UDC Rovigo - Unione dei democratici cristiani e di centro

Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.

Ultime News dal sito Pier Ferdinando Casini.it

giovedì 30 aprile 2009

L’Udc verso l’opzione De Poli

La scelta Ultime ore per stringere tra le ipotesi Terranova e Braghetto

Tratto dal Corriere del Veneto di Giovedi 30 Aprile 2009

PADOVA — E se alla fine l’Udc candidasse in città Antonio De Poli? Il tempo ora stringe e all’appello a Padova manca solo il candidato del «terzo polo», quindi una candidatu­ra espressione del partito di Pier Ferdinando Casini. Ora che anche il centrodestra ha designato Marco Marin, ad ore (al massimo entro domani) anche i cen­tristi dovrebbero fare le loro scelte. Di ritorno da Roma e da Bruxelles tra oggi e domani De Poli e l’euro­parlamentare Iles Braghetto dovreb­bero così porre la parola fine al to­to- nomi che ormai da qualche mese impazza sulla stampa. Lo schema che dovrebbe fare da road map alle candidature potrebbe essere il seguente: la città una ad personalità espressione di De Poli e la Provincia ad un uomo di Braghet­to, o viceversa. Se per la corsa a pa­lazzo Santo Stefano le ipotesi sareb­bero ancora un po’ fumose, per Pa­dova ci sarebbe già una cinquina di «papabili». Cinquina da cui spiccano il capo della segreteria politica dell’Udc e il direttore della Clinica chirurgica ge­riatrica Oreste Terranova, già candi­dato in pectore del centrodestra per Citt’Antenore. Più di un indizio pe­rò farebbe pensare che la decisione finale cadrà su De Poli. In questi giorni, un po’ in tutta la città, fanno infatti capolino maxi manifesti 6 per 3 con il volo sorri­dente di «mister 27mila preferen­ze ». A questo si aggiunge poi la circo­stanza che proprio De Poli un mese fa ha commissionato un sondaggio in cui emergeva chiaramente il valo­re aggiunto della sua candidatura ri­spetto a quella designata dal parti­to, quindi Braghetto. Lo stesso Braghetto che, impegna­to nella campagna per le europee, la settimana scorsa ha fatto chiara­mente intendere di non essere asso­lutamente interessato alla corsa a palazzo Moroni. Al di là del risulta­to che uscirà dalle urne il 6 e il 7 giu­gno, sarà interessante capire come si schiererà il partito di Casini in ca­so di ballottaggio.

«Abbattiamo i costi della politica»

Il programma del candidato Contiero

Tratto dal Resto del Carlino di Giovedi 30 Aprile 2009 contiero1 «Abbattiamo i costi della politica»

Dalla riduzione dei costi della politica al lavoro, dalla fusione volontaria dei piccoli comuni al rilancio economico del Polesine. Sono alcuni dei punti con cui Antonello Contiero, segretario provinciale del Carroccio e candidato della Lega Nord e del Pdl alla Provincia, cercherà di convincere gli elettori.
Tra i punti del programma racchiuso nel ‘Protocollo programmatico per lo sviluppo del Polesine’, elaborato dalla Liga Veneta Lega Nord, c’è, ad esempio, l’abbattimento dei costi della politica. La strategia, già più volte anticipata da Contiero, prevede «l’aggregazione degli immobili che ospitano uffici pubblici in un unico stabile: pensiamo alla costituzione di una ‘multiutility’ con conseguente azzeramento di tutti i consigli d’amministrazione e nomina di un ‘Amministratore Unico’ per ogni settore o servizio». Insomma, una sforbiciata alle poltrone che si traduce in un abbattimento dei costi.
Nel programma del candidato alla poltrona più alta di Palazzo Celio c’è anche la fusione dei piccoli comuni. «Una fusione — ha tenuto a sottolineare Contiero — che dovrà essere volontaria e che consentirà alle varie realtà polesane di contare di più in Provincia e in Regione ma anche un modo per potenziare i servizi da erogare». E in un momento grigio, per l’economia, come quello attuale, Contiero guarda alla necessità del rilancio economico del Polesine, «con un progetto provinciale di ampio respiro in termini di disogni essenziali, agricoltura, del settore secondario e di trasformazione, del turismo e del settore terziario e dei servizi per il tempo libero». Un’ottica che si collega direttamente al «pieno consenso e supporto alla realizzazione delle ‘grandi opere’ indispensabili per lo sviluppo del nostro territorio, con impiego di imprese e lavoratori polesani». Nel programma studiato dalla Lega e che Contiero ha detto di voler concretizzare nel caso vincesse la tornata elettorale, c’è anche un «fondo di sostegno alle imprese in crisi e ai lavoratori che si trovano a perdere il proprio posto di lavoro». Un altro punto compreso nel programma elaborato dal Carroccio è la priorità nelle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale e nelle assunzioni nella pubblica amministrazione a cittadini residenti nel territorio da almeno 15-20 anni». Naturalmente non manca l’attenzione alla sicurezza, cavallo di battaglia della Lega sia a livello nazionale che locale.

Se Correrà da sola, Toccherà a Borgato

Centrodestra, resta l’incognita Udc

Tratto dal Resto del Carlino di Giovedi 30 Aprile renato Se Correrà da sola, Toccherà a Borgato

Da una parte Pd, dall’altra Lega e Pdl. Resta, nel panorama politico che si sta delineando in vista delle provinciali, l’incognita Udc. Che a livello polesano ci siano due anime, ormai, all’interno del partito di Casini, è piuttosto chiaro: da una parte il filone di Angelo Milan, molto vicino al Pd e, secondo voci di corridoio, pronto ad appoggiare la candidata di centrosinistra, Tiziana Virgili. Dall’altro il filone di Renato Borgato. Che ha più volte sottolineato di sperare in una corsa assieme agli amici del centrodestra, quindi Pdl e Lega Nord.
Bisognerà vedere, a questo punto, cosa decideranno i vertici regionali. L’imput, giunto da Roma, è infatti quello di una corsa in solitaria. Ma in Veneto la situazione è più complicata. L’Udc ha infatti due assessori regionali e un ‘divorzio’ sembra più difficile e comunque non molto gradito. Anche se la Lega non ha certo digerito bene il no dell’Udc al Federismo (tuttavia a livello veneto la porta, da parte del Carroccio, non è chiusa). Per quanto riguarda Rovigo, se dovrà essere rispettata l’indicazione nazionale, quindi quella di una corsa in solitaria (e non la possibilità di aggregazione a Lega e Pdl), è quasi certo che il candidato dell’Udc sarà Renato Borgato. Ma vista la nuova formazione di centro, quella che fa capo a Saccardin, potrebbe anche venire a formarsi un grande contenitore delle forze di centro (dentro al quale potrebbe finire anche il gruppo di Beppe Osti). E, in caso di ballottaggio, questo gruppo potrebbe divenire poi determinante.

I Moderati di centro in corsa per la Provincia con Gianni Saccardin

Tratto dal Gazzettino di Rovigo di Giovedì 30 Aprile 2009

A una settimana dalla presentazione delle liste e dell’inizio della campagna elettorale, un altro schieramento scioglie gli indugi e si lancia nella corsa per Palazzo Celio.
Non avendo trovato alcuna risposta da parte dell’Udc agli appelli lanciati per un’unità al centro, la federazione dei Moderati si mette in lizza da sola per la presidenza della Provincia, trovando la disponibilità a candidarsi di Antonio “Gianni” Saccardin, che già fu assessore ai Servizi sociali nella giunta rodigina che ebbe come sindaco Paolo Avezzù, tra il 2001 e il 2006 (Saccardin vi entrò nel 2002, però, al posto della scomparsa Erminia Lodi).
La federazione raggruppa cinque realtà dell’area, vale a dire il Movimento veneto per il Ppe che ha come leader l’onorevole Giorgio Carollo, la lista comunale di Albertino Stocco, Presenza cristiana di Lendinara, l’altra civica Rovigo insieme per, infine il movimento della Rosa per per l’Italia che a livello nazionale è promosso dall’onorevole (ex segretario della Cisl) Savino Pezzotta.
«Saccardin metto volentieri a disposizione la passione e le competenze - sottolinea la federazione - per portare avanti ideali e valori condivisi che hanno il loro fulcro nella dignità, sacralità e inviolabilità della persona».
Valori che «troveranno sviluppo concreto nel programma che la federazione si è dato e che perseguirà con modalità proprie che facciano risaltare la rettitudine, la competenza, l’ascolto e la partecipazione affinché le parole “servizio” e “bene comune” possano ritrovare quel significato che stanno perdendo».
Presentarsi per la Provincia implica anche l’eventualità a fare alleanze, già per il primo turno se ci saranno svolte in questi giorni, altrimenti per il ballottaggio. Se da un lato la lista dei moderati è quasi pronta, dall’altro la federazione rinnova l’appello e «mantiene la disponibilità al dialogo e al confronto sulla candidatura e sul programma, con quelle forze pronte a condividerne non solo l’impianto ideale valoriale, ma soprattutto quel percorso di costruzione di un’area di centro che possa differenziarsi anche in termini di identità da coalizione che nate da fusioni a freddo, si sforzano di far convivere idealità e valori che sono a volte contrapposti e perciò di improbabile sintesi».
Il solito partitino? I moderati sottolineano di non voler essere una di quelle realtà che nascono vicini alle elezioni e muoiono subito dopo, quanto essere «la scommessa di “un nuovo che nasce” e si sforza di non disperdere valori e tradizioni che si rifanno alle radici cristiane e sia attento ai più deboli».

