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venerdì 10 aprile 2009

Il Pdl guidato da Mauro Mainardi

Luca Bellotti vice coordinatore

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 10/04/2009



Ecco come è strutturato il nuovo movimento del Pdl. Verticistico naturalmente. Tutto viene deciso dall’alto, non solo i candidati quindi ma anche i coordinatori, in un gioco di equilibri sulla base dei rapporti di forza tra gli ex partiti di Forza Italia e An. Così a Rovigo il nuovo Pdl sarà guidato dall’adriese Mauro Mainardi, amico fraterno del governatore Giancarlo Galan, mentre il suo vice sarà l’onorevole Luca Bellotti. Due uomini indubbiamente “lontani” dalla vecchia leadership di Renzo Marangon e Mario Borgatti, che ora dovranno mettersi in disparte e lasciar spazio al “nuovo che avanza”, ai rinnovati vertici provinciali che gestiranno non solo le prossime elezioni amministrative della provincia di Rovigo ma anche le regionali del 2010.
«L’unica leadership riconosciuta dal Pdl è quella di Berlusconi – dice Mainardi -, quelle locali non hanno ragione di esistere perché dobbiamo sentirci tutti partecipi di un progetto e di una squadra che punta a vincere. Quando si vince poi c’è gloria per tutti e la vittoria non ha padri».
Il neo coordinatore è consapevole “dell’impegno gravoso” che lo attende, “perché mettere insieme due partiti e trovare l’equilibrio giusto da diverse anime non è compito facile”, soprattutto in questo momento in cui al suo nascere il Pdl ha già mostrato i primi mugugni sulla gestione. «E’ da novembre che dico a chi non è d’accordo sulla candidatura della Lega che è il frutto di un accordo tra Berlusconi e Bossi da cui non si può prescindere – fa già intendere la sua linea Mainardi - . La presa di posizione del gruppo consiliare è inutile e inopportuna, bisogna invece trovare la giusta collaborazione con la Lega perché solo uniti si può vincere». Parla di un’occasione irripetibile Mainardi, «per scalzare il centrosinistra da questa provincia, allontanandola da quell’oblio in cui l’hanno relegata i vari Saccardin e Spinello». Insomma vuole fare piazza pulita e non importa se il candidato sarà Alessandro D’Isanto o Antonello Contiero. Una condizione però la pone: anche negli altri Comuni che andranno al voto, così come per la Provincia, l’alleanza deve essere ferma, Pdl e Lega dovranno correre insieme. «Non temo performance da parte del Carroccio – aggiunge -, quello che mi interessa è che gestiamo con intelligenza e equilibrio l’alleanza. I nostri elettori vogliono cambiare marcia, non si tratta di un test per capire se c’è o meno uno spostamento di voti, ma di una presa di coscienza che questa è la volta buona per sconfiggere la sinistra». Mainardi infine non esclude neppure l’accordo con l’Udc: «Farà una sua lista, spero però appoggiando il candidato del centrodestra, coerentemente con quanto accade in Regione dove Galan ha mantenuto i due assessori centristi».

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