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martedì 17 marzo 2009

Udc contro il ddl. De Poli distante dal Carroccio


La segreteria regionale mette alla prova i parlamentari veneti

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 17/03/2009


VENEZIA- “li federalismo è l’esigenza delle regioni del nord e del Veneto in modo particolare da 15 anni. ·Ma un federalismo vero, che risponda concretamente alle esigenze della gente e non che moltiplichi i centri di spesa. Abbiamo più volte chiesto i numeri e la concretezza di questo federalismo che ci chiedono di votare alla Camera: e non abbiamo ricevuto risposta”. Questa la posizione ufficiale della segreteria regionale dell’Udc sul federalismo fiscale. “Abbiamo cercato di aprire un confronto con la maggioranza presentando attraverso gli emendamenti le nostre osservazioni sul disegno di legge in discussione in commissione nelle aule di Montecitorio: ma sono stati bocciati - afferma De Poli -Allora siamo scesi nelle piazze al fianco dei sindaci per raccogliere le firme a sostegno del 20% Irpef ai comuni: per dare voce alle istanze del territorio. In un momento di crisi economica questo federalismo, che la Lega tanto sponsorizza, finirà per essere devastante, porterà costi ulteriori e questo prezzo lo pagherà il nord, lo pagherà il Veneto la parte produttiva del paese. In questo moménto il Governo inebriato o tenuto in ostaggio dalla Lega dovrebbe ascoltare di più le persone, le “famiglie insieme al mondo economico tutti i
nostri sindaci e a.mmi.nistratori” . Commenti, questi, che non piaceranno alla LegaNord in attesa delle valutazioni politiche a livello nazionale sul federalismo fIscàle prodromiche alle alleanze elettorali. Tutti d’accordo invece, sull’iniziativa della restituzione del 20%dell’Irpef prodotta in loco. “A ridosso di un [me settimana che ha visto l’Udc - aggiunge De Poli - con i banchetti nelle piazze venete al fIanco dei sindaci per la raccolta firme a sostegrlo de120%Irpef ai comuni. Ho incontrato il movimento dei sindaci e con loro ci siamo confrontati sul federalismo. Perché il nostro senso di responsabilità ci fa chiedere cosa accadrà alla nostra società, alla nostra economia, alle nostre famiglie, ora che i comuni sono impoveriti e ingessati, oggi che Regioni come il Veneto non possono più stare al passo della crescita dei servizi - come quelli sociali ingessati sin dal 2007dal patto di stabilità introdotto da Prodi e strenuamente difeso da Tremonti - oggi che lo Stato interviene con misure inefficaci come la Social Card o il bonus bebè che escono da ogni capacità di programmare servizi per il futuro, con gli studi di settore che bloccano i nostri artigiani e le nostre piccole medie imprese, con il patto di stabilità che tieni le mani legate ai comuni”.
“Abbiamo calcolato che il federalismo che il Carroccio tanto acclama, non porterà soldi in più al nord e tanto meno al Veneto -sostiene De Poli - Verranno risanate le regioni sprecone e alle regioni virtuose come la nostra non verrà dato niente. InoÌtre i sette anni preventivati dal Ddl che servirebbero per fare i decreti delegati e per raggiungere la spesa standard è una pura utopia, perché sarà impossibile per le regioni sprecone riuscire a raggiungere questo traguardo.
Concedere il20%Irpef ai comuni risulta essere la soluzione migliore e più immediata, ma c’è chi ha deciso che questo movimento, trasversale, serio e intelligente, non debba essere ascoltato”. “Senza ricordare che il percorso verso il federalismo non dovrebbe dimenticare che la riforma dell’organizzazione dello Stato deve essere al servizi dei cittadini e non i cittadini al servizio della riforma dello Stato -la conclusione di De Poli - Oggi è iniziata la discussione nelle aule di Montecitorio, ora restiamo in attesa di vedere, alla luce delle considerazioni fatte, come voteranno i deputati veneti. Se metteranno al prima posto i cittadini o le loro segreterie politiche” .

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