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domenica 15 febbraio 2009

Francesco Milan: "Meglio soli che male assortiti"


"Seguo la linea tracciata da Cesa e Casini a livello nazionale"


Francesco Milan: "Meglio soli che male assortiti"

Tratto dalla Voce di Rovigo del 15/02/2009

Riceviamo e pubblichiamo la nota del segretario provinciale dell'Udc, Francesco Milan.
Egregio direttore, mi permetto di fare affidamento ancora sulla sua disponibilità per
intervenire sulle questioni politiche poste dall'amico Renato Borgata, presidentè
dell'UDC, partito di cui mi onoro di essere segretario provinciale. Non avrei mai voluto
farlo perché credo che in un partito, se si evidenziano delle differenziazioni sulla linea
da tenere, possano essere proficuamente affrontate all'interno, come abbiamofatto
in direzione provinciale lunedì scorso e come faremo nel prossimo comitato provinciale,
ma le sue uscite sulla stampa locale e soprattutto il contenuto politico delle stesse,
decisamente non coerenti con la politica del nostro partito a livello nazionale e regionale,
mi costringono ad intervenire per fare chiarezza e dare una risposta ai militanti e agli
elettori oggi certamente sconcertati. Ho provato sorpresa e incredulità quando ho letto la
prima intervista e ancor più sono rimasto deluso dall'intervista su "La Voce" dalla quale
emerge in modo evidente che la questione è di linea politica e non di contrasti caratteriali
che ci possono anche stare fra due personalità determinate come le nostre.
Renato ha evidenziato avversione verso la linea nazionale e regionale del partito sempre più marcatamente
autonomista e interessata ad un processo di costituente di centro. Quando afferma "sto, come scelta e modo
di sentire, ilcentro in alleanza con Lega e Pdl" si mette in contrapposizione con tutti i deliberati, gli interventi,
le indicazioni del partito, a cominciare dall'intervento di Casini a Padova di una settimana fa. La posizione
del partito è per un centro autonomo da PD e PDL. Ha detto l'ono Casini in più occasioni "Noi vogliamo
costruire un partito vero, un centro vero .. c'è un disegno preciso, costruire la costituente di centro" (Ansa del li
gennaio). Voglio per chiarezza citare l'ultimo di questi documenti in ordine di tempo, l'intervento del segretario
nazionale, onoLorenzo Cesa all'assemblea organizzativa del partito mercolem scorso a Roma; cito
testualmente: "La vaglia di centro sta montando nel paese. I grandi partiti che volevano cancellarlo non ci
sono riusciti e si stanno rivelando sempre più contenitori che non riescono a stare insieme. E gli italiani
hanno bisoano di una offerta politica diversa".
Quindi il disegno politico dell'Udc è di ricostruire un grande centro, non di creare un centro che si ponga
sotto l'ala protettrice del PDL. Anche in Polesine ci sono circa diecimila persone che hanno votato UDC
alle politiche e sapevano che era un partito autonomo che non sta né col PD né col PD.L, nonostante il
fortissimo richiamo al voto utile. A questo elettorato dobbiamo guardare. L'Ddc poi è un partito nazionale e
noi dirigenti non possiamo non tenerne conto; per carità è giusto anche poter avere divergenze,' ma
quando sono radicali, ovvero sul posizionamento politico, la questione si fa seria, perché sugli aspetti
identitari e sull'autonomia del partito non si può scherzare. Inoltre, le esternazioni contro la linea del
partito non ci fanno beffe e rivelano paure che chi guida un partito non dovrebbe avere.
Anche quando Renato Borgata dice che correre da soli è deleterio "perché non darebbe chiarezza agli elettori
perché da subito vogliono sapere da che parte si sta" e poi continua affermando che "se non saprà definire
una strategia delle alleanze, come accade a livello nazionale, il partito scomparirà", fa considerazioni
legittime ma che non corrispondono alla linea del partito e che peraltro non condivido. Dice ancora l'ono
Cesa: "L'alternativa è andare da soli. Non chiusi su noi stessi ma aperti alla collaborazione di tutti coloro che
vogliono lavorare per un centro autonomo. L'alternativa è proprio offrire un'alternativa ai due blocchi sempre
in lite e sempre uguali. Questo discorso vale per i Comuni ma ancora di più per le Province e più in
generale in tutte le località in cui si voterà in due turni.
Andare al primo turno da soli significa far comprendere a tutti. sul vostroterfitorio. che stiamo facendo sul serio
e che il nostro prògetto non teme confronti con nessuno. Con lo stesso spirito, le stesse motivazioni,
andremo da soli naturalmente anche alle Europee. E poiché si voterà negli stessi giorni, se andrete da soli alle
Amministrative potrete sfruttare anche il traino, la spinta del messaggio che arriverà. in tutta Italia dal
partito' per la campagna delle Europee." Questa indicazione la ritroviamo nei documenti politici approvati
