchiattì ha dichiarato che “due assessori del Pd vengono da zone del Polesine dove Virgili non ha vinto nel confronto coti Contiero; Castelmassa, Casteinovo, Bergantino hanno registrato sconfitte del Pd, eppure c’è un posto in giunta. Nel Delta il Pd ha perso ovunque tranne che a Papozze, anche al secondo turno, eppure ha due assessorUnvece Occhiobello, Stienta, bacini di voti sono esclusi. E pure Rovigo, non ha assessori del Pd. Per diventare assessori serviva forse ottenere pochi voti? Ora si vuole .puntare su Frigató per la presidenza del consiglio per poi farlo dimettere da assessore comunale, H partito sembra in confusione, possibile che a Rovigo non ci fosse un. politico in grado di fare l’assessore provinciale?” Vecchiatti ha individuato anche i responsabili di “Una politica che non rispetta i principi. Gabriele Frigató e Cino Spinello, responsabili di questa operazione”. E ancora: “Non c’è logica nella gestione politica di tutto questo, solo la corsa a posizionarsi meglio in vista del congresso del Pd. Possibile che l’ex Margherita abbia presidente della Provincia, sindaco di Rovigo, presidente del Parco, assessorati di peso e tanti altri enti? Non è possibile che gli esponenti dell’ex Ds siano figli di un dio minore, n consenso ottenuto alle elezioni doveva contare qualcosa. Per questo candidiamo Mazzola alla presidenza del consiglio”. La minoranza Dopo le frustate di Vecchiatì, una sorta di fronda interna al Pd, l’opposizione ha accennato a gettarsi nell’arena politica, ma non e risuscita a sfruttare 1p (tiffirnltà riplla mao’pìnran- za. Antonello Contiero si è limitato a osservare che “Le margherite mangiano le querce, neprendiamo atto”. Oscar Tosini, dell’Idv ha chiesto una sospensione cui ha provato opporsi Andrea BimbattidelPdl: “Imbarazzo della maggioranza, non serve la sospensione”. Ivano Cibin, Lega: “La maggioranza mostra forti contraddizioni inteme”. Franco Grotto, Margherita, ha provato a ricucire con i 4 dissidenti: “Non è la prima volta che d sono divergenze, in politica succede, bisogna andare avanti. Il fatto che sia successo in pubblico va apprezzato, significa che c’è trasparenza”. Pierangelo Avanzi, Poi: “Delusi da questo spettacolo”. Alessandro Rigoni, Pd: “Chiedo al presidente che sia ridata centralità al consiglio, apprendere certe informazioni dai giornali, su assessori e presidenza del consiglio, è spiacevole”. L’intervento di Tiziana Virgili ha tentato di mettere ordine: “I gruppi propongono gli assessori ma il presidente li nomina e mi assumo le responsabilità, sono assessori capaci e pronto a lavorare, m 19 anni di mal di pancia ne ho visti tanti, si guarisce sempre”. La sospensione Un breack ódeciso a maggioranza ha portato i consiglieri del Pd in riunione. Nei corridoi di Palazzo Celio si commentava: “n Pd è.rotto, chissà al congresso”, “Polemiche normali”, “Agli ex Margherita andranno 5 ruoli di peso su 8 in palio, contando presidenze di giunta e consiglio, assessorati importanti e poi Consvipo”. Come ad indicare quello che sarà il prossimo fronte di battaglia alTinternoddPd. La ripresa Alla ripresa dei lavori Grotto ha riproposto Rigato allapresidenza. Vecchiatd ha ammesso “di votare secondo le indicazioni del partito per senso di responsabilità, sapendo che poi mi pentirò, il gioco di chi è più duro lo lasdo fare a Gabriele Frigato”. Tatto risolto? No, perché Claudio Marzola, eletto nel Pda Occhiobello ha rincarato la dose: “Mi sento usurpato di un posto in giunta. Qualcuno è lì al posto mio. Pensavo che si potesse fare politicain un modp nuovo, cosinone. Persa un’occasione ma io non voglio fare l’agnello sacrificale, non mi dimetterò per non dare soddisfazione a qualcuno, mi avete calpestalo, come 5 anni fa è stata calpestata la Gulmanelli”. Cibin, Avanzi e Michele Franchi (Lega), hanno sottolineato la “tristezza dello spettacolo offerto, cosa succederà quando si parlerà dei problemi seri?” La votazione Alla fine federico Frigato è stato eletto presidente del consiglio provinciale, per lui 12 voti favorevoli, io astenuti. Anna Riberto era mori dell’aula per motivi personali, Claudio Marzola si è astenuto. Ivano Gibin eletto vicepresidente del consiglio. Federico Frigato “Non sono entusiasta di come sono andate le cose. Come presidente tutelerò il ruolo del consigliere cercando di coinvolgerli tutti in un ruolo di con- / fronto positivo con giunta e presidente”. Oscar Tosini Forse anche l’esponente delTidv va inserito nel numero dei consiglieri di maggioranza scontenti: “La giunta è un mezzo per raggiungere il fine e portare a compimento gli indirizzi eenerali di eovemo della Provincia, u mio sostégno alla maggioranza ri sarà in funzione della cpndivisione dei programmi”. Michele Raisi L’unico esponente deUIJdc ha posto l’accento sui “problemi che si dovranno affrontare per il bene dei polesani. Chiedo alla presidente di ricordare con un segno concreto la figura di Alberto Brigo, grande presidente della Provincia”.