martedì 28 aprile 2009

È ufficiale: Contiero corre per la Provincia

Lega e Pdl hanno scelto il candidato
L’investitura con Gobbo e Mainardi

Tratto dal Gazzettino di Mercoledì 29 Aprile 2009 di Franco Pavan contiero

Antonello Contiero è il candidato presidente della Provincia per Lega nord e Pdl.
Alla fine il nodo è stato sciolto. Ieri a ufficializzare la candidatura del segretario leghista si sono ritrovati nella sede del Carroccio il leader veneto Gian Paolo Gobbo e il coordinatore locale del Pdl Mauro Mainardi. Subito una sorpresa: la discesa in campo di Contiero non è mai stata in discussione. A dirlo è lo stesso Gobbo: «Da quando Rovigo, Venezia e Belluno sono state assegnate alla Lega nell’accordo con il Pdl, Antonello Contiero era l’unico candidato. Il ritardo non è dipeso da noi. Il Pdl ha scelto il suo coordinatore solo due settimane fa. D’Isanto? Un’ipotesi fatta da altri. D’Isanto può confermare (il consigliere comunale leghista gli era seduto a fianco, ndr) che non è mai stato contattato per una candidatura».
Gobbo ha ribadito che: «Questa volta andiamo a riprenderci con gli interessi quello che per una manciata di voti ci è stato tolto alle Comunali di Rovigo. Un’occasione storica per il cambiamento che i polesani cercano. Contiero è il candidato identitario che in questa provincia non c’è mai stato».
Il coordinatore Pdl Mainardi ha parlato di spartiacque contro la politica stantia della sinistra: «Manderemo a casa chi ha fatto del Polesine la Cenerentola del Veneto. Abbiamo bisogno di essere collegati con lo sviluppo della Regione del governo nazionale. Non candideremo seconde o terze linee. In lista andranno i nostri uomini migliori».
Quanto alla partenza in extremis, Mainardi ha sottolineato che l’anno scorso Berlusconi dimostrò che una campagna elettorale breve e incisiva senza disturbare troppo i cittadini, dà risultati migliori. A sostenere la corsa di Contiero anche Stefano Falconi assessore a Rosolina: «Siamo il partito che meglio sa rappresentare le esigenze dei cittadini. Il vento del nord è arrivato anche in Polesine».
Gobbo fa anche una rivelazione: Vittorio Sgarbi lo ha chiamato tre giorni fa per farsi candidare così come aveva suggerito l’onorevole Luca Bellotti. Risposta draconiana: «Alla Lega i mercenari della politica non interessano».
Anche sull’alleato regionale Udc, Gobbo taglia corto: «Un apporto in più può essere positivo ma loro hanno rifiutato il federalismo. Ne dovremo tenere conto».
Quanto al candidato Contiero butta lì alcuni punti del suo programma che è già sul web: «Il mio Patto per il Polesine taglierà i costi della politica e degli enti amministrati. Voglio ridiscutere l’accordo sul terminal, far riconvertire la centrale Enel del Delta e realizzare un inceneritore in Polesine come ha deciso la Regione».

La Lega torna a corteggiare l’Udc. Ma Bossi la gela

Carissimi nemici I «traditori del federalismo» ora farebbero comodo al Carroccio per le sfide nelle Province

Tratto dal Corriere del Veneto del 28/04/2009 udcpadova



PADOVA — Vedi com’è strana la vita. Fino a ieri quelli dell’Udc, nell’ottica le­ghista, erano i reprobi traditori del fede­ralismo fiscale, gli «anomali» da caccia­re dalle giunte di centrodestra, i vetero­democristiani interessati soltanto alle poltrone. Fino a ieri.

Oggi qualcosa è cambiato, perché an­che la Lega si è accorta che i voti del­­l’Udc, come la pecunia, non puzzano. An­zi, sono voti buoni e servirebbero come il pane nella competizione elettorale per quelle Province - Venezia e Belluno so­prattutto, ma anche Rovigo - dove la Le­ga ci mette la faccia, lanciando i propri candidati alla presidenza in una sfida di rincorsa tutt’altro che semplice. Il Car­roccio, infatti, si è preso in carico le tre Province dove l’amministrazione uscen­te è di centrosinistra: per espugnare la roccaforte avversaria, servono tutte le forze disponibili sul campo. Comprese quelle dell’Udc, anche se questo signifi­ca
rimangiarsi mesi di critiche e di accu­se sull’atteggiamento contrario tenuto dai centristi in materia di federalismo fi­scale.

Così accade che, per esempio, a Bellu­no il candidato presidente leghista, Gianpaolo Bottacin, stia cercando di im­barcare l’Udc nella squadra che dovrà sfi­dare l’uscente Sergio Reolon del Pd. E anche a Venezia, dove la sfida è conside­rata altamente simbolica - strappare al centrosinistra la sua roccaforte sarebbe un risultato di eccezionale rilevanza per la candidata presidente leghista, France­sca Zaccariotto - , la Lega è pronta a rive­dere il suo ostracismo verso i centristi pur di aumentare le probabilità di suc­cesso finale. Intanto è andato avanti Re­nato Chisso, assessore regionale e lea­der del Pdl nel Veneziano, che alla fine della scorsa settimana ha lanciato un ap­pello «agli amici dell’Udc: venite con noi, con la coalizione che sostiene Fran­cesca
Zaccariotto, sin dal primo turno, perché abbiamo un’occasione unica per togliere alla sinistra, dopo 15 anni, que­sta provincia».

Peccato che proprio ieri, a frustrare la conversione a U dei leghisti nostrani, sia intervenuto via Ansa il capo in perso­na, Umberto Bossi, con una dichiarazio­ne che ha raggelato tutti: «Raccomande­rò alla gente in tutte le piazze di non vo­tare Udc e partiti della sinistra - ha detto Bossi in un’intervista al TgR della Lom­bardia - perché non è possibile votare chi vuole distruggerci».

E adesso, come la mettiamo? Antonio De Poli, numero uno dell’Udc in Veneto, è lapidario: «Le dichiarazioni di Bossi, il loro capo, sono la risposta più chiara al­le richieste avanzate da alcuni dirigenti leghisti locali, che comunque ringrazia­mo. Noi al primo turno andremo da so­li, così è deciso».

L’Udc: soli al primo turno


Tratto dal Corriere del Veneto del 28/04/2009

ROVIGO – La direzione provinciale dell’Udc ha ufficializzato la decisione di correre soli al primo turno delle provinciali; ma non sarà Renato Borgato il candidato. «Mi è stata chiesta una disponibilità, ma ho declinato – sostiene – la presidenza Ater e il ruolo di capogruppo consiliare a Rovigo sono già impegni gravosi. Il partito si sta confrontando su tre nomi per unificare tutte le anime». Le riserve verranno sciolte entro settimana: le liste vanno consegnate entro il prossimo 8 maggio.

Intanto nel Pd viene ufficializzata la confluenza dei Socialisti, guidati a livello provinciale da Nello Chendi e che sono presenti nella Giunta di Palazzo Nodari con l’assessore all’Ambiente, Nadia Romeo, e in maggioranza con i consiglieri Placido Maldi e Gabriella Rossi.

domenica 26 aprile 2009

Si rompe il centrodestra L’Udc farà corsa solitaria

Le provinciali Tante le liste a caccia del voto cattolico. Virgili (Pd): presto nuovi alleati

La decisione dopo la candidatura del leghista Contiero

Tratto dal Corriere del Veneto di Rovigo del 26/04/2009

ROVIGO — L’Udc correrà da sola al primo turno delle prossime provinciali. La deci­sione dovrebbe essere ufficia­lizzata questa sera quando si riunirà la direzione provincia­le del partito.

