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domenica 1 febbraio 2009

De Poli: "Programmi condivisi o l'Udc è pronta a correre da sola"


De Poli: "Programmi condivisi o l'Udc è pronta a correre da sola"

Il segretario Milan: "La nostra identità non è in vendita"

«Programmi e percorsi condivisi o andiamo da soli».



Passi se a dirlo sono i leader locali dell'Udc, il segretario provinciale Francesco Milan o il presidente del partito Renato Borgato.
Può sembrare una puntualizzazione o poco più.Ma se arriva a Rovigo il segretario
regionale del partito con lo scudo crociato Antonio De Poli per rimarcare che l'Udc non intende scendere a compromessi
rinunciando alla propria politica per accomodarsi, all'ombra di una coalizione soverchiante, la sollecitazione diventa un ultimatum.
Ed è proprio quello che è avvenuto all'assemblea programmatica indetta dal segretario Milan per dimostrare,
accelerando sul cammino preelettorale del partito,
che l'Udc vuole essere forza che non rinuncia alla propria identità né si accontenta di assecondare linee politiche promosse
dai altri su temi che sente propri.
«Queste assemblee territorio per territorio - ha sottolineato l'onorevole De Poli - hanno lo scopo di gettare le basi programmatiche
della nostra linee programmatiche della nostra politica locale.E chi accetta questa logica di condivisione degli obiettivi ci avrà al Suo
fianco».
Però le sirene da una parte e dall'altra continuano a fare pressioni sull'Udc...
«L'Udc non farà la fine del cane di due padroni.Per questo ribadisco che correre da soli non ci spaventa.Ci confrontiamo a viso aperto
con tutti per mettere sul tappeto i punti su cui trovare dialogo e accordo.Al di là delle sedie».
Ma se vi fosse offerta la presidenza della Provincia?
«Ne saremmo felici. Ma non è questa la priorità. Ridurre tutto alla distribuzione dei posti
fa perdere di vista l'obiettivo dei programmi da stilare insieme».
Però è molto difficile che in Polesine si conctetizzi un accordo come in Trentino, dove l'Udc si è coalizzata con il Pd?
«A Trento è stata presentata una lista con obiettivi specifici su cui si sono trovati punti di accordo che hanno
portato alla vittoria. Se un percorso simile fosse trasferibile altrove,
va verificato localmente».
E che l'unicità della scelta Udc non debba essere messa in discussione, lo aveva sottolineato il segretario Milan. «Chi sta
con noi, non è né di qua né di là. Registriamo la proposta del Pd, ma non c'è chiarezza a cominciare dal rapporto con Rifondazione.
Per la Provincia vogliamo un'alleanza forte disposta al confronto tra i partiti che hanno condiviso la politica locale in questi anni. Purtroppo
la lentezza con cui procede il confronto e la timidezza di questa campagna elettorale sono segnali negativi»

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