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martedì 10 febbraio 2009

Elezioni provinciali L’Udc si spacca in due tronconi


Elezioni, Udc spaccata
Borgato spinge per un’alleanza col Pdl, Milan no









L’UDC, alle provinciali, potrebbe anche correre da sola. Nonostante Renato Borgato, il capogruppo del partito di Casini in consiglio comunale, spinga per un’alleanza con il centrodestra, da sempre ‘compagno di viaggio’ nelle avventure elettorali (oltre che in molte amministrazioni), c’è un’altra corrente, quella del segretario provinciale, Francesco Milan, che storce il naso. O meglio, intende mettere alcuni paletti prima di un eventuale accordo con il centrodestra.
Queste diverse posizioni sono emerse nei giorni scorsi e si sono concretizzate in una riunione avvenuta l’altra sera nella direzione del partito. In quell’occasione, come conferma anche Borgato, sono «stati posti alcuni problemi legati all’accordo definitivo con il centrodestra. Ma la direzione ha espresso una posizione di pochi componenti: dovrà pronunciarsi, nei prossimi giorni, anche il comitato provinciale».
Borgato non nasconde, insomma, che all’interno dell’Udc, sono emerse due differenti posizioni in vista delle provinciali. «C’è chi guarda a un percorso di coalizione con un atteggiamento costruttivo, per portare il centrodestra a vincere in Polesine — spiega il capogruppo dell’Udc, che è pienamente d’accordo con questa strategia — ma ci sono altri membri del partito che vogliono fissare alcune condizioni ancora prima di un accordo con il centrodestra». Appunto, la schiera di Milan.
Le maggiori perplessità, a livello politico, secondo Borgato sono dovute in particolare dal fatto che «l’Udc, a livello nazionale, ha deciso di tenere la linea dell’equidistanza dal Pdl e dal Pd». Ma non pochi attriti, con il Pdl, potrebbero nascere anche dalla contrarietà espressa dal partito di Casini sul federalismo. Le Lega, se correrà con il Pdl, accetterà ‘nel gruppo’ chi ha espresso una posizione contraria alla questione del federalismo? Difficile. «Con il Pdl dobbiamo incontrarci la prossima settimana e prima dovrà emergere una posizione di coerenza», spiega Borgato, fiducioso di riuscire a ricompattare la frattura.






«Porre condizioni ancora prima di un accordo con il Pdl — osserva Borgato — non mi sembra il caso. Non mi sembra proprio il caso di creare intoppi a un’alleanza che ha dato risultati in Polesine». Le condizioni che parte dell’Udc vorrebbe anteporre a un’allenza col Pdl «sono dettate, ad esempio, dal timore che possa verificarsi una situazione simile a quella accaduta in Abruzzo, dove alla fine l’Udc è stato tagliato fuori». Insomma, se l’Udc troverà un accordo, potrebbe correre col Pdl, altrimenti tentare una corsa in solitaria. L’ipotesi di un’alleanza col centrosinistra è invece esclusa del tutto: «Il partito — spiega infatti Borgato — verrebbe subito commissariato perchè c’è un documento, a livello regionale, che vieta, in Veneto, alleanze col centrosinistra. Quindi, nonostante le continue lusinghe di Frigato, l’Udc dice no al Pd».
Maristella Carbonin

Dal Resto del Carlino del 11/02/2009

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