Alla base della scelta il mal­contento dei centristi per non essere stati considerati a do­vere da Pdl e Lega Nord nella discussione che ha poi porta­to all’investitura del segreta­rio provinciale del Carroccio, Antonello Contiero. Gli accor­di prevederebbero, pare, in ca­so di vittoria di Contiero, la vi­cepresidenza al forzista Aniel­lo Piscopo, amministratore di esperienza con vecchi trascor­si nel Psi e nel Prc. «Andiamo da soli perché non siamo i ser­vetti di nessuno – sottolinea Renato Borgato, capogruppo nel capoluogo – se stiamo in una coalizione lo facciamo da protagonisti, entrando nell’al­leanza dalla porta principale. Siccome non siamo stati coin­volti, traiamo le conclusioni del caso. Non ci è ancora giun­ta alcuna comunicazione uffi­ciale sulla scelta di Contiero, ma comunque non siamo sta­ti tenuti nella dovuta conside­razione ». Insomma, una nuo­va gatta da pelare per il cen­trodestra che con la nomina dell’esponente leghista spera­va di potersi finalmente getta­re a capofitto nella campagna elettorale.

Cosa che invece può già fa­re il Pd che, assieme a Idv e Ps, sostiene la candidatura di Tiziana Virgili, assessore alle Politiche sociali nella Giunta Saccardin. «Sono comunque fiduciosa che nei prossimi giorni la platea dei miei allea­ti potrà ampliarsi – afferma Virgili – c’è un confronto in at­to su più fronti che, penso, potrà concludersi positiva­mente ». Uno di questi è quasi certamente quello degli amici di Francesco Milan, ex segre­tario provinciale dell’Udc usci­to di scena proprio perché de­terminato a mantenere una forte autonomia dal centrode­stra. Ma a Milan anche Borga­to tende una mano: «Possia­mo proporre diversi candida­ti credibili. Milan sarebbe una risorsa importante da spendere quantomeno nei collegi del capoluogo».

Ma non sono questi i soli movimenti al centro dello schieramento. La Federazio­ne di centro, nata poche setti­mane fa dalla convergenza tra la civica di Albertino Stoc­co e gli ex Udeur di Danilo Turcato, pare sia intenzionata a presentarsi al primo turno con Antonio Gianni Saccar­din, ex assessore «senza tesse­ra » nella Giunta Avezzù e mol­to apprezzato nel mondo cat­tolico. Inutile dire che questi voti in caso di ballottaggio convergerebbero al 99,9 per cento su Virgili. E una scelta analoga è facilmente ipotizza­bile per la lista Progetto Pole­sine che, focalizzata su Enrico Bellinello, raggruppa una componente uscita dalla Lega Nord proprio per dissidi con Contiero.

Due le candidature a sini­stra. La prima è quella della li­sta comunista a supporto di Guglielmo Brusco, assessore a Lavoro e Sanità nella Giunta Saccardin. L’altra è quella che mette insieme Verdi e Amici di Beppe Grillo ed esprime il nome dell’ex Prc Vanni De­stro. A destra, Completa il quadro Francesco Foti porta­colori del Msi-Ft.

C’è l’accordo, il candidato è Contiero

Pdl e Lega hanno raggiunto l’intesa: a correre è il segretario del Carroccio

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 26/04/2009

IL CENTRODESTRA ha deciso: a correre per la Provincia sarà Antonello Contiero, il segretario provinciale della Lega Nord. Che il candidato a Palazzo Celio dovesse essere un esponente del Carroccio era stato deciso da un accordo nazionale tra Bossi e Berlusconi.
Un accordo blindato e che, inizialmente, aveva provocato qualche mal di pancia tra le file del Pdl. La musica è cambiata con l’elezione di Mauro Mainardi a coordinatore provinciale del Pdl, una mossa che ha segnato anche il tramonto del duo forzista Borgatti-Marangon. Mainardi ha da subit fatto capire che l’accordo doveva essere rispettato. E, da parte sua, aveva chiesto fedeltà alla Lega nella corsa alle comunali.

DUNQUE via libera alla candidatura del segretario leghista. La decisione è stata sancita l’altra sera in un incontro tra Pdl e Lega, ma l’ufficialità arriverà soltanto nei prossimi giorni. Definiti anche gli assetti politici per i più grossi comuni polesani che andranno al rinnovo della giunta comunale: la Lega appoggerà il candidato del Pdl ad Adria e Taglio di Po, mentre il Pdl quello del Carroccio a Occhiobello (dunque a correre per la poltrona di sindaco sarà Sauro Buoso) e dovrebbe appoggiare anche la candidatura dell’onorevole leghista, Emanuela Munerato, a sindaco di Lendinara. Restano alcune situazioni ancora da definire: quella di Porto Viro e di Badia Polesine in primis. Per quanto riguarda il comune di Fiesso Umbertiano, invece, ormai è praticamente certo che Pdl e Lega appoggino la candidata Silvia Lezziero.

NELL’INCONTRO dell’altra sera il candidato Contiero avrebbe comunque fatto capire agli alleati del Pdl che il programma scritto dalla Lega e presentato agli elettori in tempi non sospetti, deve rimanere il punto di riferimento e deve essere rispettato. In tutti i suoi punti. Che, lo ricordiamo, hanno toccato diversi temi, dall’ambiente al lavoro alle infrastrutture.
Per quanto riguarda il capitolo energia, ad esempio, la Lega dice sì al nucleare e al fotovoltaico, e relativamente alla centrale di Polesine Camerini, Contiero lo ha detto più volte, l’intenzione è quella di chiedere all’Enel di coprire tutti i costi della bonifica e di dare vantaggi per i cittadini e le imprese sulla bolletta.
Nel programma leghista è prevista anche una bella sforbiciata ai cda delle società partecipate, un taglio ai costi della politica, la valorizzazione dei simboli della tradizione e più servizi per i polesani.

Provincia, Contiero ritorna favorito anche se nella Lega restano dei dubbi

Verso le Elezioni

L’Udc spaccata tra centrodestra e libertà di coscienza Sorride il Pd

Tratto dal Gazzettino di Rovigo di Domenica 26 Aprile 2009

La telenovela leghista sul nome del candidato del centrodestra per Palazzo Celio si arricchisce di un’altra puntata.
A suon di indiscrezioni e smentite, il ping pong tra i nomi di Alessandro D’Isanto e di Antonello Contiero (più qualche altro possibile outsider) stavolta mette a segno una schiacciata. La voce arriva direttamente da Venezia. Il vice governatore del Veneto, il leghista Franco Manzato, avrebbe indicato in Contiero l’uomo giusto per la Provincia.
L’interessato non cambia l’atteggiamento tenuto nelle ultime settimane anche se lascia intendere più di quel che dica.
«Non ho ricevuto alcuna investitura ufficiale - spiega il segretario della Lega polesana - Tra lunedì e martedì faremo la conferenza stampa per dare la nostra indicazione definitiva. Ci saranno Gobbo e Ghedini e chiariremo tutto».
Ma la dichiarazione di Manzato non è di poco conto. Percentualmente quanto pesa?
«Diciamo che al 90 per cento potrebbe essere vera. Comunque ribadisco che in Polesine le scelte si fanno a livello locale e ci sono ancora alcune cose da chiarire. Quindi è prematuro dire chi sarà alla fine a scendere in lizza».
Tuttavia il Pdl vi ha dato carta bianca e quindi la scelta è tutta in capo alla Lega.
«Sì, ha detto che rispetterà la nostra volontà e questo è molto importante. Ma non mi fermerei alle due persone fin qui più nominate. Va tenuto conto che anche Linda Guarnieri sarebbe una ottima candidata. Una donna della Lega contro un’altra donna (Tiziana Virgili, ndr) del centrosinistra. E anche il nostro rappresentante in giunta a Rosolina, Stefano Falconi potrebbe essere la novità che scombina i giochi. Aspettiamo ancora qualche giorno e risolveremo tutto».
Intanto il tira e molla non aiuta la chiarezza su possibili alleanze. L’Udc si sta lacerando nell’attesa di capire che cosa farà il centrodestra. Tutti nicchiano ma è chiaro che se il Pdl si allinea sulle scelte del Carroccio, il partito di Casini, oggi commissariato, sta aspettando di sapere se sboccerà l’accordo con Lega e Pdl in tutto il Veneto o se ogni realtà locale dovrà fare gioco a se stante. Nel frattempo bene informati assicurano che in via Mazzini si nutra ben più di qualche riserva sul nome del leghista candidato. L’ala capeggiata da Borgato e Bacchiega punta all’accordo fin dal primo turno ma gli amici di Francesco Milan temporeggiano e potrebbero sancire una frattura che è già nei fatti. Chi sorride è il Partito democratico. Il segretario provinciale Gabriele Frigato lo aveva detto: «La nostra candidata Tiziana Virgili ha dalla sua una rappresentatività che supera gli schieramenti».
Non sarebbe una novità se il voto dei cattolici tornasse ad essere pesante in Polesine così come lo era stato nel 2006 per la corsa al Comune capoluogo.