Lavori pubblici a Ennio, Turismo a Negri Bilancio a Grassia, Caccia e Pesca a Bellan

Brusco è il vicepresidente Lavori pubblici a Ennio. Turismo a Negri Bilancio a Grassia, Caccia e Pesca a Bellan

Tratto dalla Voce di Rovigo del 15/07/2009

ROVIGO - La squadra degli assessori: Guglielmo Brusco: vicepresidente e assessore a Formazione professionale. Pari opportunità, Salute e tutela del cittadino. óLaura Negri: Cultura, Turismo e promozione del territorio. Giuliana Culmanelli: Energie alternative, Urbanistica, Pianificazione territoriale. Claudio Bellan; Caccia, pesca. Agricoltura, Vigilanza, Protezione civile. Giorgio Crassia: Bilancio, Sistema informativo, Mobilità e trasporti. Francesco Ennio: Infrastnitture, Lavori pubblici. Attività produttive e rapporti con le imprese. Marinella Mantovani: Politiche sodali, Politiche comunitarie, rapporti con il Parco del Delta, difensore civico. , Leonardo Ratto: Sport, Pubblica istruzione, Università, Politiche giovanili ed educazione stradale. Virgili ha tenuto per sé: Politiche per lo sviluppo, Consvipo e società partecipate, cooperazione decentrata. I capigruppo sono: Franco Grotto (Pd), Silvana Mantovani (Ps), Matteo Masin (Sinistra unita), OscarTosini (Idv). Pierangelo Avanzi (Pdl), Antonello Contiero (Lega), Michele Raisi (Udc). In consiglio dopo le dimissioni degli assessori sono entrati: Giuseppe Traniello, Giuseppe Boscolo, Fiorella Cappato, Angelo Sivier, Silvana Mantovani, Anna Riberto. n consiglio provinciale è così composto: Gian Paolo Bolognesi, Alessandro Rigoni, Claudio Marzola, Franco Grotto, Giuseppe Traniello, Giuseppe Boscolo, Angelo Sivier, Fiorella Cappato, Federico Fugato e Franco Vecchiarti (Pd). Due sono di Sinistra unita: Mattee Masin, Anna Riberto. Uno di Italia dei valori. Oscar Tosini e Partito socialista, Silvana Mantovani. Per la minoranza, 5 sono del Pdl: Filippo Carlin, Monica Moro, Marco Trombini, Andrea Bimbatti e Pierangelo Avanzi; 4 della Lega Nord: Antonello Contiero, Ivano Gibin, Stefano Falconi e Michele Franchi. Infine Michele Raisi (Udc).