Carissimi nemici I «traditori del federalismo» ora farebbero comodo al Carroccio per le sfide nelle Province
Tratto dal Corriere del Veneto del 28/04/2009
PADOVA — Vedi com’è strana la vita. Fino a ieri quelli dell’Udc, nell’ottica leghista, erano i reprobi traditori del federalismo fiscale, gli «anomali» da cacciare dalle giunte di centrodestra, i veterodemocristiani interessati soltanto alle poltrone. Fino a ieri.
Oggi qualcosa è cambiato, perché anche la Lega si è accorta che i voti dell’Udc, come la pecunia, non puzzano. Anzi, sono voti buoni e servirebbero come il pane nella competizione elettorale per quelle Province - Venezia e Belluno soprattutto, ma anche Rovigo - dove la Lega ci mette la faccia, lanciando i propri candidati alla presidenza in una sfida di rincorsa tutt’altro che semplice. Il Carroccio, infatti, si è preso in carico le tre Province dove l’amministrazione uscente è di centrosinistra: per espugnare la roccaforte avversaria, servono tutte le forze disponibili sul campo. Comprese quelle dell’Udc, anche se questo significa rimangiarsi mesi di critiche e di accuse sull’atteggiamento contrario tenuto dai centristi in materia di federalismo fiscale.
Così accade che, per esempio, a Belluno il candidato presidente leghista, Gianpaolo Bottacin, stia cercando di imbarcare l’Udc nella squadra che dovrà sfidare l’uscente Sergio Reolon del Pd. E anche a Venezia, dove la sfida è considerata altamente simbolica - strappare al centrosinistra la sua roccaforte sarebbe un risultato di eccezionale rilevanza per la candidata presidente leghista, Francesca Zaccariotto - , la Lega è pronta a rivedere il suo ostracismo verso i centristi pur di aumentare le probabilità di successo finale. Intanto è andato avanti Renato Chisso, assessore regionale e leader del Pdl nel Veneziano, che alla fine della scorsa settimana ha lanciato un appello «agli amici dell’Udc: venite con noi, con la coalizione che sostiene Francesca Zaccariotto, sin dal primo turno, perché abbiamo un’occasione unica per togliere alla sinistra, dopo 15 anni, questa provincia».
Peccato che proprio ieri, a frustrare la conversione a U dei leghisti nostrani, sia intervenuto via Ansa il capo in persona, Umberto Bossi, con una dichiarazione che ha raggelato tutti: «Raccomanderò alla gente in tutte le piazze di non votare Udc e partiti della sinistra - ha detto Bossi in un’intervista al TgR della Lombardia - perché non è possibile votare chi vuole distruggerci».
E adesso, come la mettiamo? Antonio De Poli, numero uno dell’Udc in Veneto, è lapidario: «Le dichiarazioni di Bossi, il loro capo, sono la risposta più chiara alle richieste avanzate da alcuni dirigenti leghisti locali, che comunque ringraziamo. Noi al primo turno andremo da soli, così è deciso».
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