sabato 25 aprile 2009

La Lega (ri)boccia Vittorio Sgarbi

Elezioni Provinciali

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 25 Aprile 2009

IL CASO ‘Sgarbi’ assume i toni sempre più vivaci della polemica. Prima il critico d’arte si dice disposto anche a prendere la tessere della Lega per candidarsi a presidente della Provincia a Rovigo. Poi il Carroccio stronca ogni avance di Sgarbi: «Vittorio Sgarbi non sarà in lista per la Lega Nord, nè per le elezioni europee nè per la presidenza della provincia di Rovigo, anche se un’ ‘ipotesi’ c’era — precisa la segreteria politica della Lega —: La pretesa di una candidatura alla presidenza della Provincia di Rovigo da parte dell’onorevole Vittorio Sgarbi, nonchè l’anticipazione unilaterale di una sua certa candidatura alle prossime elezioni europee sotto il simbolo della Lega Nord hanno posto fine ad ogni ipotesi riguardanti un suo possibile inserimento nelle liste del nostre movimento». Quasi immediata la replica di Vittorio Sgarbi: «La Lega dice il falso. In cambio della mia candidatura a Rovigo, pretendevano il mio sostegno alla candidatura alla Provincia di Cuneo della fidanzata di Calderoli — ha spiegato il critico d’arte — : sono felice di apprendere che Bossi e Calderoli sono subordinati a tale Gobbo, improbabile sindaco di Treviso, a sua volta subordinato al proprio vice sindaco, il quale, con l’obiettivo di perdere la Provincia di Rovigo, all’offerta dell’onorevole Bellotti di candidarmi come presidente della Provincia di Rovigo ha risposto in modo scomposto ottenendo che non solo Bossi e Calderoli non potessero avermi come candidato condiviso, secondo quanto auspicato con me, ma neppure, sotto ricatto di Gobbo, potessero mantenere la loro proposta, loro, di candidarmi nella Circoscrizione Centro. Una proposta che io stavo valutando e alla quale non avevo dato ancora risposta. Ma, come sin dall’inizio indicato all’onorevole Fava che me lo aveva proposto, e a Calderoli incontrato con lui, avrei accettato una candidatura alle europee in una circoscrizione perdente, soltanto potendola abbinare con la candidatura alla Presidenza della Provincia di Rovigo».

giovedì 23 aprile 2009

Poazzo sempre più inquinato. Periotto: «Servono più controlli»

Il leader Udc: «Occorre una svolta con la prossima giunta»

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 23/04/2009

«I PROSSIMI amministratori puntino sulla tutela del Poazzo». Questo l’appello che giunge dall’Udc di Polesella e dal suo coordinatore, Sauro Periotto, il quale interviene dopo l’analisi degli ultimi dati sullo stato delle acque dello scolo. Nella relazione dell’Arpav, infatti, datata 3 febbraio, inviata ai comuni ed enti interessati, si evidenzia una gravosa situazione di danno ambientale. Nella dettagliata relazione del responsabile del servizio Arpav, Ivano Pigato, si spiega come persiste un ‘grave inquinamento dello scolo, di natura organica con elevata carica batterica di tipo fecale’.
Una conclusione che deriva da campionature ed analisi eseguite il 22 dicembre 2008, in tre diversi scoli, tra loro collegati, nel territorio comunale di Occhiobello, con prelievi delle acque eseguiti negi scoli S. Maria e Mainarda. Nel primo ambito di controllo, i tecnici Arpav hanno riscontrato un grave inquinamento organico di tipo fecale, a monte del depuratore comunale di Occhiobello. Lo scolo Mainarda, anch’esso conferma una presenza di carica batterica di tipo fecale, in leggero aumento, in prossimità degli scarichi dell’azienda Eurovo srl di Santa Maria Maddalena.
Su questi dati è chiara la posizione dell’Udc di Polesella: «A distanza di 3 anni — spiega Sauro Periotto — si conferma la gravità dell’inquinamento dello scolo Poazzo, per colpe non derivanti dal nostro territorio. Un primo segnale importante è giunto con gli avvisi di garanzia inviati a ditte di Occhiobello, per scarichi inquinanti. Le analisi dovrebbero continuare ad essere più sistematiche».
Le analisi dell’Arpav si sono successivamente spostate nel tratto dello scolo Poazzo nel territorio comunale di Polesella. Anche in questo caso viene confermata la stessa tipologia d’inquinamento, seppure con valori inferiori rispetto agi scoli consorziali di Occhiobello.
Nell’ambito di prelievi ed analisi, effettuati dall’Arpav, si aggiunge anche il prelievo effettuato nel campionatore automatico, installato dalla ditta Eurovo srl. Dalla relazione emerge come questo campione non sia completamente veritiero, in quanto effettuato in un periodo di ‘ferma’ dell’attività.
«Tutti si riempiono la bocca — aggiunge Periotto — parlando di questo problema ma nessuno sembra fare qualcosa. Mi rivolgo agli amministratori, i quali devono imporsi in maniera forte anche verso alcuni enti coinvolti, quali Polesine Acque, nel caso specifico del depuratore di Occhiobello. Una tematica quello dell’inquinamento del Poazzo che deve essere posta al centro dei punti programmatici delle prossime amministrative a Polesella di tutte le liste».

La Federazione dei Moderati chiama l’Udc

Il movimento che raggruppa diverse realtà di centro è pronto a correre per le Provinciali, ma anche a sostenere l’area di Casini

Tratto dal Gazzettino di Rovigo di Giovedì 23 Aprile 2009

(m.b.e.) Insieme all’Udc, se correrà da solo. È questa la posizione della Federazione dei Moderati di centro che in attesa di sapere le decisioni dell’Udc per la Provinciali del 6 e 7 giugno, annuncia l’arrivo tra le sue fila del Movimento nazionale Rosa per l’Italia, che fa capo all’onorevole Savino Pezzotta, ricordando anche l’intenzione di partecipare alle elezioni con una propria lista e con un proprio candidato, non dovesse concreitzzarsi la corsa con l’Udc.
«A dieci giorni giorni dal comunicato con il quale la Federazione si presentava ai cittadini - afferma il coordinatore Gianni Saccardin - ora anche il Movimento nazionale ha chiesto ufficialmente di far parte del gruppo federato. Con questa nuova adesione prende sempre più corpo l’idea originaria di contribuire all’aggregazione di tutte quelle forze moderate di centro che si riconoscono in un’identità che attinge alle radici cristiane e in una idealità che ha come centro l’essere umano, la sua dignità e la sua inviolabilità».
La Federazione annovera nella sua aggregazione Movimento veneto per il Ppe, Lista Stocco, Lista presenza cristiana di Lendinara, Lista Rovigo Insieme per, tutti grupi che si ritrovano in ideali comuni.
«Ci si prepara per la campagna elettorale per le Provinciali di quest’anno - chiude Saccardin - con particolare attenzione a quanto deciderà di fare l’Udc locale che a livello nazionale, si è posta e proposta come catalizzatore primo di questo percorso per la costituzione di un polo di centro e che logica vorrebbe nella stessa direzione a livello provinciale. Nessuno vuole fare i conti in casa di altri, poichè non sarebbe rispettoso. Ci si limita ad auspicare ancora una volta, mentre il tempo si sta facendo “breve”, che gli indirizzi nazionali dell’Unione di centro del 3 e 4 aprile scorsi così carichi di entusiasmo e di rinnovata idealità, possano facilitare convergenze verso una direzione ormai chiara e definita, una direzione che comunque la Federazione dei Moderati di centro ha fatto propria e che sarà un punto di novità anche per la prossima campagna elettorale».

domenica 19 aprile 2009

L’Udc “gela” la Lega nord

Il partito accoglie l’invito del Carroccio, ma l’alleanza si fa solo se verrà stipulato un accordo regionale

