UDC Rovigo - Unione dei democratici cristiani e di centro

Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.

Ultime News dal sito Pier Ferdinando Casini.it

sabato 21 febbraio 2009

Da Solo l’Udc favorisce il Pd



Secondo Enzo Bacchiega, Francesco Milan non sa mediare fra le varie idee
“In Polesine e nel Veneto le vecchie alleanze hanno dato esito positivo. Non vedo il problema”

Tratto da La Voce di Rovigo del 20/02/2009 di Roberto Rizzobacchiega-150x150 Da Solo lUdc favorisce il Pd

ROVIGO - L’Udc polesana, che fino a poco tempo fa sembrava compatta, monolitica, senza lacerazioni, è finita nella spirale di una bufera di polemiche che non accenna a diminuire.Anzi sembra diventare sempre più violenta, sia pure dentro i confini della correttezza. Ma ci sono, attorno all’Unione di centro, nata per volontà’ di Pier Ferdinando Casini, troppe “deviazioni” dalla strada che era stata indicata fino a poco tempo fa. C’è chi guarda ora al centrosinistra. Chi al vecchio centrodestra. Chi ancora vorrebbe camminare da solo in vista delle prossime elezioni amministrative.
C’è ancora chi vede giochi più larghi: Sognando che dall’isolamento possa nascere quello stato ideale, per alcuni, che è l’ago della bilancia. E, ancora, si mandano messaggi. Si parla con uno perché intenda l’altro.
E il risultato di queste comportamenti? Un concreto disorientamento da parte degli iscritti all’Udc. Non soltanto, Ma anche dei suoi elettori che danno l’impressione di seguire ormai con distacco le vicende che riguardano il partito per il quale avevano votato. Di questa situazione parliamo con il dottor Enzo Bacchiega, già assessore alla cultura del comune di Rovigo, il quale, alcuni mesi fa ha trovato il coraggio di dimettersi da segretario del comitato comunale di Rovigo in quanto, pare, non condividesse la linea politica dei vertici nazionali del partito. La dignità di andarsene, di lasciare una poltrona del potere non è merce facile da reperire in quello che viene definito il mercato della politica.
Lui l’ha trovato. Continuando, però, la sua battaglia,almeno sulla chiarezza,come consigliere provinciale e componente della direzione regionale. Perché, secondo lei, Francesco Milan, dopo aver ricevuto i1 testimone della guida dell’Udc polesana non è riuscito a mantenere all’interno del partito una unità sostanziale?
“Per due motivi.Il primo, dipende dal carattere che ognuno si porta addosso. E quello di Francesco, pur riconoscendogli intelligenza e scaltrezza, forse dimostra non sufficiente disponibilità a mediare le varie idee e quindi le posizioni diverse. Il secondo, riguarda i’ progetti che vanno costruiti con l’apporto di tutti e il segretario deve far sintesi, non viceversa” . Secondo lei, Milan riesce ad interpretare e calarla nella realtà polesana la linea politica di Cesa e Casini? “Quale linea politica?” La sua risposta, signifiça che non c’è nell’Udc una linea politica nazionale?

“Sono stato al congresso nazionale e la linea politica era alternativi alla sinistra - collaborazione critica con Forza Italia e Alleanza nazionale, e quindi Giovanardi rimase, allora nel partito. Poi Casini decise di andare da solo determinando la spaccatura dell’Udc. Ora i documenti dicono ‘andate da soli’ se non c’è collaborazione con le vecchie alleanze. Se, invece, le alleanze hanno dato positivi risultati, vanno bene e quindi perseguite anche in futuro”. In Veneto e in Polesine le vecchie alleanze vanno bene o male?’ “Mi pare che sia i vertici che la gente dell’Udc siano contenti di avere due assessorati regionali. In Polesine abbiamo governato bene il Comune di Rovigo, quello di Porto Viro e in molte altre realtà locali. Non vedo il problema”. Allora perché in Polesine si parla della presentazione, di una lista dell’Udc magari sostenuta da quella parte del mondo cattolico che è impegnato in politica? “Il mondo cattolico è frazionato in mille rivali. Vengono dubbi circa eventuali disegni da cavallo di troia politico, ovvero andare da soli per far perdere qualcuno. Così mi dicono e lo direbbe lo stesso Francesco Stocco, recentemente defenestrato dall’ufficio enti locali del Partito democratico, ovvero da Gabriele Frigato”. Intende dirè clte il disegno di Francesco Milan di presentarsi da soli ha come obiettivo far perdere voti al centrodestra? Il dubbio può venire, dato che ci sono precedenti illustri, come Albertino Stacco che ha intercettato gli scontenti della Margherita e qualcuno del centro per poi sostenere, com’è noto, il sindaco Fausto Merchiori”. Se questa è la situazione, lei si schiera con Renato Borgato, fautore di un’alleanza çhiara e organica con il Pdl, o con Francesco Milan, che pensa di affrontare da solo il giudizio, degli elettori?’ “Con nessuno. Ma solo con la ragione. Ovvero, l’Udc scavalcando a piè pari la dirigenza nazionale in Sardegna si è alleata direttamente con Berlusconi ed ha ottenuto il 9,6 per cento dei voti, il che significa il 3,8 in più rispetto alle scorse politiche. Dove siamo andati da soli, abbiamo perso clamorosamente”.
Allora dà ragione a Renato Borgato? “A me non interessa chi è finalmente arrivato sulle posizioni che esprimevo, internamente al partito, un anno fa. sono contento che Renato, della cui amicizia sono onorato da tempo, sia convinto che questa in polesine è la strada vincente e sta lavorando con la passione che gli riconosco” .
Oualcuno sostiene che lei è attento ad altri movimenti. Il che significa che potrebbe saltare il fosso dell’Udc per approdare in qualche partito. Che cosa ha da dire? “Solo gli stupidi o i manichei non ascoltano gli altri e le loro ragioni che magari in parte possono risultare interessanti. Cosa che io ho fatto alla luce del sole. E ho scoperto’ che qualche ragione l’avevano pure loro. Come ad esempio Piccolo, ex segretario regionale, che aveva ben due documenti votati .all’unanimità dalla direzione e dal consiglio regionale circa il rispetto dei veneti nelle liste elettorali. Quei documenti sana stati assolutamente ignorati dal nazionale che predica il rispetto delle specificità locali. Si predica bene ma si razzola male. Faccio un esempio: si fa la battaglia sulle necessità di esprimere le preferenze ma poi fa comòdo che non ci siano per imporre i propri uomini anche in Veneto, come il portavoce di Casini.” Lei è in politica da tanto tempo. Ha subito anche qualche sçonfitta. Ha vissuto amarezze. Non ha mai ricoperto incarichi che a fine mese contano. Perché lo fa? “Sono in politica da quasi 40 anni con ruoli diversi. Le sconfitte sono state tante, risultato di numeri ma non di contrarietà verso le idee.Non sono mai stato nominato in un consiglio di amministrazione, neanche di una bocciofila. Faccio politica perché ci credo, impegnandomi,per quanto posso e secondole mie capacità. Vivo del mio lavoro e non come, purtroppo,altri che trovano nella politica il sostentamento mensile. Coltivo.i miei hobby, come scrivere e qualche scritto è diventato libro, per cui dalla vita non chiedo nient’altro. Di conseguenza quando: prendo una posizione lo faccio perché sono convinto e non ho interessi da difendere. Mi riferisco, ovviamente al mio partito. Le case degli altri, al momento non mi interessano.”

Nessun commento:

Posta un commento