unanimemente àalla direzione e dal consiglio nazionale di cui Renato Borgata è componente.
Owiamente il nostro partito rispetta le autonomie ed infatti lascia' spazio "alle alleanze locali. Per citare
sempre il segretario nazionale onoCesa: 'Tinvito forte e convinto che vi faccio è di presentarvi da soli alle
prossime elezioni in tutte le realtà in cui si potrà. Sapete bene che il nostro partito rispetta l'autonomia dei suoi
organismi locali. Equindi comprendiamo che possano esserci situazioni consolidate sul territorio che meritano
di essere confermate nelle alleanze. Ma valutate bene e con grande attenzione se dawero queste
alleanze siano dignitose per tutti. Non sedetevi sugli allori del passato perché il quadro politico è mutato
profondamente, So da molti di voi stessi che in molti casi i nomi dei candidati presidenti di provincia o
sindaci sono già stati decisi dagli altri senza consultarvi.
E allora fate attenzione perché in questi casi non vi propongono un'alleanza ma un vassallaggio, una vera
e propria sudditanza, che rischia di farvi sparire sul territorio nell'arco di quattro anni. Fino a qualche mese
fa forse l'alternativa non c'era o forse non si vedeva così chiaramente. Ora invece c'è e la vedono, anzi la
vogliono sempre più cittadini".
La stessa considerazione fatta dall'on. Antonio De Poli, segretario regionale, a Rovigo e riportata da "La
Voce": "La tendenza è di continuare le alleanze già consolidate a livello regionale e territoriale, purchè non
significhi essere succubi di altri partiti che la vogliono fare da padroni. Abbiamo intrapreso un percorso che
parte dalla riaffermazione della nostra identit{i e dei nostri valori" e prima ancora "dagli atteggiamenti che
si delineano potremo mettere a punto le possibili alleanze, mà in caso contrario correremo da soli senza
problemi". Che dire? I nostri documenti, tutti, compreso l'ultimo.approvato dalla direzione provinciale lunem
sera, sono in questa direzione. In Veneto c'è una realtà consolidata di rapporto che vede l'UDC' al governo
regionale con PDL e Lega; noi siamo in questa direzione - e, infatti, abbiamo awiato un percorso comune con
tanto di documento pubblicato sulla stampa ai primi di gennaio. Che bisogno c'è di un altro documento?
Nessuno. Mi si dice che servirebbe q bloccare la Lega; sinceramente mi viene da ridere a ritenere che qualcuno
pensi seriamente di inchiodare la Lega con un pezzo di carta in bianco. C'è invece bisogno di entrare nel merito
delle questioni, di definire il candidato alla provincia, di verificare i programmi, di trovare punti fermi nei
comuni, soprattutto imaggiori a cominciare da Adria e di farlo quanto prima. Ricordo che siamo ancora ai 9
candidati del Pdl, qlla Lega che sui giornali chiede il posto, all'avvocato Migliorini che va avanti per la sua
strada. Senza che nulla di tutto questo, per fortuna e merito,' abbia l'Udc per protagonista. Purtroppo lo
siamo diventati e nel modo peggiore dopo le esternazioni dei giorni scorsi. Confermo, quindi, ibuoni rapporti,
ma anche l'assenza, finora, di un vero accordo.
In conclusione l'Udc ha un preciso mandato politico e andrà agli incontri con Pdl e Lega con spirito costruttivo
e senza tentennamenti, ma non firmeremo cambiali in bianco. Renato Borgato come me vuole il bene
del partito e del Polesine, mi spiace che manifesti troppo spesso insofferenza verso la linea politica
dell'Udc nazionale, stante anche il fatto che non la pensava così fino a qualche mese fa. Credo che quello
che entrambi vogliamo non sia poi così diverso.
Possiamo e dobbiamo ricostruire l'unità interna del partito, perché un'Ddc spaccata a metà fa comodo solo
a Pd e al Pdl. Dobbiamo credere di più all'Udc, per essere riferimento politico e non al rimorchio di disegni
altrui.

Gratie per l'ospitalità

Francesco Milan
Segretario Provinciale Udc

Nota all'interno dell'articolo:

L'onorevole Antonio De Poli: 'Lo schieramento è unito"

Riceviamo dal segretario regionale dell'Udc, Antonio De Poli, una nota sulla situazione del partito polesano.
"Nessuna spaccatura nell'Udc di Rovigo. lì partito è unito secondo le direttive nazionali e
regionali. Ho parlato con il responsabile regionale del Pdl e mi risulta ci sia stato al
momento nessun via libera da parte loro ad accordi nella provincia. Ricordiamo che le
alleanze 'per le province e i comuni sopra i l5 mila abitanti verranno valutati sul tavolo
regionale con un accordo che deve ancora avvenire. Siamo pronti a confrontarci con gli
amici del Pdl e della Lega nel momento in cui avremo la certezza che il quadro non venga
smentito dai loro vertici regionali o addirittura da quelli nazionali. Il problema di Rovigo e
di altre province che andranno al voto verrà affrontato dall'Udc domani (ieri 14febbraio, ndr)
durante l'ufficio politico regionale".

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