Tratto dal Gazzettino di Domenica 19 Aprile 2009gela L’Udc gela la Lega nord

Fa discutere l’apertura della Lega nord all’Udc. Dopo i veti del segretario provinciale del Carroccio Antonello Contiero, ispirati dai vertici nazionali sulla base delle vicende parlamentari con il no del partito di Casini al federalismo fiscale, all’indomani dell’intesa con il Pdl e della decisione di candidare un leghista per Palazzo Celio (probabilmente Alessandro Zanforlini D’Isanto) si comincia a sorridere all’Udc polesana, retta da un commissario, il consigliere regionale Onorio De Boni.
Contiero è stato esplicito: «Con l’Udc al nostro fianco possiamo vincere al primo turno con il 54 per cento dei consensi». Come dire: un’occasione unica che sarebbe assurdo sprecare.
«Eh sì, alla Lega non sono sciocchi - commentato l’ex presidente del partito Renato Borgato - hanno capito che a Rovigo siamo indispensabili. Però non possono adoperare due pesi e due misure. In Polesine serviamo e si dichiarano disponibili a un accordo. A Padova dove siamo più forti, ci temono e mantengono le distanze».
È dello stesso avviso il commissario De Boni. «Premetto che non ho ancora ricevuto comunicazioni o chiamate per parlare di accordi - spiega il consigliere regionale - sono settimane che va avanti questo tira e molla. Non ci va di fare la fine di quelli che restano con il cerino in mano. Al di là delle buone intenzioni, aspettiamo che si facciano avanti seriamente. Hanno detto che il consiglio nazionale di Padova chiarirà le loro scelte provincia per provincia. Bene. Ci chiediamo, tuttavia, perché saremmo tanto utili a Rovigo e non a Venezia, Padova o Belluno. Il ragionamento vada fatto per tutta la regione, non per singole realtà. E poi vorremmo un po’ più di rispetto per la nostra dignità».
Chi rischia di rimanere a bocca asciutta è il Pd che potrebbe pagare care le manovre messe in atto dal centrodestra. In gioco c’è il consenso del centro moderato che vota Udc. Il segretario Gabriele Frigato ribadisce di aver fatto con chiarezza proposte di accordo al partito guidato fino a qualche settimana fa da Francesco Milan. Alla domanda su quale impressione abbia raccolto dall’apertura leghista, Frigato si dimostra insofferente. «Il Pd ha scelto Tiziana Virgili, una candidata in grado di dialogare a pieno titolo con il centro moderato. Ogni altra considerazione è superflua».
Virgili, però, sottolineò che sarebbe stata la segreteria a lavorare per gli accordi. È probabile che il Pd speri nell’attrazione di consenso personale che la candidata può garantire, visto che esiste la possibilità di esprimere il voto disgiunto.

sabato 18 aprile 2009

Contiero: «La Lega ha il programma, il Pdl invece zero»

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 18 Aprile 2009

«IL PROSSIMO 24 aprile daremo il nome candidato del centro destra per le elezioni provinciali. Chiunque sia, l’importante è che non ci sarà nessun veto. Che si andrà tutti uniti al primo turno».
Parola di Antonello Contiero (nella foto) che, ieri, in una conferenza stampa presso la sede della Lega, ha ufficializzato la ‘pax augustea’ che regna in casa del centro destra.
«Con il Pdl e con Mainardi abbiamo avuto un dialogo a tutto campo. Era giusto fare un ragionamento a 360 gradi. Ci ha permesso di abbandonare certi ‘trasversalismi’. Si andrà tutti uniti, ma ognuno col proprio simbolo. Anche le liste civiche dovranno indicare chiaramente chi le sostiene. Resta il nodo Udc ma sono certo verrà sciolto presto, a livello nazionale. In corsa uniti al primo turno — vaticina sicuro Contiero— possiamo vincere con 52 per cento».
Ma, dopo i buoni propositi e il quadro idilliaco di un centro destra che marcia unito in vista della vittoria, arrivano le prime bordate. Alcune di rigore, altre fuori ordinanza.
Prevedibili quelle contro i transfughi di ‘Progetto Polesine’, i giovani ex lumbard Segantin e Bellinello che a Contiero hanno promesso battaglia. «Chi ha tradito la Lega resterà fuori da qualunque accordo o lista», dice il segretario. E fin qui nulla di strano, che Contiero abbia chiesto agli alleati del Pdl che i ‘ragazzini terribili’ vengano lasciati fuori della porta anche ad un eventuale ballottaggio.
«Quello che mi preoccupa — aggiunge Contiero — è il problema del programma. Il nostro programma è già tutto sul sito: chiaro e già stilato. Dal Pdl, zero». Strano che il dialogo «a tutto campo» con il Pdl e con Mainardi non abbia contemplato l’accordo su un programma comune e condiviso. Così Contiero, sulla testa del nuovo segretario provinciale del Pdl, stila il programma. «Vogliamo la privatizzazione del Censer, abbattere i costi della politica da 5 milioni e 2 milioni e mezzo di euro». Non solo. Contiero elenca altri i punti del programma della Lega inderogabili: problema energetico, del lavoro, della sicurezza. Toccherà a Mainardi e al Pdl dire, nei prossimi giorni, se ci stanno o no.
«Ad Adria appoggiamo la lista civica di Barbuiani. Lui, è noto, è un uomo del Pdl: allora noi vogliamo il vicesindaco. Ovviamente ciascuno dovrà mettere sotto il simbolo della civica il proprio simbolo. Così è chiaro chi c’è e chi non c’è. Per Badia, Lendinara e Occhobello tutto si deve ancora discutere. Resta inteso che dove c’è un sindaco del Pdl il vicesindaco sarà leghista e viceversa.».
Contiero si schermisce e dice che il candidato per le prossime provinciali potrebbe essere chiunque. Ma parla già come chi ha vinto la battaglia in casa del centro destra. Almeno per la corsa allo scranno di palazzo Celio. E detta le condizioni.

D’Isanto e apre all’Udc per la vittoria al primo turno

La Lega ha scelto
«Uniti al primo turno ognuno con il proprio simbolo e la propria lista. Ma chi è fuori dal simbolo è anche fuori dal partito».

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 18/04/2009

Non è uno da mezze misure il segretario della Lega Antonello Contiero. Nel giorno in cui annuncia il definitivo accordo con il coordinatore del Pdl Mauro Mainardi sulla discesa in campo verso le Amministrative di giugno, l’unico riserbo tenta di mantenerlo sul nome del candidato leghista per Palazzo Celio. Solo per poco, però. Al suo fianco siede il consigliere comunale Alessandro Zanforlini D’Isanto. Al quale Contiero ammicca con aria sorniona. Si capisce lontano un chilometro che sarà lui il prescelto. Con buona pace della ridda di nomi scaturiti nelle ultime settimane dalla parlamentare Emanuela Munerato all’imprenditrice Linda Guarnieri allo stesso Contiero, pronto a farsi avanti in prima persona se la Lega avesse scelto la corsa solitaria. Invece alla fine hanno prevalso le logiche di intesa tra i due maggiori partiti del centrodestra e la candidatura D’Isanto, moderato di provenienza centrista, amico intimo di tanti forzisti a cominciare dall’ex coordinatore azzurro Mario Borgatti del quale è anche medico personale, deve essere risultata la più autorevole e referenziata. La ratifica ufficiale entro il 25 aprile a chiusura di una settimana intensa con l’arrivo in Polesine dell’assessore Sandro Sandri e del ministro Luca Zaia.
Intanto però Contiero non si risparmia in proclami: «Chiunque sarà il candidato della Lega, il Pdl non metterà veti. Ogni impedimento è tolto, ora lavoriamo insieme a 360 gradi. Anche sotto alle liste civiche che verranno presentate compeggeranno i simboli di Lega e Pdl». Non mancano strali per “chi ha tradito”. Via dal partito, tuona il sergretario. «Si accasino pure altrove. Con noi hanno chiuso».
Problema Udc: Contiero è inaspettatamente morbido e possibilista: «Lo risolverà il consiglio nazionale che si terrà a Padova. Insieme potremmo arrivare al 54 per cento al primo turno». Programma: «Quello del Pdl è ancora a zero - insinua il leader del Carroccio - Il nostro è già sul sito. Che differenza, vero?».
I temi scottanti all’orizzonte polesano sono un invito a nozze per Contiero: «Il Consvipo lo chiuderemo. Il Censer lo daremo ai privati. La Camera di commercio dovrà essere guidata da un grande imprenditore. I cinque milioni di euro che costa la politica polesana devono essere dimezzati. E poi va rivisto l’accordo sul terminal, fatta la riconversione della centrale Enel di Porto Tolle e realizzato un termovalorizzatore. Abbiamo grandi idee anche per l’ospedale di Trecenta che dovrà offrire eccellenze a tutt’Italia. Quando arriverà Sandri (assessore regionale alla Sanità, ndr) voglio vedere Brusco (il suo omologo in Provincia, ndr) in prima fila. Gliene faremo sentire delle belle».

