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sabato 14 febbraio 2009

Milan tenta di ricucire con Borgato «L’Udc andrà da sola alle prossime elezioni» Le scelta fatta dai vertici nazionali

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 14 Febbraio 2009 di Franco Pavan francesco-150x114 Milan tenta di ricucire con Borgato «L’Udc andrà da sola alle prossime elezioni» Le scelta fatta dai vertici nazionali

Spiega di averci pensato su parecchio prima di prendere posizione sulle esternazioni del compagno di partito Renato Borgato, consapevole dei danni che possono aver provocato. Lo fa ora “con cautela e lasciando aperte tutte le porte per rassicurare iscritti, militanti e, soprattutto, gli elettori dell’Udc”.
Prima però il segretario provinciale Francesco Milan anticipa una notizia che si riflette direttamente su quanto Borgato ha sostenuto in questi giorni. «Oggi parteciperò all’Ufficio politico del partito - precisa - In discussione vi è la scelta dell’Udc di andare da sola alle elezioni negli enti locali sopra i 15mila abitanti». Un’eventualità, fa capire Milan, che sfuma, se non smentisce del tutto, quanto sostenuto da Borgato.
«Le sue prese di posizione pubbliche - riprende il segretario Udc - hanno messo in difficoltà il partito proprio perché l’Udc deve confrontarsi con molossi pieni di contraddizioni come Pdl e Pd, oltre che con la Lega nord. Ricordo a Borgato che gli indirizzi seguiti in Polesine sono quelli decisi a livello nazionale e regionale. La sua idea, pur legittima, non corrisponde alle indicazioni del partito».
Quindi non ci devono essere fughe in avanti?
«Uso le parole di Lorenzo Cesa pronunciate 48 ore fa: vi invito a presentarvi da soli alle elezioni in tutte le realtà in cui si potrà farlo. Quanto dice Cesa sta scritto nei documenti approvati dalla direzione e dal consiglio nazionale di cui Borgato è un componente».
Qual è il seguito di Borgato nell’Udc?
«I diecimila polesani che ci hanno votato sapevano di votare per un partito autonomo dal Pd e dal Pdl. Hanno scelto l’Udc contro le sirene del voto utile. Meritano fiducia e determinazione. Certo, le esternazioni contro la linea dei vertici regionali non fanno bene. Per un partito di respiro nazionale gli aspetti identitari e l’autonomia contano più di ogni altra cosa. Se mancano non c’è prospettiva».
Perché il processo di alleanza con Pdl e Lega è tanto difficile?
«Rispondo ancora con le parole del segretario nazionale: l’Udc rispetta l’autonomia locale e le situazioni consolidate sul territorio. Ma le alleanze debbono essere dignitose per tutti, non atti di vassallaggio o di sudditanza che rischierebbero di farci sparire nell’arco di quattro anni».
Come sono a Rovigo i rapporti con Pdl e Lega?
«Sono assolutamente buoni. Tuttavia non possiamo aspettare che il Pdl sistemi le sue beghe interne per cominciare a parlare della presidenza della Provincia o attendere che la Lega dica cosa vuole».
Lunedi avrete un nuovo incontro. Cosa succederà?
«Ci sarò ma non firmerò cambiali in bianco o lettere di intenti. Chiederò solo che si entri nel merito delle questioni. Finora non hanno voluto farlo».
Cosa sente di dover dire a Borgato?
«Credo che anche lui voglia il bene del partito e spero superi questa fase di contestazione sulla linea politica dell’Udc nazionale. Non siamo su posizioni distanti o inconciliabili. Possiamo e dobbiamo ricostruire l’unità interna del partito. Un’Udc spaccata farebbe troppo comodo a Pd e Pdl».

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