venerdì 17 aprile 2009

“Pdl e Lega alleati, i nomi entro il 25″



Parla Mainardi

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 17/04/2009 di Franco Pavan

Popolo della libertà e Lega Nord presenteranno entro sabato 25 aprile i propri candidati sindaco nei 38 comuni che andranno al voto e il candidato presidente della Provincia. E’ l’esito dell’incontro avuto dal coordinatore provinciale del Pdl Mauro Mainardi con il segretario della Lega Nord Antonello Contiero e l’onorevole Manuela Munerato, nel corso del quale sono stati messi altri puntini sulle i nella strada che porterà alla scelta dei nomi. “Come l’assicurazione che la Lega ha interrotto le trattative a Occhiobello con la lista di centrosinistra di Daniele Chiarioni - spiega Mainardi - e con lo stesso centrosinistra in tutti gli altri comuni. Dove sarà possibile presenteremo liste unitarie, scegliendo i nomi migliori. Per la provincia il Pdl sosterrà con la migliore squadra possibile qualsiasi candidato riterrà di proporre la Lega, in ossequio agli accordi presi a livello nazionale fra i leader Bossi e Berlusconi”. I tempi per le candidature, già in ritardo rispetto a quelle del centrosinistra, ora sono scanditi dal seguente percorso: oggi incontro fra Mainardi e Luca Bellotti per fare sintesi sulla lista dei nomi del Pdl. Martedì il nuovo incontro con i vertici della Lega, per incrociare i rispettivi nomi e inziare a occupare le caselle dei 38 comuni. “Per quanto riguarda la composizione delle liste - continua Mainardi - nella parte del Pdl conserveremo gli equilibri stabiliti a livello nazionale. Ovvero il 70% dei nomi a Forza Italia e il 30 % ad Alleanza Nazionale, con le liste minori eventualmente in quota a Forza Italia. Su Occhiobello è ancora aperta la possilità di un accordo con il sindaco uscente Gigliola Natali”. Per Adria invece è atteso oggi un incontro con il presidente della Regione Giancarlo Galan.

domenica 12 aprile 2009

«Con il Pdl solo se in tutto il Veneto»

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 12/04/2009

«Mi fa piacere apprendere dai giornali che a Rovigo ci sia l’apertura da parte del centrodestra polesano di correre insieme per la provincia di Rovigo, ma se di accordo dobbiamo parlare deve avvenire su base regionale». L’onorevole Antonio De Poli mette un freno alle possibili fughe in avanti del partito polesano, dopo le vicende che hanno portato alla sfiducia al segretario Francesco Milan e al commissariamento del partito. De Poli ribadisce che ciò potrà avvenire «coerentemente con quanto accade nella giunta veneta, come ricordava il coordinare provinciale di Rovigo Mauro Mainardi, dove abbiamo portato avanti un’alleanza fidata nelle tre giunte Galan». Ciò nonostante, «se l’Udc correrà con il centrodestra, lo farà in tutte le province che si apprestano a rinnovare l’amministrazione» e non con alleanze anche opposte tra le varie realtà venete.

sabato 11 aprile 2009

I moderati di centro fanno la lista

Lista Stocco e Movimento per il PPE tra i componenti

Tratto dalla Voce di Rovigo del 10/04/2009

Rovigo - Una lista autonoma in corsa per le Provinciali di giugno della federazione dei Moderati di centro che raggruppa Movimento veneto per il Ppe, lista Stocco, Presenza Cristiana di Lendinara e Rovigo insieme per, pronti a partire per la campagna elettorale. Il direttivo guidato dal coordinatore Antonio Gianni Saccardin, che da tempo stava lavorando in questo senso, fa sapere che la federazione correrà con una sua lista e che ha quasi completato le ventiquattro candidature previste negli altrettanti collegi elettorali con un candidato presidente già individuato politicamente ma non ancora ufficializzato. Mancano solo alcune operazioni tecniche al termine delle quali la federazione comunicherà nomi, cognomi, e programma. ” Questa discesa in campo è la naturale conseguenza dell’impegno che la federazione si è presa nel proseguire un suo obiettivo di aggregazione, alleanza e collaborazione con altre forze di centro nella direzione della costituente di centro al quale guarda con interesse; un interesse ulteriore lioevitato dopo l’assemblea nazionale dell’Udc durante la quale la costituente di centro ha conosciuto di fatto il suo atto fondativo e durante la quale i vari leader hanno delineato con chiarezza il percorso che si snoderà dopo le elezioni europee verso un nuovo partito di centro” recita la nota inviata dai Moderati che vedono nell’Udc un interlocutore privilegiato con il quale interesse un dialogo costruttivo elettorale e non solo, anche se in Polesine l’Udc si è sempre detta più orientata a rinnovare i rapporti di collaborazione con il centro destra.

I moderati di centro alle provinciali

La Federazione ha deciso di presentare un proprio candidato presidente e una lista

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 11/04/2009

La Federazione dei moderati di centro della provincia di Rovigo che raggruppa il “Movimento Veneto per il Ppe”, la “Lista Stocco”, “Presenza Cristiana” di Lendinara e “Rovigo Insieme per” , ha deciso di correre con un suo candidato presidente alle elezioni provinciali.
Il direttivo, che già da tempo stava lavorando in questo senso, fa sapere che la Federazione correrà con una sua lista, che ha quasi completato nelle ventiquattro candidature previste negli altrettanti collegi elettorali in cui è divisa la provincia di Rovigo, e con un suo candidato presidente.
Quanto prima, completate le ultime operazioni tecniche, la Federazione farà conoscere i nominativi della lista e del candidato.
Questa discesa in campo è la naturale conseguenza dell’impegno che la Federazione si è presa nel perseguire un suo obiettivo di aggregazione - alleanza - collaborazione con altre forze di centro nella direzione della Costituente di centro alla quale essa guarda con interesse.
«Un interesse - dice il coordinatore Antonio Gianni Saccardin - ulteriormente lievitato dopo l’assemblea nazionale dell’Unione di Centro, dove la Costituente ha conosciuto di fatto il suo atto fondativo e dove i vari leader nazionali (Casini, Pezzotta, Adornato…) hanno delineato con chiarezza il percorso che si snoderà dopo le elezioni europee verso un nuovo partito di Centro. Non si può negare come in questa prospettiva l’Udc rappresenti un interlocutore privilegiato con il quale intessere un dialogo costruttivo, elettorale e non, anche a livello locale. L’auspicio, allora, è che la stessa Udc possa guardare nella medesima direzione. Potrebbero originarsi importanti convergenze a tutti i livelli, in linea con la direzione tracciata dai massimi esponenti a livello nazionale».

venerdì 10 aprile 2009

Il Pdl guidato da Mauro Mainardi

Luca Bellotti vice coordinatore

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 10/04/2009



Ecco come è strutturato il nuovo movimento del Pdl. Verticistico naturalmente. Tutto viene deciso dall’alto, non solo i candidati quindi ma anche i coordinatori, in un gioco di equilibri sulla base dei rapporti di forza tra gli ex partiti di Forza Italia e An. Così a Rovigo il nuovo Pdl sarà guidato dall’adriese Mauro Mainardi, amico fraterno del governatore Giancarlo Galan, mentre il suo vice sarà l’onorevole Luca Bellotti. Due uomini indubbiamente “lontani” dalla vecchia leadership di Renzo Marangon e Mario Borgatti, che ora dovranno mettersi in disparte e lasciar spazio al “nuovo che avanza”, ai rinnovati vertici provinciali che gestiranno non solo le prossime elezioni amministrative della provincia di Rovigo ma anche le regionali del 2010.
«L’unica leadership riconosciuta dal Pdl è quella di Berlusconi – dice Mainardi -, quelle locali non hanno ragione di esistere perché dobbiamo sentirci tutti partecipi di un progetto e di una squadra che punta a vincere. Quando si vince poi c’è gloria per tutti e la vittoria non ha padri».
Il neo coordinatore è consapevole “dell’impegno gravoso” che lo attende, “perché mettere insieme due partiti e trovare l’equilibrio giusto da diverse anime non è compito facile”, soprattutto in questo momento in cui al suo nascere il Pdl ha già mostrato i primi mugugni sulla gestione. «E’ da novembre che dico a chi non è d’accordo sulla candidatura della Lega che è il frutto di un accordo tra Berlusconi e Bossi da cui non si può prescindere – fa già intendere la sua linea Mainardi - . La presa di posizione del gruppo consiliare è inutile e inopportuna, bisogna invece trovare la giusta collaborazione con la Lega perché solo uniti si può vincere». Parla di un’occasione irripetibile Mainardi, «per scalzare il centrosinistra da questa provincia, allontanandola da quell’oblio in cui l’hanno relegata i vari Saccardin e Spinello». Insomma vuole fare piazza pulita e non importa se il candidato sarà Alessandro D’Isanto o Antonello Contiero. Una condizione però la pone: anche negli altri Comuni che andranno al voto, così come per la Provincia, l’alleanza deve essere ferma, Pdl e Lega dovranno correre insieme. «Non temo performance da parte del Carroccio – aggiunge -, quello che mi interessa è che gestiamo con intelligenza e equilibrio l’alleanza. I nostri elettori vogliono cambiare marcia, non si tratta di un test per capire se c’è o meno uno spostamento di voti, ma di una presa di coscienza che questa è la volta buona per sconfiggere la sinistra». Mainardi infine non esclude neppure l’accordo con l’Udc: «Farà una sua lista, spero però appoggiando il candidato del centrodestra, coerentemente con quanto accade in Regione dove Galan ha mantenuto i due assessori centristi».

domenica 5 aprile 2009

L’Udc con volti nuovi alle prossime comunali


L’assemblea provinciale giovanile del partito di Casini

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 05/04/2009 di Paolo Aguzzoni


Dall’assemblea nazionale al coordinamento provinciale il passo è stato breve: dal 14 a Roma, al Politeama di Badia Polesine. Così i giovani Udc polesani hanno iniziato il loro percorso di organizzazione per un vero ricambio generazionale. La scelta di Badia Polesine è stata voluta dal responsabile locale Mauro Annunziata che è anche uno dei coordinatori provinciali: il movimento giovanile dell’Udc è già strutturato a Rovigo e a Badia Polesine, l’obiettivo è di espanderlo anche in altri centri polesani dove si sta già lavorando. Il debutto badiese premia anche uno dei “grandi vecchi” dell’Udc Gino Ponzetto che già da alcuni anni lavora per portare avanti il rinnovamento del partito e adesso ne coglie un risultato significativo. Il dibattito di sabato scorso è stato intenso alla presenza degli, ancora per pochi giorni, segretario provinciale Francesco Milan e presidente provinciale Renato Borgato, del coordinatore del circolo locale Fabrizio Borin e del parlamentare europeo Iles Braghetto che ha detto: «Si sta bene fra i giovani ai quali occorre lasciare spazio e non solo per slogan come fanno molti della mia generazione».
Mauro Annunziata, 30 anni laureando in Economia a Ferrara, lancia anche un segnale in chiave locale: «L’attrazione dei giovani verso i movimenti più massimalisti e radicali è andata in soffitta. I ragazzi si stanno riappropriando di quel prezioso bagaglio di valori legati alla vita e alla famiglia di cui noi dell’Udc da sempre siamo portavoci. Le nuove generazioni prendono le distanze dai falsi miti della società moderna: i valori sono tornati di moda. A differenza degli altri movimenti giovanili presenti a Badia Polesine noi siamo già nella struttura del partito e quindi non ci saranno problemi a candidare gente giovane alle prossime elezioni comunali». Soddisfatto anche Fabrizio Borin che al movimento giovanile ha garantito appoggio e sostegno «perchè i giovani costituiscono la linfa vitale dell’universo politico e sono il miglior investimento sul presente e sul futuro». Presenti all’incontro Matteo Beghin, commissario giovani Udc del Veneto e Marco Da Rin, responsabile dell’area nord-est, che hanno illustrato le linee guida del movimento «che si propone di entrare nel mondo dei ragazzi utilizzando il loro stesso linguaggio, attraverso una comunicazione e uno stile fresco e dinamico utilizzando anche le nuove teconologie».

venerdì 3 aprile 2009

De Poli (Udc) apre al Pdl: “Pronti a correre insieme in Provincia”

Il segretario regionale ha accolto la proposta lanciata dall’assessore Marangon

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 03/04/2009 di Franco Pavan

L’Udc correrà con il Popolo delle libertà alle prossime elezioni provinciali e nei comuni sopra i 15 mila abitanti. La svolta è finalmente arrivata dopo le note vicende del commissariamento del partito di Casini in Polesine. E’ stato il segretario regionale Antonio De Poli ad aprire al centrodestra rispondendo all’offerta che gli ha porto ieri dalle colonne del Gazzettino l’assessore Marangon. ” Ringrazio l’ex collega Marangon - commenta De Poli nella nota con cui ha ringraziato per il lavoro svolto l’ex segretario dell’Udc polesana Francesco Milan - Auspichiamo anche noi di poter presentarci insieme alle prossime elezioni amministrative. Lo invito anzi a farsi portavoce all’interno del suo partito perchè venga accolta la nostra proposta di correre insieme in tutte le provincie venete in cui si va al voto e nei capoluoghi sopra i 15 mila abitanti”. Insomma, ormai la strada verso la riproposta anche in Polesine della coalizione che già guida la Regione, è tutta in discesa. L’ufficializzazione potrebbe arrivare già la prossima settimana. Ed è già ipotizzabile che in casa Udc si stiano pianificando i termini dell’accordo che potrebbe vedere scendere in lizza autorevoli personaggi per posti di rilievo a palazzo Celio in caso di vittoria. Presidenza del consiglio e assessorati potrebbero diventare alla portata dei vari Renato Borgato, Enzo Bacchiega, Giorgio Marassi, tanto per fare alcuni tra i più gettonabili. Quanto a Francesco Milan incassa i ringraziamenti di De Poli che, tra l’altro, gli ha anche assicurato che la nomina di Onorio De Boni, capogruppo Udc in consiglio regionale ” è stata un atto tecnico e una scelta dovuta per trovare unità all’interno del partito e garantire il miglior risultato in vista delle elezioni ammnistrative in provincia di Rovigo”.

‘Avances’ del Pd all’Udc, ma Borgato dice no

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 03/04/2009

Il segretario del Pd, Gabriele Frigato, tende una mano, nemmeno troppo velatamente, all’Udc. Frigato, in una nota, fa infatti riferimento alle parole dell’onorevole Lorenzo Cesa: «Cesa ha rimarcato la vocazione centrista dell’Udc e in Veneto, ha ‘benedetto’ la scelta solitaria che vede, per esempio, l’Udc padovana correre da sola al primo turno sia in Provincia che nel capoluogo. Rivolgendosi al Partito Democratico — scrive Frigato — Cesa ha escluso ogni collaborazione con il centrosinistra se questi sarà alleato con la sinistra radicale». Come non avviene a Rovigo, dove la possibilità di dialogo tra Pd e Sinistra Unita sembra molto remota.
«So bene che, sul piano politico, siamo dentro ad una transizione non conclusa, che ci muoviamo ‘in progress’ e non mancano le contraddizioni, che la chiarezza delle scelte politiche è talvolta offuscata da aspirazioni personali, ma ora — sottolinea Frigato — nel nostro territorio ci attende un passaggio politico rilevante: le elezioni per il rinnovo dell’amministrazione provinciale. Ho sostenuto più volte e ribadisco che il Polesine ha bisogno di governo. Alle prossime elezioni non basterà una coalizione vincente, occorre un progetto condiviso, è indispensabile la collaborazione tra aree politiche omogenee». Come Pd e Udc, almeno secondo quanto lascia intendere Frigato. Ma l’Udc polesana non ha l’intenzione di cogliere l’invito del Pd: «Frigato ci pone delle lusinghe da diverso tempo — afferma Renato Borgato — ma un’eventuale alleanza col Pd per le provinciali contrasterebbe con la realtà che abbiamo in Regione e a Rovigo, dove siamo chiaramente accanto al centrodestra. E continueremo ad esserlo», chiude Borgato.

giovedì 2 aprile 2009

Milan e Borgato : "Ben venga De Boni"

I giovani: “Sia ascoltata la base senza dimenticare le alleanze”

Tratto dalla Voce di Rovigo del 02/04/2009

Dopo la nomina da parte della nazionale a commissario dell’Udc polesana del capogruppo consiliare, Onorio De Boni, arriva una nota congiunta di Renato Borgato e Francesco Milan. “La nomina del commissario - spiegano i due - è stata sollecitata ripetutamente dai responsabili del partito, in primis dal segretario uscente, nel rispetto dello statuto vigente. Si tratta di una procedura che rientra nelle regole di un partito democratico come l’Udc. Ad Onorio De Boni, la cui nomina istituzionale abbiamo apprezzato, auguriamo buon lavoro, sicuri che saprà sostenere adeguatamente l’attività del partito”. “Alla fine, ha prevalso il buon senso ed il tempo ha dato ragione - commenta invece Massimo Carravieri, dei giovani dell’Udc - la nomina di Onorio De Boni come commissario dell’Udc Polesana credo sia stata la scelta più equilibrata. Non è con l’arroganza che si risolvono le cose e tantomeno con le imposizioni. Il nostro è un Partito pluralista e garantista, dove al centro di ogni cosa prima di tutto vi è la Persona e non gli interessi personali. Quindi, colui che rappresenterà l’Udc a livello locale dovrà essere una persona capace soprattutto di saper ascoltare e interagire con la base.Credo sia sbagliato definire l’Udc Polesana come un Partito “spaccato” (…) Mi viene in mente quel detto il quale dice che dopole grosse crisi poi nascono le nuove idee. Ecco io sono proprio di questo parere”. “in particolar modo - prosegue Carravieri - voglio pensare a tutti quei giovani che non devono essere usati solamente come slogan nel momento del bisogno per far apparire qualcuno, ma bensi vanno accolti a braccia aperte, rendendoli partecipi e facendoli sentire parte integrante della società, dedicando loro il giusto spazio. Concludo questo mio piccolo pensiero personale con la speranza che questo nuovo Commissario prenda a cuore la delicata questione che il Partito sta attraversando , ma in particolar modo spero che riesca ad affrontare brillantemente la questione alleanze in vista di quelle che saranno le prossime elezioni Provinciali”.

Marangon: «L’Udc commissariata possibile alleato al primo turno»




Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 02/04/2009 di Franco Pavan


«Il candidato del centrodestra per palazzo Celio sarà un uomo della Lega. Speriamo di poter accogliere anche l’Udc nella coalizione fin dal primo turno per poter ricalcare in Polesine la proficua intesa che ha fatto un ottimo lavoro in Regione». Chi parla è l’assessore regionale all’Urbanistica Renzo Marangon, reduce dalla Conferenza Stato-Regioni a Roma per discutere il Piano-casa. Sulla scacchiera degli accordi tra i coordinatori regionali di Pdl e Carroccio al Polesine tocca una candidatura leghista. Ma soprattutto Pdl e Lega correranno insieme fin dal primo turno. E qui Marangon si toglie unn vecchio sassolino dalla scarpa: «Checché ne abbia finora detto il segretario del Carroccio (Antonello Contiero, ndr) con i suoi proclami di voler andare da soli». Tant’é. Il dado è tratto, assessore. Ma adesso chi sceglie il nome?
«Al momento non se ne può parlare. L’onorevole Bellotti è all’estero e tornerà nel finesettimana. Prima dobbiamo anche nel Pdl indicare il nostro coordinatore a livello locale. Poi ci incontreremo tutti insieme e formuleremo le indicazioni adeguate». Vabbé, però mettiamo che la Lega dica: questo è il nostro uomo per la Provincia. E se quell’uomo fosse Contiero?
«Vedremo. Ripeto che adesso non se ne può parlare perché manca il presupposto degli incontri preliminari tra le componenti della coalizione». Messaggio ricevuto. Però si intuisce a naso che se la Lega presentasse un “amico” come Alessandro D’Isanto, intimo dell’ex coordinatore di Forza Italia Mario Borgatti oltre che suo medico personale, tutto filerebbe più liscio. Cambiamo alleato. L’Udc commissariata a che cosa porterà?
«E’ una faccenda interna all’Udc è sarebbe indelicato fare commenti. Il mio auspicio è che si reiteri l’accordo già presente in Regione. Quanto a De Boni, (il commissario nominato da Roma, ndr) è persona equilibrata ma non potrà far altro che adeguare le scelte locali alle indicazioni dei vertici nazionali. Che purtroppo vogliono l’Udc da sola al primo turno. Non so come andrà a finire. Mi auguro però di averli subito al nostro fianco».
Marangon non lo dice ma non è difficile immaginare che si attende da Onorio De Boni, che è anche capogruppo Udc in consiglio regionale, una parola buona con De Poli, Casini e Cesa per avere mano libera nell’alleanza con il centrodestra già al primo turno. Cambio di fondale: ad Adria la candidatura a sindaco di Bobo Barbuiani per il Pdl viene considerata un po’ debole.
«Non mi sono mai occupato di Adria. E neppure conosco a fondo i motivi della scelta». Sarà. Intanto però il candidato del Pd Gino Sandro Spinello gongola. In tempi non sospetti qualcuno osservò come certe discese in campo fossero praticamente blindate. Che naturalmente per palazzo Tassoni è una pura casualità.

mercoledì 1 aprile 2009

E’ Onorio De Boni il commissario dell’UDC


Ultima Ora - Il Centro Polesano

Tratto dalla Voce di Rovigo del 01/04/2009

Rovigo - Sarà Onorio De Boni il commissario a guidare il partito dell’Unione di Centro all’appuntamento elettorale E Onorio De Boni il commissario dellUDC dopo la spaccatura tra Francesco Milan segretario e Renato Borgato presidente. Un nome di alto spessore a garanzia di trasparenza ed equilibrio nella direzione della segreteria provinciale. Onorio De Boni è presidente del gruppo consiliare dell’Udc a Palazzo Ferro-Fini, quindi una delle massime figure istituzionali rappresentative del partito di Casini. Quindi anche ben inserito all’interno del quadro della coalizione della maggioranza veneziana; indirizzo politico che non sarà certo di poco conto per la segreteria locale che deve affrontare il nodo delle alleanze per correre alle elezioni provinciali.

Udc, giovani stanchi dei soliti noti: «Urge un ricambio generazionale»


Primo incontro ufficiale al Politeama di Badia Polesine

Borin: «Questi ragazzi rappresentano il miglior investimento sul futuro»

Tratto dal Resto del Carlino del 01/04/2009

PAROLA D’ORDINE: ricambio generazionale. Si è tenuto sabato scorso, presso il teatro Politeama di Badia Polesine, il primo incontro ufficiale dei giovani Udc, voluto e coordinato da Mauro Annunziata, nelle vesti di segretario organizzativo locale. Un’importante occasione di confronto che si propone l’obiettivo di gettare in Polesine le fondamenta di una nuova realtà giovanile, in grado di interpretare le esigenze dei ragazzi e di offrire soluzioni concrete e sostenibili. «L’attrazione dei giovani verso i movimenti più massimalisti e radicali è andata in soffitta — commenta Annunziata — i ragazzi si stanno riappropriando di quel prezioso bagaglio di valori legati alla vita e alla famiglia di cui noi dell’Udc da sempre siamo portavoci. Le nuove generazioni prendono le distanze dai falsi miti della società moderna: i valori sono tornati di moda». Ad aprire i lavori l’intervento del presidente del circolo badiese Fabrizio Borin, che ha salutato il nuovo movimento giovanile ribadendo l’appoggio e il sostegno alle iniziative dei ragazzi «che costituiscono la linfa vitale dell’universo politico, il miglior investimento sul presente e sul futuro». Un investimento partito quasi tre anni fa, che ha coinvolto i ragazzi del partito in scuole di formazione politica, incontri con i vertici istituzionali e da ultimo un viaggio lo scorso dicembre al parlamento europeo a Bruxelles, “perché l’attenzione ai giovani non diventi solo uno spot di propaganda, ma un impegno reale e concreto per formare la futura classe dirigente”. Presenti all’incontro Matteo Beghin, commissario giovani udc veneto e Marco Da Rin, responsabile dell’area nord-est, che hanno illustrato le linee guida del neonato movimento. Un movimento che si propone di entrare nel mondo dei ragazzi utilizzando il suo stesso linguaggio, attraverso una comunicazione e uno stile fresco e dinamico. Blog, facebook, youtube e myspace: i ragazzi dell’udc palesano strizzano l’occhietto alle possibilità offerte dal mondo virtuale del world wide web, per dare spazio a quelle nuove generazioni che alle sedi di partito preferiscono i forum di discussione via chat. Presenti al dibattito le massime cariche del partito, tra cui Renato Borgato, segretario provinciale udc e l’onorevole europarlamentare Iles Braghetto, che si è dichiarato entusiasta di questa nuova ondata giovane che, non solo in Polesine, ma in tutta Italia, sta portando nelle sedi del partito “un vento vivace di energia positiva. La vecchia dirigenza politica a cui appartengo – spiega Braghetto - attraverso le battaglie in sostegno dei valori cattolici, ha tracciato le linee, la cornice di un quadro che doniamo ai giovani come eredità spirituale. Spetta ora a loro dipingerne la tela con i colori brillanti che son propri della loro età”.